L’iniziativa arriverebbe dagli Stati Uniti che sarebbero disposti a discutere di nucleare con Russia e Cina.
Russia, Cina e Stati Uniti sono le nazioni più potenti da un punto di vista di arsenale nucleare. Per evitare che una arrivi a detenerne in misura maggiore rispetto alle altre rappresentando un pericolo, alcuni anni fa è stato firmato un trattato, il New Start, che fissava il limite delle 1550 testate operative. A seguito dell’«aggressione dell’Occidente alla Russia», lo scorso mese di febbraio Vladimir Putin ha annunciato il ritiro dal trattato sancendo anche la fine dello scambio di informazioni e ispezioni.
Ad inizio giugno gli Stati Uniti hanno annunciato come contromisura di non fornire più informazioni alla Russia in merito al proprio arsenale nucleare e la Russia ha invitato gli americani a smettere di avere un atteggiamento ostile nei confronti del trattato. Oggi è arrivato l’annuncio del consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan che ha confermato la disponibilità degli Stati Uniti a discutere di nucleare con Cina e Russia senza precondizioni. In pratica gli Stati Uniti sarebbero disposti a tornare a rispettare i paletti imposti dal New Start a patto però che anche la Russia faccia lo stesso. Una notizia che arriva in un momento particolare del conflitto in Ucraina.
Cina, Russia e Stati Uniti potrebbero giungere ad un nuovo accordo sul nucleare
Un accordo sulla gestione dell’arsenale nucleare tra le tre potenze mondiali Stati Uniti, Cina e Russia era già stato firmato a Praga nel 2010 e poi rinnovato nel 2016 e 2021. Si tratta del Trattato New Start con cui si fissava il limite delle 1550 testate operative. Vi era stata poi un’ulteriore intesa sul numero di vettori: fissati a 700 e portati poi ad 800. Più complessa era stata la questione degli scudi missilistici con gli Stati Uniti che hanno sempre sostenuto che il Trattato non estendesse le sue limitazioni anche ai sistemi di difesa anti-missile. Interpretazione che invece Mosca si è sempre rifiutata di accettare.
Fatto sta che il Trattato ha terminato di esistere lo scorso febbraio quando Putin parlando alla nazione ha annunciato il ritiro della Russia dal Trattato specificando che si trattava di una sospensione e non di un ritiro definitivo. La motivazione era riconducibile all’attacco dell’Occidente nei confronti della nazione che guida. La contromossa degli Stati Uniti è arrivata lo scorso giugno con lo stop della condivisione di ogni notizia sul nucleare alla Russia.
La Russia ha risposto dicendo che «c’è solo un modo per rinnovare il trattato, ed è ben noto ai colleghi americani: Washington deve abbandonare il corso ostile e la volontà di infliggere una»sconfitta strategica alla Russia". Oggi sono arrivate le parole del consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan che ha parlato di una disponibilità al dialogo e a ripristinare gli accordi qualora però anche la Russia lo faccia.
La notizia arriva in un periodo particolare dove il conflitto in Ucraina dopo l’incursione ucraina a Belgorod è arrivato ad altri livelli. Gli attacchi sul suolo russo e il presunto utilizzo di mezzi americani aumentano il rischio e la possibilità di uno scontro diretto degli Stati Uniti con Mosca. Washington rifiuta ogni tipo di insinuazione ma probabilmente la scelta di trovare un accordo che limiti di nuovo gli arsenali nucleari è da intendersi nel timore che il conflitto possa prendere una piega inaspettata e più violenta.
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