Con l’economia cinese che prova a ripartire dopo il blocco legato al Coronavirus, la Banca centrale ha messo a segno l’intervento maggiore dal 2015.
Con una decisione a sorpresa, la People’s Bank of China (Pboc), la banca centrale cinese, ha annunciato di aver ha tagliato i tassi di interesse di 20 punti base.
Il calo, il maggiore da quasi cinque anni, ha come obiettivo quello di rilanciare un’attività economica che prova a ripartire dopo aver fatto i conti, per prima, con l’epidemia di Coronavirus.
Banca centrale Cina: taglio tassi maggiore da 2015
Tramite questa operazione, il tasso di interesse sui “reverse repo” a sette giorni, i contratti pronti contro termine con cui viene assorbita liquidità, è stato ridotto dal 2,4% al nuovo minimo al minimo storico del 2,2 per cento.
Come detto, il terzo taglio dal mese di novembre 2019 è anche il maggiore dal 2015 (in genere la Pboc riduce i tassi di 5 punti base).
La Banca centrale cinese ha inoltre annunciato di aver iniettato nel sistema bancario 50 miliardi di yuan (pari a circa 6,36 miliardi di euro) con l’obiettivo di mantenere una liquidità “ragionevole e adeguata” sui mercati.
Economia Cina: le stime aggiornate sul Pil 2020
Secondo quanto dichiarato da Ma Jun, consulente della banca centrale cinese, la Pboc dispone di numerose armi per modificare la sua politica monetaria e che la decisione odierna è legata alla ripresa dell’attività economica da parte delle aziende cinesi e alla situazione globale.
“Saranno necessarie nuove misure espansive, in special modo dal punto di vista della politica fiscale, per agevolare il ritorno dell’economia sui livelli pre-virus”, hanno sottolineato gli analisti di Capital Economics.
La view è in linea con le dichiarazioni rese nel corso del fine settimana dal presidente Xi Jinping, secondo cui le politiche di sostegno alle piccole e medie imprese saranno modificate per far fronte all’impatto del Coronavirus.
Iris Pang, capo economista per la Cina di ING, stima che i regolatori cinesi “potrebbero pensare di proteggere le istituzioni finanziarie tramite l’incremento dei buffer di capitale”.
Gli analisti di Nomura per il 2020 stimano una crescita annua dell’economia cinese di un punto percentuale, contro il +6,1% messo a segno nel 2019.
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