Attenzione, se digiti queste 6 parole online gli hacker ti prendono di mira

Alessandro Nuzzo

11 Novembre 2024 - 20:15

Aumenta il pericolo per chi da una semplice ricerca su Google si ritrova vittima degli hacker.

Attenzione, se digiti queste 6 parole online gli hacker ti prendono di mira

Il mondo del web è pieno di insidie. Gli hacker studiano sempre nuove tecniche per riuscire ad attaccare gli utenti della rete intrufolandosi nei dispositivi per rubare i dati personali. Più si va avanti più i malintenzionati mettono in atto stratagemmi diversi. Questo perché grazie anche all’enorme campagna di informazione sulle truffe e i furti informatici che si sta portando avanti nell’ultimo periodo, le persone sono molto più consapevoli di ciò che va fatto e non va fatto quando si naviga sul web per non incorrere in rischi di finire nella trappola dei malviventi.

L’ultima scoperta proviene dalla ricerca Google e in particolare alcune parole che se digitate sul famoso motore di ricerca, possono farvi rubare i vostri dati personali. Ecco di quali parole stiamo parlando.

SEO poisoning, la nuova tecnica adottata dagli hacker

La società di sicurezza informatica SOPHOS ha pubblicato sul suo sito web un avviso urgente chiedendo alle persone di non digitare queste 6 parole se non vogliono finire vittime degli hacker.

Le 6 parole corrispondono ad una keyword di ricerca e sono le seguenti: «I gatti del Bengala sono legali in Australia?». Secondo la società informatica, chi ha cercato su Google la seguente query si è ritrovata vittima degli hacker. Questo perché il motore di ricerca dava nelle prime posizioni opzioni di risposta che rimandavano a siti fraudolenti che una volta cliccati facevano rubare agli hacker i dati tramite un programma noto come Gootloader.

Secondo SOPHOS, il programma può anche impedire agli utenti di accedere ai propri computer. Al momento i link pericolosi appaiono solo a chi nella query inserisce la parola Australia, il che significa che i Paesi australiani sono quelli maggiormente a rischio di attacco.

Il problema però non è limitato a questa chiave di ricerca che può sembrare di nicchia e quindi pericolosa per poche persone. Il fatto che per una chiave di ricerca così banale e innocua le persone si ritrovino a perdere i propri dati personali semplicemente cliccando su un link da Google, è un qualcosa di molto pericoloso.

Questa è la nuova tecnica messa a punto dagli hacker che è chiamata SEO poisoning, ovvero avvelenamento della SEO.

In questo modo i criminali si stanno infiltrano sempre più nei risultati di ricerca di Google. Con l’utilizzo di tecniche mirate, gli hacker stanno riuscendo a manipolare i risultati dei motori di ricerca per spingere i siti web da loro controllati in cima ai risultati. Questo significa che cercando anche un qualcosa di molto banale su Google possiamo essere indirizzati su un sito web malevolo e finire vittima degli hacker.

Più un sito esce in cima ai risultati di ricerca più ha probabilità di essere cliccato. L’uomo quando interroga Google tende a cliccare i risultati che appaiono per primi perché li ritiene più autorevoli ma spesso non è così. Bisogna quindi fare molta attenzione ai link che clicchiamo. Prima di visitare il sito è sempre buona cosa leggere il nome. Se non è familiare e sembra poco inerente all’argomento che stiamo cercando, meglio non rischiare e passare ai risultati successivi.

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