Assegno di inclusione, ecco quando fare domanda per il nuovo Reddito di cittadinanza

Simone Micocci

11 Dicembre 2023 - 10:28

L’Inps conferma l’anticipo delle domande per l’Assegno di inclusione, la misura che da gennaio 2024 prenderà il posto del Reddito di cittadinanza.

Assegno di inclusione, ecco quando fare domanda per il nuovo Reddito di cittadinanza

Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps dal 2022, ha sciolto le riserve sulla data in cui si potrà fare domanda per il nuovo Reddito di cittadinanza, il cosiddetto Assegno di inclusione (Adi).

Riguardo a ciò si era già espressa la ministra del Lavoro, Marina Calderone, nel corso dell’evento per la chiusura delle celebrazioni per i 125 anni dell’Inps, svelando la possibilità di un invio anticipato per la richiesta dell’Assegno di inclusione. Un’anticipazione confermata da Caridi, il quale ha dato una prima indicazione su quando verrà dato il via libera alle domande.

Tuttavia, permangono dei dubbi: dal momento che per l’accoglimento della domanda si prenderà in considerazione l’Isee, in che modo verrà anticipata la fase di raccolta delle domande se in ogni caso bisognerà attendere il rilascio dell’attestazione relativa al 2024? Nodi che confidiamo verranno sciolti al più presto: per il momento ecco cosa sappiamo sul nuovo Assegno di inclusione e le prime informazioni sull’invio della richiesta.

Domanda Assegno di inclusione da metà dicembre

L’Assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024 prenderà il posto del Reddito di cittadinanza: una misura che di fatto richiama il sostegno attuale per molti aspetti, come ad esempio requisiti e calcolo degli importi.

Per quanto la prestazione decorra da gennaio, però, i primi pagamenti ci saranno non prima di febbraio: la normativa, infatti, stabilisce che la prima ricarica scatta nel mese successivo a quello in cui viene fatta domanda. Ciò significa che per chi ne fa richiesta a gennaio il beneficio arriverà non prima di febbraio, dovendo così attendere un mese senza percepire alcun sostegno.

Probabilmente è proprio per questo motivo che l’Inps, su indicazione del ministero del Lavoro, sta lavorando per anticipare l’invio della domanda di qualche settimana, con lo scopo di dare continuità alle due misure.

A tal proposito, Vincenzo Caridi, direttore generale dell’Inps, in un’intervista rilasciata a Repubblica ha confermato che le domande per il nuovo strumento verranno “anticipate a metà dicembre”, precisamente dal 18 dicembre, fermo restando però che la partenza dell’Adi è comunque in programma a gennaio.

Domanda anticipata, ma ci sono diversi dubbi

Resta da capire in che modo l’Inps risolverà alcuni dei problemi che potrebbero scaturire dall’anticipo della domanda di Assegno di inclusione. Come prima cosa va chiarita la ratio di questa decisione: l’anticipo avviene per permettere ai beneficiari di percepire il primo sostegno già nel mese di gennaio? In tal caso ci sarebbe anche un problema legato alle risorse, poiché per lo Stato potrebbe esserci un mese in più di pagamento rispetto a quanto era stato inizialmente preventivato.

Dopodiché, come anticipato, c’è tutta la questione legata all’Isee. Per valutare se il nucleo familiare ha diritto o meno all’Assegno di inclusione si terrà conto tanto della situazione reddituale quanto di quella patrimoniale, così come indicate nel nuovo Isee 2024.

Per l’invio della Dichiarazione sostitutiva unica, però, bisognerà attendere l’inizio del nuovo anno: ciò significa che al momento della domanda per l’Adi il beneficiario non avrà ancora l’Isee aggiornato e di fatto, paradossalmente, non può sapere se soddisfa o no i requisiti per averne diritto. Si tratterebbe quindi di una sorta di “domanda al buio”, condizionata da quanto risulterà nell’Isee rilasciato successivamente.

A meno che, ma questo è tutto da valutare, per il momento si terrà conto dell’Isee 2023 per poi fissare una scadenza entro cui, per continuare a beneficiare dell’Assegno di inclusione, bisognerà aver richiesto la nuova attestazione.

Ma ribadiamo: si tratta solamente di ipotesi: quel che è certo è che all’Inps stanno valutando la possibilità di un anticipo, per il come verrà fatto dovremo avere ancora un po’ di pazienza.

I requisiti

Per il momento ricordiamo quali sono i requisiti per godere del nuovo Assegno di inclusione, in parte simili a quelli già richiesti per il Reddito di cittadinanza ma con la differenza che questa volta a poterne fare domanda sono solamente i nuclei familiari in cui è presente almeno un minore, un disabile oppure un ultrasessantenne.

Per il resto, l’Isee non deve superare 9.360 euro mentre il reddito familiare 6.000 euro per la persona sola moltiplicati per il parametro di scala di equivalenza, dal quale tuttavia vengono esclusi tutti i componenti considerati occupabili. Una novità che porterà in molti casi a un abbassamento della soglia entro cui stare per godere del beneficio, con il rischio che a parità di reddito chi oggi percepisce del Rdc non riuscirà ad accedere all’Assegno di inclusione.

Lato patrimoni, da cui ricordiamo dal 2024 non verranno più considerati (entro 50.000 euro) gli investimenti in titoli di stato, la regola stabilisce che non si può superare la soglia di 6.000 euro per quanto riguarda quelli mobiliari, limite innalzabile di 2.000 euro per ogni componente del nucleo successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, con l’aggiunta di altri 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo. Per il patrimonio immobiliare, invece, la soglia è di 30.000 euro, da cui però è esclusa la casa di proprietà entro un valore Imu di 150 mila euro.

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