Il bollettino contagi Covid-19 mette in allerta la Germania. Lo stato della pandemia divide gli esperti sull’obbligo di mascherina, di nuovo.
Si rialzano i contagi in Europa, in particolare in Germania, dove le autorità hanno registrato oltre 114.000 nuovi casi confermati nelle ultime 24 ore e 165 decessi correlati al Covid. Con i suoi 731.9 casi per 100mila abitanti il Paese è tra i più contagiati dell’Eurozona.
Durante l’ultima seduta, il Bundestag ha infatti approvato la nuova legge sulla protezione dalle infezioni, stabilendo le nuove regole anti-Covid che si applicheranno fino al 7 aprile 2023.
Con questa normativa si vanno a confermare alcune delle prassi già in vigore, mentre in altri casi sono stati apportati dei consistenti cambiamenti alle consuetudini con la reintroduzione della mascherina obbligatoria. Questo pesante ritorno del virus riapre così l’ormai tesissimo dibattito sull’imposizione d’uso di questi dispositivi.
Il caso più evidente è quello che riguarda l’utilizzo delle mascherine sui treni a lunga percorrenza ad esempio anche se, in base a possibili innalzamenti dei livelli di contagio, verranno disposti obblighi ben più stringenti.
Germania: obblighi Covid-19 ancora in vigore
Stop alle mascherine in aereo, ma vige l’obbligo sui treni a lunga percorrenza.
È ancora obbligatorio indossare mascherine FFP2 in studi medici, case di cura, cliniche e tutte le altre strutture deputate alla cura della salute. Discorso analogo per l’accesso a ospedali dove, oltre all’obbligo di indossare la mascherina, si applica quello di presentare un test negativo.
In questo contesto, sul fronte delle registrazioni dei casi, le strutture ospedaliere non dovranno riferire solo i dati di relativi alle unità di terapia intensiva e ai ricoveri, ma anche quelli relativi ai pazienti che si presentano in pronto soccorso e risultano positivi al Covid. Test obbligatori poi anche in alcune strutture comunali (come, per esempio, le strutture per l’accoglienza dei richiedenti asilo, le strutture di detenzione, le case famiglia), nelle scuole e negli asili nido.
Da queste linee guida sono esclusi i bambini sotto i sei anni, i non udenti e le persone con un certificato di esenzione medica.
Autonomia dei Länder: restrizioni in base ai contagi
Come già accaduto, ai Länder è lasciato un certo margine di manovra in caso di improvvisi picchi di contagio. I governi locali che lo riterranno opportuno potranno implementare le seguenti restrizioni in caso di “pericolo di livello 1”:
- Obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso;
- Obbligo di indossare la mascherina sui mezzi pubblici;
- Obbligo di indossare la mascherina in occasione di eventi ricreativi, culturali e sportivi, nelle strutture ricreative e culturali, nei ristoranti e durante lo svolgimento di attività sportive;
- Obbligo di indossare la mascherina nelle scuole e negli istituti di formazione professionale, qualora si ritenesse questa misura propedeutica al mantenimento dell’insegnamento in presenza.
Farebbero eccezione però coloro che presentano un test negativo e coloro che sono guariti dall’infezione da non oltre 90 giorni o che hanno effettuato tutte le vaccinazioni, l’ultima della quali risalente a non più di tre mesi prima.
Qualora invece l’emergenza arrivasse al cosiddetto “pericolo di livello 2”, le misure adottabili a livello locale includerebbero l’obbligo di indossare la mascherina negli eventi al chiuso e anche in quelli all’aperto (qualora non sia possibile mantenere una distanza interpersonale minima di 1,5 metri), misure igieniche obbligatorie per aziende, strutture, attività commerciali ed eventi pubblici (riduzione dei contatti, fornitura di disinfettanti e areazione dei locali, obbligo di mantenere una distanza interpersonale minima di 1,5 metri nei luoghi pubblici e l’imposizione di limiti al numero massimo di partecipanti per gli eventi al chiuso.
Obbligo mascherine: pareri contrastanti
Non tutti però concordano sull’obbligo di indossare la mascherina. Questo approccio del governo centrale ha infatti portato Andreas Gassen, capo di un’importante associazione medica tedesca, a mostrare scetticismo e dissenso attraverso dichiarazioni piuttosto controverse.
Se da un lato Gerald Gass, capo della Federazione ospedali della Germania in un’intervista alla Passauer Neue Presse sostiene che «la situazione peggiorerà nelle settimane a venire», Gassen, presidente dell’Associazione medici delle casse malattia pubbliche, crede che la decisione di indossare o meno la mascherina debba restare personale.
Il problema più grande è che, nonostante l’alto numero di vaccini permetta di limitare la gravità delle infezioni, la situazione negli ospedali inizia a tornare a livelli critici. Molte operazioni e trattamenti non critici vengono infatti rimandati, un segnale piuttosto forte dello stress al quale sono sottoposti i reparti delle cliniche di tutto il Paese.
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