Il titolo capitanato da Claudio Descalzi è in evidenza a Piazza Affari dopo i conti trimestrali rilasciati poco prima dell’apertura delle contrattazioni. La struttura tecnica privilegia operazioni long, ma bisognerà prestare attenzione ad un livello psicologicamente significativo
Le azioni Eni si attestano a 14,88 euro a Piazza Affari, in progresso dello 0,69%. Il titolo del settore petrolifero è sotto la lente degli investitori dopo la trimestrale e i conti dell’intero 2018, pubblicati poco prima dell’apertura delle contrattazioni odierna (clicca qui per approfondire).
Eni, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
A livello tecnico, la struttura rimane ancora rialzista con i prezzi che stanno segnando massimi e minimi crescenti dai low registrati il 27 dicembre 2018 a 13,42 euro. Da questo bottom le indicazioni a favore dei compratori evidenziate sia a livello grafico che algoritmico sono state molteplici.
Dapprima il massimo registrato nella seduta del 7 gennaio scorso a 14,44 euro che ha dato il primo segnale di deterioramento della struttura ribassista in atto dai top registrati il 5 ottobre a 16,67 euro, al culmine della figura triangolare distributiva che si è sviluppata da metà maggio 2018.
Successivamente questo primo movimento ascendente è stato confermato da un nuovo massimo crescente segnato il 18 gennaio a 14,68 euro, che ha inoltre riportato i prezzi al di sopra della media mobile a 50 giorni.
Questo livello dinamico ha poi funzionato come supporto nella seduta del 24 gennaio favorendo il rialzo che ha portato al test della resistenza tonda a 15 euro, il 5 febbraio scorso. Una violazione al rialzo di tale livello rafforzerebbe ancora di più la view positiva sul titolo, determinando anche un cambio di polarizzazione di lungo termine.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative su Eni
Elaborazione Ufficio studi di Money.it
Al momento i prezzi stanno disegnando un pattern inside, quindi solo una rottura del massimo registrato ieri a 14,94 euro darebbe il via ad operazioni di matrice rialzista.
Gli operatori più conservatori potrebbero invece attendere una chiusura sopra il livello tondo precedentemente menzionato. In entrambi i casi lo stop loss potrebbe essere posizionato poco al di sotto del minimo segnato ieri, più precisamente a 14,70 euro. Un primo obiettivo di profitto potrebbe essere collocato a 15,59 euro, resistenza statica lasciata in eredità dal minimo segnato nella seduta del 7 settembre 2018. Un target più ambizioso potrebbe invece essere collocato a 16 euro.
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