Al via l’iter che porterà all’introduzione dell’assegno universale per anziani non autosufficienti. Se richiesto assorbirà l’indennità di accompagnamento e potrà comprendere dei servizi di assistenza.
Alle misure assistenziali oggi in vigore, presto si aggiungerà l’assegno universale per gli anziani, da non confondere con l’assegno di cura, ossia quel sostegno economico riconosciuto alle famiglie che assistono in casa propria un anziano non sufficiente.
Anche l’assegno universale si rivolgerà però alle persone non autosufficienti, con la differenza però che oltre al sostegno economico queste potranno godere direttamente di un servizio di assistenza.
Il governo Meloni avrà il compito di ripetere quanto è stato fatto con l’assegno unico universale per figli a carico, per il quale in una singola misura sono stati accorpati altri bonus e agevolazioni al fine di semplificarne l’accesso alle famiglie. Anche l’assegno universale anziani, che sarà compatibile e cumulabile con la pensione, infatti, assorbirà le tante prestazioni oggi riconosciute alle persone non autosufficienti, compresa la cosiddetta indennità di accompagnamento.
Tuttavia, l’operazione che porterà all’introduzione di un unico sostegno per gli anziani non autosufficienti è ancora lontana dal concludersi, tant’è che l’assegno universale dovrebbe entrare in vigore, verosimilmente, solamente nel 2025.
Assegno universale anziani, cosa sta succedendo
La prima data da segnare in rosso sul calendario è quella del 19 gennaio 2023, quando sul tavolo del Consiglio dei ministri verrà presentato uno schema di disegno di legge con delega al governo per quanto riguarda l’approvazione di politiche in favore delle pensioni anziane.
Una volta approvata la legge delega sarà però necessario emanarne i decreti attuativi, operazione che difficilmente si concluderà nell’anno in corso. Ragion per cui l’assegno universale anziani dovrebbe entrare in vigore nel 2025.
Nel dettaglio, nel testo del suddetto schema di disegno di legge, precisamente nell’articolo 5, il governo viene delegato ad adottare entro il 1° marzo 2024 “uno o più decreti legislativi finalizzati ad assicurare la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane e per le persone anziane non autosufficienti”.
Misure che dovranno supportare la persona anziana non solo economicamente: bisognerà infatti garantirne l’accesso ai servizi di cura e assistenza a lungo termine.
Cos’è l’assegno universale anziani
Nel suddetto provvedimento - recante disposizioni di delega al governo per “la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita, di cura e di assistenza delle persone anziane, attraverso la ricognizione, il riordino, la semplificazione e il coordinamento, sotto il profilo formale e sostanziale, delle disposizioni legislative vigenti in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria alla popolazione anziana” - vengono date quindi le prime indicazioni su cosa sarà, e come funzionerà, l’assegno universale per gli anziani non autosufficienti. Qui, infatti, si legge che è prevista l’introduzione, inizialmente anche in forma sperimentale, di una prestazione universale il cui importo dovrà essere parametrato in base al bisogno assistenziale dell’interessato.
L’importo della prestazione, quindi, dipenderà dal bisogno della persona anziana e non dovrebbe dipendere dal reddito dell’interessato.
Importi e cosa spetta
Ovviamente è ancora presto per parlare di quanto spetterà con l’assegno universale anziani non autosufficienti, poiché la misura è ancora in fase embrionale. Quel che è certo è che l’interessato potrà scegliere di fruirne in due differenti modalità:
- sotto forma di denaro, quindi ricevendo un vero e proprio assegno mensile utile per farsi carico delle spese necessarie all’assistenza;
- sotto forma di servizi alla persona.
Non è chiaro se l’intero “budget” dovrà essere fruito sotto forma dell’una o dell’altra modalità oppure se sarà possibile dividerlo in più parti, ricevendone quindi una quota in denaro e un’altra direttamente in servizi.
Compatibilità con altre misure
Ovviamente l’assegno in oggetto sarà compatibile con la pensione, compresa quella d’invalidità assistenziale qualora la persona ne soddisfi i requisiti reddituali. Tuttavia, quando fruita, la nuova prestazione assorbirà l’indennità di accompagnamento.
Potenziamento dell’assistenza domiciliare
Parimenti, verrà avviata un’operazione di “ricognizione e il riordino delle agevolazioni contributive e fiscali, anche mediante la rimodulazione delle aliquote e dei termini, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, volte a sostenere la regolarizzazione del lavoro di cura prestato al domicilio della persona non autosufficiente, per sostenere e promuovere l’occupazione di qualità nel settore dei servizi socioassistenziali”.
Inoltre, con i risparmi di spesa derivanti dal potenziamento dell’assistenza domiciliare, verrà finanziato un apposito Fondo per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti gestito dal ministero del Lavoro.
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