Petrolio WTI: la discesa di ieri non cambia la struttura di breve periodo

Ufficio Studi Money.it

26 Febbraio 2019 - 12:15

Oggi le quotazioni dell’oro nero sono poco mosse dopo le perdite registrate ieri. Queste vendite non sono bastate a inficiare l’uptrend di breve, che ha ancora spazio di movimento

Petrolio WTI: la discesa di ieri non cambia la struttura di breve periodo

Seduta poco mossa sul petrolio WTI, che si attesta a 55,54 dollari al barile, segnando un +0,11 rispetto alla chiusura di ieri, giorno in cui si è assistito ad una forte ondata di vendite sull’oro nero.

I ribassi sono dovuti alle parole di Donald Trump, il quale ha detto all’OPEC di rilassarsi e di evitare ulteriori apprezzamenti nelle quotazioni della materia prima. Secondo il Tycoon infatti, il prezzo della commodity è troppo alto.

Petrolio WTI, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg

La reazione dei venditori è stata subito pesante: dopo una serie di giornate rialziste i corsi hanno segnato un -3,11%. Dal punto di vista grafico c’è stato un rifiuto da parte della resistenza a 57,39 dollari al barile, lasciata in eredità dai top della candela di estensione del 20 novembre.

Andando ad osservare il comportamento delle quotazioni a ridosso di aree simili, si nota come ci sia stata una reazione analoga nei pressi di 54,66 dollari, intorno corrispondete ai massimi della barra del 23 novembre 2018. In quell’occasione, il greggio ha messo a segno un ritracciamento di oltre il -7%, prima di rimbalzare sul supporto a 51,33 dollari.

Dal punto di vista tecnico la struttura rimane orientata al rialzo nel breve periodo, in quanto correzioni di diversi punti percentuali sono all’ordine del giorno in questo mercato.

Le quotazioni potrebbero ora puntare ad un re-test di 54,179 dollari, zona di transito della trendline che collega i lows del 2 gennaio a quelli dell’11 febbraio 2019. L’obiettivo di medio periodo per il petrolio potrebbe invece trovarsi sulla soglia psicologica dei 60 dollari.

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Strategie operative sul petrolio WTI

Elaborazione Ufficio Studi di Money.it

Visto quanto emerso nell’analisi si potrebbero valutare strategie di stampo long in caso di ritorno in area 54,17 dollari. Lo stop loss andrebbe posto a 50,28 dollari, l’obiettivo principale a 58,50 dollari mentre il target finale a 60 dollari.

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