Mentre la commissione UE prova a guidare una strategia comune di uscita dal blocco per il coronavirus, gli Stati si stanno muovendo verso l’allentamento. Ecco i piani di uscita graduale dal lockdown in atto nei Paesi europei.
Il coronavirus è ancora un pericolo per la salute dei cittadini, ma gli Stati in Europa stanno cercando la migliore exit strategy dal blocco totale, ormai in vigore un po’ ovunque da circa un mese.
Cittadini costretti in casa in quarantena, aziende chiuse, negozi con serrande abbassate, locali e ristoranti deserti, fabbriche e imprese bloccate o con produzioni molto rallentate: questo è il comune scenario europeo (e mondiale).
Dopo circa un mese di chiusura forzata, ora i Paesi scalpitano per riavviare, seppure con gradualità, la vita normale. Soprattutto quella legata all’economia territoriale, fatta di lavoratori, commercianti, operatori del terzo settore.
Come si stanno muovendo i vari Governi per pianificare la riapertura dei Paesi?
Come i Paesi europei provano a uscire (con cautela) dal blocco totale
Gli Stati europei stanno cercando proprio in queste ore la strada migliore e meno rischiosa per cominciare ad allentare il blocco totale al quale hanno costretto nazione e cittadini per settimane.
Una questione delicata e importante, nella quale gli interessi economici si intrecciano con la necessità di garantire sicurezza sanitaria. Dalle scuole ai negozi fino alle aziende medio-grandi: cosa riaprire e, soprattutto, con quali modalità?
In questa seconda metà di aprile sembra che più di uno Stato in Europa stia tentando di mettere in pratica i primi passi dell’exit strategy dal blocco. Austria, Danimarca sono parse le più audaci, mentre Italia, Germania, Francia, mantengono ancora importanti restrizioni fino a maggio.
Le precauzioni, come il distanziamento sociale e le mascherine restano, comunque, condizioni piuttosto condivise in questa delicata fase di allentamento.
Italia
Librerie, cartolerie, negozi di abbigliamento per bambini sono riaperti in alcune regioni; lavoratori forestali e di industrie dl settore IT tornano al lavoro. Il blocco della maggior parte delle attività e l’ordine di restare in casa resta in vigore fino al 4 maggio.
Spagna
Alcuni operai di fabbrica e di imprese di costruzione tornano al lavoro, ma la maggior parte di negozi e servizi rimangono chiusi e il personale degli uffici continua a lavorare in modalità smart working. Il blocco è previsto fino al 27 aprile, ma probabilmente verrà esteso.
Austria
Parchi pubblici, piccoli negozi, negozi di bricolage e giardinaggio sono riaperti con regole di sicurezza rigorose e obbligo di mascherina. Se il virus sarà sotto controllo, tutti i negozi riapriranno il 2 maggio e i ristoranti a metà del mese prossimo.
Danimarca
Asili nido e scuole elementari riaperte il 15 aprile. Ristoranti e bar chiusi; riunioni di oltre 10 persone vietate fino al 10 maggio, assembramenti più grandi esclusi fino ad agosto.
Francia
Il blocco è stato prorogato fino all’11 maggio, dopo di che possono riaprire progressivamente asili e scuole. Bar, ristoranti, cinema rimangono chiusi; grandi raduni pubblici vietati almeno fino a metà luglio.
Norvegia
Riaprono gli asili e alcuni specialisti della salute tornano al lavoro dal 20 aprile. Riapertura parziale di licei e università, parrucchieri, centri massaggi e saloni di bellezza dal 27 aprile.
Germania
Le regole sul distanziamento sociale prorogate al 3 maggio, con stadi sportivi e sale da concerto che restano chiuse per diversi mesi. Scuole chiuse fino al 3 maggio, poi potrebbero riaprire solo per i ragazzi di ultimo anno. Riprendono l’attività alcuni negozi non essenziali dal 20 aprile.
Regno Unito
L’attuale blocco imposto il 23 marzo è ancora in vigore, probabilmente sarà prorogato per altre tre settimane. Il Paese non ha ancora annunciato alcun piano di allentamento o di graduale uscita dal blocco.
*Le misure indicate fanno riferimento al 15 aprile 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA