Un mercato costoso rispetto all’output complessivo dell’economia porta tipicamente a rendimenti molto bassi nel mercato azionario nei successivi 10 anni.
Negli ultimi anni, l’esposizione al mercato azionario è cresciuta, con i gestori di fondi che hanno ridotto la liquidità al minimo in due anni. La loro attenzione si è spostata principalmente verso obbligazioni e azioni, tornando a sovrappesare le azioni per la prima volta da aprile 2022.
Tuttavia, Bryant VanCronkhite, senior portfolio manager di Allspring, una società di gestione patrimoniale con 550 miliardi di dollari in gestione, invita alla prudenza. Afferma che gli investitori sono troppo ottimisti sulla capacità della Federal Reserve di orchestrare una soft landing ovvero affrontare l’inflazione senza correggere e causare una recessione. VanCronkhite avverte che ci sono effetti ritardati dall’irrigidimento monetario che devono ancora manifestarsi, evidenziati dall’aumento dei ritardi nei pagamenti delle carte di credito e dai cambiamenti nelle abitudini di spesa dei consumatori.
Secondo VanCronkhite, negli ultimi 40 anni, la disinflazione, unita a tassi di interesse più bassi e alla partecipazione delle banche centrali nei mercati, ha contribuito a rendimenti elevati per i gestori patrimoniali. Tuttavia, con il rafforzarsi delle condizioni economiche, la sfida aumenta, e si rende necessaria un’allocazione ponderata verso aziende di alta qualità. Sottolinea che i giganti della tecnologia a capitalizzazione di mercato, che hanno guidato gli indici principali, sono sopravvalutati. [...]
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