Centinaia di appuntamenti per scattare una fotografia della sostenibilità italiana. Agenda 2030 conosciuta da un terzo degli italiani, trend preoccupanti per il raggiungimento degli SDGs.
È avvenuto oggi il taglio del nastro della sesta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la manifestazione annuale con cui ASviS raccoglie idee e opinioni da tutta Italia per parlare di sostenibilità ambientale, economica e sociale a 360°, dei progetti realizzati e degli obiettivi da raggiungere.
L’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) è una rete che conta oltre 300 aderenti ed è attiva dal 2016 per promuovere in Italia l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Andrà avanti fino al 20 ottobre con un programma esteso su 17 giornate (una per ogni obiettivo dell’Agenda 2030) che attraverso eventi dal vivo e online coinvolge società civile, istituzioni, università e centinaia di aziende.
Per inaugurare i lavori, durante l’evento "L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” è stato presentato il rapporto annuale dell’Alleanza con un’analisi dell’andamento del Paese nel raggiungimento dei 17 Goal dell’Agenda ONU 2030.
Negli ultimi anni (l’arco di tempo cui si riferisce il rapporto va dal 2010 al 2021) le performance dell’Italia sono migliorate per 7 obiettivi: alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), sistema energetico (Goal 7), innovazione (Goal 9), lotta al cambiamento climatico (Goal 13).
Sono peggiorate invece per gli SDGs riguardanti povertà, acqua, ecosistema terrestre, istituzioni solide e cooperazione internazionale e rimaste invariate per quelli relativi a condizione economica e occupazionale e disuguaglianze .
I trend più recenti non lasciano grande spazio a ottimismi, anzi un rallentamento sulla strada verso i Goal dell’Agenda 2030 è evidente: complici sicuramente la pandemia, la guerra in Ucraina e le recentissime vicende geopolitiche, l’Italia ha registrato nell’ultimo biennio dei passi avanti soltanto per due Goal (7 e 8), mentre per altri dieci obiettivi i risultati qualitativi e quantitativi monitorati nel 2021 si sono rivelati più bassi di quelli del 2019.
In questo quadro, l’Italia è al di sotto della media UE per nove Goal e al di sopra soltanto per due di questi.
Altre indicazioni di contesto erano già emerse dalla conferenza stampa di lancio del festival leggendo i dati della ricerca Ipsos sulla conoscenza degli SDGs in Italia, che ha coinvolto un campione rappresentativo di 1200 persone tra i 16 e i 65 anni. Nonostante il 95% dei rispondenti sappia riconoscere e dare un significato al concetto di ‘sviluppo sostenibile’ (soprattutto in riferimento alla sua dimensione ambientale), solo il 34% di loro ha sentito parlare dell’Agenda 2030 e ha familiarità con il logo (la scacchiera colorata) dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
Un dato relativamente basso considerata la centralità del documento introdotto dalle Nazioni Unite, ma comunque in crescita rispetto alle scorse rilevazioni.
Le fonti di conoscenza sono diversificate: dominano web, social e tv, seguite da stampa cartacea, eventi di settore e scuola, che solo nel 15% dei casi risulta l’ambiente in cui gli intervistati hanno sentito parlare dell’Agenda 2030. Un numero da tenere monitorato e da incrementare, considerando il ruolo chiave delle nuove generazioni nell’attuazione e nella realizzazione delle future politiche di sviluppo sostenibile.
Nella ricerca gli organi istituzionali e di governo sono indicati come i principali responsabili del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, ma anche alle grandi aziende viene riconosciuto un ruolo determinante per la loro influenza sui comportamenti dei consumatori.
Anche se dalla rilevazione risulta forse sottostimato il peso dei comportamenti individuali nel bilancio delle responsabilità, per un quarto degli italiani sembra maturata la consapevolezza che l’impegno verso la sostenibilità deve essere trasversale e condiviso, al di là del ruolo.
Un dato che, visto il sempre minor tempo a disposizione per il perseguimento di risultati concreti, si spera possa essere di buon auspicio.
Il programma: tre eventi principali e più di 800 appuntamenti
Coadiuvato da un folto parterre di partner istituzionali e aziende appartenenti a diversi settori, il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022 mostra in calendario più di 800 eventi dal vivo e online realizzati in tutta Italia e all’estero da una vasta rete di realtà aderenti alla manifestazione.
Tre eventi principali (che è possibile seguire gratuitamente in diretta streaming sui canali del festival) sono organizzati direttamente dal Segretariato dell’ASviS e si tengono presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma: l’evento di apertura del 4 ottobre, un evento centrale il 12 ottobre dedicato alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e l’evento di chiusura del 20 ottobre per un bilancio dei lavori svolti nelle 17 giornate del Festival e l’analisi delle questioni più rilevanti per le giovani generazioni che assumeranno un ruolo chiave allo scoccare del 2030, l’anno di riferimento per l’Agenda ONU sullo Sviluppo Sostenibile
In calendario spiccano inoltre 18 appuntamenti di rilevanza nazionale dedicati ai diversi temi dell’Agenda 2030 e curati da realtà leader dei diversi settori: dal convegno di Amazon dedicato all’energia rinnovabile all’evento di Camst e Granarolo sulla sostenibilità agroalimentare, passando per la kermesse siglata Rai e dedicata alla narrazione - giornalistica e non - della sostenibilità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA