Le aziende cercano 504mila lavoratori a gennaio e oltre 1 milione nel primo trimestre dell’anno: la quantità maggiore di opportunità è nel settore dei servizi e la prima regione è la Lombardia.
Boom di richieste di lavoro in questo inizio 2023. Secondo Unioncamere e Anpal nel mese di gennaio le imprese cercheranno 504mila lavoratori e fino a 1,3 milioni entro fine marzo. Aumenta così la domanda di lavoro rispetto a un anno fa del 10,1%: a gennaio 2022 erano 46mila in meno i posti che le imprese cercavano di occupare.
Tante, quindi, le opportunità, per giovani e meno giovani, con qualifiche diverse. Tra le regioni dove più si cercherà manodopera o personale professionalizzato spicca il Nord, a partire dalla Lombardia, ma anche nel Centro-Sud ci saranno migliaia di richieste.
La previsione Anpal-Unioncamere, però, tiene assieme i vari tipi di contratti offerti, quindi considera al suo interno sia il tempo indeterminato, che quello determinato, passando per le collaborazioni e i tirocini. Non tutte le offerte, insomma, saranno davvero vantaggiose.
Domanda di lavoro sopra i livelli pre-Covid
Secondo l’analisi la domanda di lavoro si collocherà sopra i livelli pre-Covid, con un aumento del 14% delle assunzioni rispetto a gennaio 2019 (oltre 60mila persone in più). Il settore più in crescita sarà il manifatturiero, con un aumento su base annua di quasi il 18% (circa 19mila assunzioni in più).
Sale però anche la difficoltà di reperimento dei lavoratori (di circa il 7%): si attesta così in questo gennaio 2023 al 66% per i dirigenti e al 62% per gli operai specializzati.
Lavoro, boom di assunzioni nel 2023: in quali settori?
Nel settore dei servizi le aziende prevedono di assumere 330mila lavoratori: per i servizi alle persone si cercheranno 64mila profili, per il commercio 60mila e per il turismo 58mila. Poi c’è l’industria, con 174mila assunzioni. Le imprese delle costruzioni cercano 51mila entrate, quelle della meccatronica 34mila, quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo 27mila.
Le assunzioni previste per giovani, laureati e immigrati
Di questi saranno circa 153mila le assunzioni programmate per i giovani sotto i 30 anni e per cui si registra una difficoltà media di reperimento del 48%. Circa il 20% delle ricerche di personale, poi, saranno rivolte a laureati (96mila) e il 30% a diplomati (150mila).
Per circa il 20% delle assunzioni (oltre 91mila persone), quindi, ci si rivolgerà a lavoratori immigrati, soprattutto nei settori della logistica, dei servizi operativi e nella metallurgia.
Perché le aziende non trovano i lavoratori
Sarà difficile, però, assumere tutte queste persone, perché le imprese cercano professionalità che spesso non riescono a trovare. Risulta infatti in crescita il cosiddetto “mismatch” tra domanda e offerta di lavoro, che passa dal 38,6% dello scorso anno al 45,6% (pari a circa 230mila assunzioni).
Le professionalità più difficili da trovare sono: dirigenti (66,1%), operai specializzati (61,9%), tecnici (51,6%), conduttori di impianti (49,0%), professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%) e professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41,0%).
Secondo le aziende il mismatch è dovuto a: mancanza di candidati (27,8%), preparazione inadeguata (13,5%) e altri motivi (4,3%).
Assunzioni gennaio 2023, quali contratti verranno offerti?
Tra le forme di contratto offerte quello a tempo determinato sarà il più diffuso: a 208mila persone sarà proposto questo, pari al 41,3% della platea complessiva. Seguono i contratti a tempo indeterminato (122mila proposte), quelli in somministrazione (74mila) e gli altri contratti non alle dipendenze (44mila).
L’apprendistato verrà proposto invece per 25mila assunzioni (5,0%), i contratti di collaborazione e le altre tipologie di contratti alle dipendenze rispettivamente per 19mila assunzioni (3,7%) e 10mila assunzioni (2,1%).
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Le regioni in cui si troverà più lavoro a gennaio 2023
Quanto alle zone del Paese in cui le aziende cercheranno più lavoratori, la domanda sarà più alta nel Nord del Paese (294mila assunzioni), seguito dal Sud (109mila assunzioni) e dal Centro (101mila assunzioni). Tra le regioni, in ordine di richieste: Lombardia (121mila), Veneto (51mila), Lazio (50mila), Emilia-Romagna (49mila), Piemonte (37mila) e Campania (32mila).
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