Il ministro Salvini introduce la patente 2.0? Ecco quali novità ci sono in arrivo.
Non basta la riforma del Codice della strada, per migliorare la sicurezza stradale il ministero dei Trasporti pensa a una patente 2.0. Matteo Salvini vuole introdurre alcune novità sul conseguimento della licenza puntando ai conducenti più giovani, in linea con le modifiche già introdotte. Per il momento, con le modifiche ancora in fase di discussione, si preannuncia una mano molto più leggera di quella che ha ritoccato il Codice stradale, ad oggi ancora oggetto di pesanti critiche da parte dei conducenti.
Presto cambieranno quindi le regole per prendere la patente e in particolare il foglio rosa, probabilmente il traguardo più atteso da tutti coloro che si accingono alle lezioni di guida. Prima di avere la possibilità di mettersi al volante senza l’istruttore sarà infatti necessario completare le basi della pratica, al fine di limitare i pericoli legati all’inesperienza. Per contro, patentarsi rischia di essere più costoso e infatti già insorgono le prime polemiche. Vediamo cosa sta succedendo.
Arriva la patente 2.0: le nuove regole di Salvini
Al di là delle multe nel controverso nuovo Codice della strada, che pare stia facendo collezionare multe tanto quanto diminuire l’incidentalità in alcune aree, il ministero dei Trasporti è intervenuto anche sul foglio rosa. Quest’ultimo, come si sa, è un’autorizzazione provvisoria alla guida in compagnia di un conducente esperto che consente di esercitarsi maggiormente in vista dell’esame pratico di guida.
Fino a poco tempo fa, il foglio rosa veniva rilasciato agli allievi delle autoscuole immediatamente dopo il superamento del quiz teorico per la patente. Così, anche senza aver mai appreso da un professionista le nozioni di guida, gli aspiranti conducenti potevano far pratica indipendentemente dalle lezioni. Certo, alcune guide restavano obbligatorie per sottoporsi all’esame pratico, ma nel frattempo si poneva un rischio non indifferente.
Indipendentemente dalla prudenza del neo-conducente e dall’esperienza del suo accompagnatore, la mancanza di una figura professionale e soprattutto dei doppi comandi di cui sono dotate le autovetture adibite poneva in essere un certo pericolo. Di conseguenza, con la riforma sono state cambiate le regole, imponendo il completamento delle guide obbligatorie prima di potersi esercitare con il foglio rosa (sempre con accompagnamento di un guidatore esperto, cioè munito di patente analoga o superiore da almeno 10 anni ed entro i 65 anni d’età).
In altre parole, sarà possibile guidare con il foglio rosa soltanto dopo aver effettuato con l’istruttore di scuola guida le 6 ore obbligatorie, comprendenti in parti uguali la guida su strada extraurbana, su autostrada e in orario notturno. Questa regola è stata introdotta in modo specifico per la patente B, che però è interessata da nuove riflessioni. Si parla quindi di patente 2.0, l’ennesima versione della licenza, questa volta con 8 ore di guida obbligatorie prima del foglio rosa. L’aggiunta di 2 ore di guida obbligatorie è al momento al vaglio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti come forma di compromesso, dal momento che gli operatori del settore pretendono una revisione più severa.
La media europea vuole infatti circa 10/12 ore per la guida con foglio rosa, mentre i neopatentati italiani sono stati già sorpresi spiacevolmente dall’introduzione delle 6 ore. Per il momento non c’è ancora nulla di certo in tal senso, perciò potrebbero avvenire nuove modifiche prima del decreto ufficiale, ma sembra che il ministro Matteo Salvini propenda fortemente verso questa ipotesi. Come sempre, quando le nuove regole entreranno in vigore saranno applicate soltanto per coloro che devono ancora conseguire il foglio rosa.
I ragazzi più giovani che non hanno ancora la maggiore età sono quindi piuttosto allarmati da questa novità, che con tutta probabilità avrà forti ripercussioni anche sul numero di guide facoltative necessarie per sottoporsi all’esame, dovendo attendere più tempo per la pratica libera. Il fine, tuttavia, è aumentare la sicurezza in strada e tutelare così anche gli stessi conducenti freschi di scuola guida.
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