In un report pubblicato stamattina, Carlo Alberto De Casa, Capo Analista di ActivTrades, afferma come le quotazioni dell’oro risentano positivamente della prospettiva di atteggiamenti accomodanti delle Banche centrali nel medio-lungo periodo
Nelle scorse sedute, le quotazioni dell’oro sono riuscite a rialzare la testa dopo aver effettuato un veloce ritracciamento dai massimi dal 12 aprile 2013, a 1.557,11 dollari l’oncia. I corsi hanno trovato un supporto a 1.485,25 dollari, a dispetto di un biglietto verde che resta molto tonico nei confronti delle principali valute.
In un report pubblicato stamattina Carlo Alberto De Casa, Capo Analista di ActivTrades, sostiene che: “L’appetito per il lingotti da parte degli investitori è più forte della paura di un rafforzamento del dollaro e i mercati non hanno problemi a trovare acquirenti di oro”.
Per l’esperto, gli operatori stanno scommettendo sulla continuazione dell’atteggiamento accomodante delle Banche centrali anche nel medio-lungo termine: si pensa quindi che Christine Lagarde non devierà dal percorso di politica monetaria tracciato da Mario Draghi. Anche per quanto concerne la Federal Reserve un rialzo dei tassi appare lontano.
De Casa individua la prima resistenza grafica di rilievo sul metallo gallo a tra 1.530 e 1.532 dollari l’oncia: se questa zona dovesse subire un breakout, i corsi avrebbero spazi di rialzo fino a quota 1.555 dollari l’oncia.
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