Questa banca italiana è sempre più al centro del ciclone. Ora sarebbe la vittima di una corsa allo sportello che l’avrebbe privata di 3 miliardi di euro.
La banca Carige non sembra trovare pace, dopa la crisi finanziaria sono subentrate le conseguenze di una dura corsa allo sportello. Si tratta di un ammanco sui depositi, circa un terzo del totale, verificatosi durante il periodo natalizio 2018.
La notizia arriva a pochi giorni da quando la Camera ha dato il via libera al decreto che stanzia 1,3 miliardi di euro per mettere in sicurezza l’istituto. Ciò permetterebbe di ridare stabilità finanziaria e protezione al risparmio nel rispetto delle norme europee.
Imponente corsa allo portello per Banca Carige (fonti)
Non solo la rotta bancaria, ora Carige è alla prese con una corsa allo sportello che avrebbe causato un ampio deflusso di depositi. L’indiscrezione viene da La Stampa e Il Secolo XIX, secondo i quali il gruppo capitanato dai commissari straordinari Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener avrebbe avuto un’uscita non programmata di 3 miliardi di euro dai conti correnti.
Il ritiro in massa dei propri risparmi si sarebbe svolto tra il 22 dicembre 2018 e l’8 gennaio 2019, in concomitanza di quando è stato bocciato l’aumento di capitale e di quando è stato varato il decreto per ridare liquidità alla banca Carige con lo stanziamento di 1,3 miliardi di euro.
Il deflusso ha avuto termine quando è stato dato il via libera al suddetto decreto.
Banca Carige smentisce
Le due testate si sono esposte a seguito di testimonianze e di documenti che proverebbero l’ammanco.
Ma Carige smentisce le accuse, sostenendo false le cifre riportate dai due quotidiani, anche in riferimento ai singoli casi. Stando a quanto si legge in un comunicato della banca, la prossima mossa sarà di intraprendere vie legali per difendere la reputazione dell’istituto e degli stessi clienti.
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