A gennaio 2025 entra in vigore anche la rivalutazione dell’assegno di mantenimento in base alla variazione dei prezzi rispetto all’anno precedente. Come si calcola il nuovo importo rivalutato?
L’assegno di mantenimento aumenta nel 2025 per effetto della rivalutazione all’inflazione. Anche questo importo, infatti, è soggetto alla perdita del potere di acquisto con l’aumentare dei prezzi causato dall’inflazione e per evitare che accada la legge prevede che l’assegno stanziato dal Giudice in sede di separazione o divorzio per il mantenimento dei figli e del coniuge, annualmente vada rivalutato in base agli indici Istat. In questo modo quanto previsto rimane in linea con il costo della vita (visto che si tratta di un assegno che viene corrisposto anche per decine di anni), in base all’aumento o alla diminuzione dei prezzi.
La rivalutazione 2025, quindi, investe anche l’assegno di mantenimento per tutelare chi lo riceve dall’eventuale svalutazione monetaria.
La Legge, però, fa una differenziazione tra l’assegno di mantenimento dovuto ai figli e quello versato al coniuge in quanto per le somme corrisposte a mantenimento della prole la rivalutazione è sempre prevista e si applica automaticamente, senza che debba essere esplicitato nella sentenza del Giudice. Per quanto riguarda, invece, l’assegno di mantenimento al coniuge, in base alla normativa, è applicabile solo all’assegno di divorzio (ma la Cassazione ha esteso l’applicazione anche all’assegno di mantenimento previsto in sede di separazione legale).
Come si calcola l’adeguamento Istat e come influisce annualmente sull’assegno di mantenimento? Scopriamo come si applica e come varia nel 2025 la cifra che è dovuta mensilmente all’ex coniuge e ai figli in caso di separazione o divorzio.
Rivalutazione 2025 assegno di mantenimento
L’assegno di mantenimento, sia per il coniuge che per i figli, si rivaluta annualmente in base all’indice di variazione FOI. Si tratta dell’indice dei prezzi per famiglie di operai e impiegati che viene pubblicato, mensilmente, sulla Gazzetta Ufficiale il mese successivo a quello a cui si riferisce.
Per calcolare l’aumento annuale bisognerà applicare all’assegno mensile stanziato dal giudice, la percentuale FOI che si riferisce al mese indicato sulla sentenza che stanzia la somma. In assenza del mese di riferimento si prenderà il mese in cui l’accordo è stato sottoscritto.
Gli assegni di mantenimento non devono essere rivalutati dal mese di gennaio di ogni anno, ma dal mese in cui sono stati stanziati con riferimento all’indice FOI dell’anno in corso. Se una sentenza di separazione o divorzio di settembre 2019 prevede che un genitore debba versare ai figli 400 euro mensili, a settembre di ogni anno si procederà alla rivalutazione della somma, prendendo sempre a riferimento la variazione del mese di riferimento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
La rivalutazione di ogni anno si calcola su quella già applicata l’anno precedente e, di fatto, l’assegno di mantenimento avrà avuto importo di 400 euro solo per il primo anno poiché dal secondo anno in poi è stato soggetto a rivalutazione che, anno dopo anno, ne ha cresciuto l’importo.
L’assegno preso come esempio sarà stato rivalutato a
- settembre 2020;
- settembre 2021;
- settembre 2022;
- settembre 2023;
- settembre 2024.
Per il 2025, la rivalutazione si effettua sempre nel mese di settembre applicando l’indice FOI riferito alla differenza di inflazione tra settembre 2024 e settembre 2025.
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Di quanto aumenta l’assegno di mantenimento nel 2024?
Con il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 15 novembre 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 278 de 27 novembre 2024 fissa la rivalutazione provvisoria per il 2025 (per la rivalutazione delle prestazioni erogate dall’Inps) allo 0,8%.
Questa percentuale di rivalutazione, però, non deve essere presa a riferimento per la rivalutazione dell’assegno di mantenimento all’ex coniuge o ai figli in quanto a pesare in questo caso è l’indice Foi mensile diffuso dall’Istat. L’Indice Foi, infatti, pende a riferimento la variazione dell’inflazione in quel mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e non la variazione dell’inflazione annuale.
Di quanto aumenta l’assegno di mantenimento nel 2025? A questa domanda non si può rispondere univocamente, visto che l’aumento si potrà calcolare solo quando l’Istat rende nota la variazione del mese in cui l’importo è stato inizialmente assegnato rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Per stabilire quale aumento spetta sull’assegno di mantenimento, quindi, bisognerà attendere la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ai sensi dell’art. 81 della L. n. 392/1978, del mese in cui il è iniziata la percezione dell’assegno di mantenimento.
Per tornare all’esempio iniziale, quindi, per la rivalutazione di un assegno previsto da un provvedimento del giudice a settembre, si tiene conto dell’ultimo FOI disponibile a settembre 2025.
Come usare il calcolatore dell’Istat per la rivalutazione
L’Istat mette a disposizione dei cittadini un calcolatore che permette di effettuare una rivalutazione abbastanza veloce e immediata delle somme spettanti per affitto e assegni di mantenimento.
Per utilizzare il sistema basta raggiungere l’indirizzo https://rivaluta.istat.it. È necessario registrarsi, o accedere se già registrati, dal pulsante «Entra nel sistema» (in alto a sinistra) e una volta raggiunto il calcolatore basta selezionare “Nuova richiesta”.
La schermata a cui ci si trova di fronte, poi, metterà il cittadino davanti a diversi nuovi riquadri che andranno compilati come segue:
- nel riquadro Indagine/Territorio bisogna selezione
- Indagine: Indice dei prezzi al consumo per famiglie operai e impiegati;
- Territorio: Italia;
- nel riquadro Nel riquadro Aggregazione/Coicop cliccare su “Seleziona serie” e scegliere “Indice Generale (senza tabacchi)”, nel riquadro “Tipo Interrogazione” selezionare Variazioni;
- nel riquadro Periodo selezionare
- Tipo di periodo: Da mese a mese;
- Intervallo: inserire il mese e l’anno di inizio e il mese e l’anno di fine periodo;
- Suddivisione periodo: Annuale (mese su stesso mese anno precedente);
- nel riquadro Somma da rivalutare inserire la cifra in Euro o in Lire (il campo non è obbligatorio).
Una volta compilato tutto si deve cliccare su “Crea il documento” che restituirà i dati richiesti (che potranno anche essere salvati in formato Pdf o Xls).
Per la rivalutazione dell’assegno di mantenimento si deve sempre prendere come riferimento quella indicata nella sentenza del Giudice.
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