Germania nei guai: sarà l’unica in contrazione tra le potenze del G7. Cosa succede e quali prospettive per la potenza europea? Stime FMI sempre più nere.
Tegola sulla Germania con le nuove stime del FMI: quest’anno l’economia tedesca subirà l’unica contrazione del G7 mentre lotta con le conseguenze della guerra in Ucraina.
Mentre la previsione del Fondo coincide con quella della Bundesbank, il suo contrasto con le continue espansioni in altre controparti sottolinea la sfida affrontata dal cancelliere Olaf Scholz mentre cerca di rinnovare il modello di crescita della più grande economia europea, messa sotto pressione da prezzi energetici alle stelle e conflitto geopolitico con la Cina.
La nazione tedesca subirà una contrazione nel 2023, confermando così tutte le vulnerabilità già emerse in questi mesi.
Perché la Germania sarà l’unica del G7 a subire una contrazione
Il prodotto interno lordo tedesco scenderà dello 0,3%, secondo le previsioni rilasciate martedì dall’istituto con sede a Washington.
I funzionari hanno tagliato le loro prospettive, citando l’impatto persistente della crisi energetica che ha scatenato una recessione lo scorso anno che è durata per tutto il primo trimestre.
La fonte della debolezza è il settore manifatturiero, che ha sopportato il peso maggiore della stretta energetica, della minore domanda dalla Cina e di una politica monetaria più restrittiva.
I rapporti di questa settimana da un sondaggio tra i responsabili degli acquisti all’indice del sentiment aziendale dell’Istituto Ifo suggeriscono che la crisi potrebbe non essere finita, aumentando la prospettiva che il prossimo ciclo di previsioni del FMI potrebbe presentare una stima ancora più debole.
Intanto, come mostra il grafico Ispi, la performance economica tedesca è tra le peggiori nelle varie stime che si sono succedute:
“Sembra che l’economia tedesca stia davvero attraversando un periodo difficile per uscire da questa recessione”, ha detto martedì il presidente dell’Ifo Clemens Fuest a Manus Cranny di Bloomberg Television.
I dati tedeschi della prossima settimana riveleranno se l’economia si è scrollata di dosso la crisi del secondo trimestre o se ha continuato a contrarsi.
Intanto, la preoccupazione della Germania è anche rivolta all’abbassamento delle acque del fiume Reno, arteria strategica. L’industria tedesca sta trovando nuovi modi per trasportare carichi dal carbone ai prodotti chimici mentre i livelli sempre più frequenti di bassa marea sul Reno sconvolgono la più grande economia europea.
Il fiume di 1.230 km (764,29 miglia) è la via commerciale per l’80% del trasporto interno di merci dell’economia tedesca, tra cui petrolio greggio e gas naturale. L’impatto del basso livello dell’acqua non si limita alle grandi imprese. Il prodotto interno lordo della Germania è diminuito dello 0,4% nel 2018 a causa del rallentamento del traffico sul Reno.
Deutsche Bank, che prevede già un calo dell’economia tedesca dello 0,3% nel 2023, ritiene che un periodo prolungato di bassi livelli idrici potrebbe ritardare la ripresa del Paese dalla recessione.
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