Stipendio statali, novità con il nuovo rinnovo del contratto: il Ministro Brunetta ha escluso regali ai dipendenti pubblici, ma con il nuovo approccio privatistico è in programma una serie di vantaggi.
Rinnovo del contratto statali, da oggi riparte la trattativa: l’Aran incontrerà i sindacati con l’intento di raggiungere un accordo in tempi brevi.
Tuttavia, precisa il nuovo Ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, per i dipendenti pubblici non ci sarà “alcun regalo” da parte del Governo Draghi. Lo ha fatto con una nota pubblicata nelle scorse ore, con la quale ha spiegato che le risorse a disposizione per i rinnovi contrattuali 2019-2021 del pubblico impiego erano state stanziate dal precedente Governo nelle ultime Leggi di Bilancio.
Da Brunetta non ci sarà alcun regalo, ma stando alle ultime anticipazioni sembra che per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici siano stati fatti dei notevoli passi avanti grazie ad alcune novità dell’ultima ora.
Con la riforma della Pubblica Amministrazione, per la quale lo scorso mercoledì è arrivata la firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, porterà in dote diverse novità per i contratti degli statali, con vantaggi anche sullo stipendio dei dipendenti pubblici. Non si parla di regalo - in quanto non dovrebbe esserci alcun incremento delle risorse - ma di una migliore gestione della dote a disposizione.
Non sarà solamente l’aumento della parte tabellare - dal quale potrebbe derivare un “bonus” di circa 107,00€ - a comportare vantaggi sullo stipendio; esiste, infatti, un’altra serie di fattori che andrà ad impattare positivamente sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici.
Aumento di stipendio per i dipendenti pubblici: contratto “privatistico”
Nell’accordo quadro per la riforma della Pubblica Amministrazione, il cosiddetto Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato mercoledì scorso da Brunetta e dai sindacati Cigl, Cisl e Uil, prevede anche una nuova impostazione contrattuale per i dipendenti pubblici.
Nel dettaglio, il nuovo sistema dovrà avvicinarsi a quello di tipo privatistico e non solo per la parte che prevede il diritto permanente alla formazione. C’è, ad esempio, una novità importante che andrebbe ad impattare positivamente sulle retribuzioni: la detassazione del salario accessorio, in modo da ridurre le imposte pagate su tutte quelle componenti variabili - come ad esempio il lavoro straordinario - che insieme alla componente fissa costituiscono lo stipendio del lavoratore.
E non solo: con la firma del Patto, il Governo si è impegnato a reperire maggiori risorse per la “classificazione”, ossia per il riconoscimento delle professionalità di livello più elevato acquisite dai dipendenti pubblici in questi anni di servizio. Un vero e proprio sblocco per le progressioni di carriera, dal quale dovrebbe derivare anche un aumento di stipendio vista l’attribuzione ad un livello professionale più elevato.
Aumento dello stipendio tabellare dei dipendenti pubblici
Per quanto riguarda la parte fissa dello stipendio, il cosiddetto tabellare, come prima cosa è importante sottolineare l’entrata a regime dell’elemento perequativo. Introdotto dall’ultimo rinnovo (per il triennio 2016-2018) per permettere il mantenimento del bonus Renzi al netto degli aumenti contrattuali, questo entrerà a regime, diventando strutturale.
Con i 3,775 miliardi a disposizione per il 2021, inoltre, si potrà procedere con un aumento medio e lordo di 107,00€; Brunetta, quindi, conferma quanto già stabilito dal Ministro Dadone, negando quindi qualsiasi altro “regalo” in favore dei dipendenti pubblici.
L’aumento sarà solamente dal 2021; per gli anni 2019 e 2020 le risorse erano molto meno e quanto sarà riconosciuto a titolo di aumento di stipendio sarà erogato sotto forma di assegno una tantum una volta che il rinnovo sarà ufficializzato.
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