Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump, è stato arrestato. L’accusa è di frode nei confronti di migliaia di donatori per una campagna di raccolta fondi a favore delle politiche del presidente USA.
L’ex capo stratega della Casa Bianca Steve Bannon è stato arrestato con l’accusa di aver frodato centinaia di migliaia di donatori tramite la campagna “We Build the Wall.”
Bannon, insieme a tre dei suoi collaboratori, è stato incriminato giovedì 20 agosto dagli investigatori del distretto sud degli Stati Uniti di New York.
La vicenda si aggiunge alla già discutibile e controversa vita del personaggio Bannon, vicino a Donald Trump e spesso chiacchierato per le sue posizioni a sostegno dell’ultra-destra xenofoba.
Bannon in arresto: cosa ha fatto l’ex stratega di Trump?
In base alle prime notizie trapelate sulla vicenda, Bannon e un gruppo di suoi collaboratori avrebbero frodato i donatori di una campagna a favore della costruzione del muro lungo il confine meridionale degli Stati Uniti.
L’iniziativa aveva lo scopo di raccogliere fondi per aiutare il presidente Donald Trump a mantenere la promessa di erigere una barriera difensiva contro il Messico. I pubblici ministeri, però, affermano che Bannon e il suo team hanno approfittato dell’accordo per guadagni personali.
La raccolta avrebbe fruttato più di 25 milioni di dollari utilizzati in modo non coerente con lo scopo della campagna “We Build the Wall”.
Stando alle dichiarazioni del procuratore degli Stati Uniti Audrey Strauss:
“Gli imputati hanno truffato centinaia di migliaia di donatori, capitalizzando nel loro interesse i soldi raccolti, con il falso pretesto che tutti quei milioni di dollari sarebbero stati spesi per la costruzione della barriera.”
Le altre persone coinvolte nell’accusa sono Timothy Shea, che a maggio è stato annunciato come amministratore ad interim della Drug Enforcement Administration, Brian Kolfage, un veterano della guerra in Iraq, e Andrew Badolato.
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