Banca Progetto, soldi Stato a ’ndrangheta? L’AD Fiorentino: “nessun commissariamento, andiamo dritti per la nostra strada”

Laura Naka Antonelli

24/10/2024

“Non siamo soggetti indagati, non abbiamo avvisi di garanzia. Nessun commissariamento".

Banca Progetto, soldi Stato a ’ndrangheta? L’AD Fiorentino: “nessun commissariamento, andiamo dritti per la nostra strada”

Non siamo soggetti indagati, non abbiamo avvisi di garanzia. I nominativi di cui si fa riferimento nel documento della procura non sono nostri clienti. La banca è saldamente sotto il controllo del cda e della struttura manageriale. Andiamo avanti dritti per la nostra strada, con la massima diponibilità nei confronti della procura. Siamo totalmente estranei alla vicenda, siamo stati spiacevolmente coinvolti, non c’è commissariamento ”. Così l’AD di Banca Progetto Paolo Fiorentino nella conferenza stampa indetta per commentare il caso della banca, esploso stamattina: “Abbiamo ricevuto telefonate, stiamo rassicurando i nostri clienti, non abbiamo deflussi, la situazione è assolutamente sotto controllo”, ha rassicurato il CEO.

Riguardo all’amministrazione straordinaria che è stata disposta sulla banca, Fiorentino ha precisato che si tratta di una misura per tutelare la banca, con cui Banca Progetto avrà, praticamente, “un certificatore a casa, che guarderà ciò che facciamo”.

In ogni caso, “siamo straconvinti del fatto che saremo nelle condizioni tali da convincere l’amministratore straordinario del fatto che la nostra struttura di controllo è adeguata ”. Fiorentino ha rimarcato l’impegno di Banca Progetto a sostenere le PMI italiane, rimarcando l’impegno ad andare avanti con il “nostro modello di business, convinti che sia questa la strada giusta”.

Il comunicato di Banca Progetto dopo notizia shock: nessun commisariamento

La banca, con un comunicato diramato qualche ora dopo la notizia rilanciata in modo martellante dalle agenzie di stampa, aveva già negato con un comunicato di essere stata commissariata.

Banca Progetto Spa, anche con riferimento ad alcune erronee notizie di stampa diffuse in data odierna, ritiene doveroso precisare che l’istituto non è commissariato e che né la Banca, né i suoi esponenti e dipendenti, sono oggetto di indagine”, si legge nella nota.

Cosa sta succedendo? Il caso della banca milanese è esploso nelle prime ore di oggi, giovedì 24 ottobre 2024, quando le agenzie di stampa hanno diffuso la notizia relativa alla decisione, presa dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, di disporre l’amministrazione giudiziaria per Banca Progetto.

La fonte citata è il decreto disposto dal Tribunale di Milano Sezione Autonoma Misure di Prevenzione, successivamente all’inchiesta della Dda di Milano.

In una nota della procura, è stato riportato stamattina, si legge che “è stato accertato come diverse società indirettamente gestite da soggetti contigui ad esponenti di un gruppo di matrice ’ndranghetista, hanno beneficiato negli anni di finanziamenti erogati dall’istituto di credito con assistenza di garanzie statali previste dal Fondo Centrale di Garanzia a favore delle pmi del Mediocredito Centrale, accedendo così agli aiuti di stato a sostegno dell’economia nell’emergenza del Covid-19 e a seguito dello scoppio della guerra Russo-Ucraina”.

Nel mirino delle indagine finanziamenti per un valore di 10 milioni di euro che Banca Progetto avrebbe erogato a società legate alla ’ndrangheta.

Ma Banca Progetto ha smentito la notizia shock, con un comunicato che è stato diramato al fine di precisare che non c’è nessun commissariamento e, anche, “per rassicurare i propri clienti e stakeholders che continuerà ad operare in modo del tutto ordinario attraverso i propri organi e strutture interne”.

La banca ha continuato, spiegando che, “nell’ambito di un procedimento penale che non riguarda la Banca, il provvedimento è stato emesso in relazione ad asserite carenze istruttorie di 10 finanziamenti su circa 40.000 in essere, ed ha l’obiettivo di verificare, attraverso la nomina del dr. Donato Maria Pezzuto che si affiancherà alle strutture della Banca, l’adeguatezza dei presidi organizzativi e di controllo interni.”

Banca Progetto Spa si riserva di assumere ogni più opportuna iniziativa, in relazione alla diffusione di notizie false e diffamatorie per i danni che potrebbero arrecare all’Istituto”, conclude la nota.

Amministrazione giudiziaria VS commissariamento Consob-Bankitalia. Due cose diverse

Vale la pena a tal proposito sottolineare che l’amministrazione giudiziaria è disciplinata dall’art. 34 del Codice antimafia, integralmente riscritto dall’art. 10 della l. n. 161/17. Il contenuto di questo articolo è disponibile, tra le varie fonti, nel sito della stessa Camera dei deputati, che ha spiegato la riforma del Codice Antimafia, avvenuta con la legge del 2017.

Si tratta di un istituto giuridico del tutto diverso dal commissariamento di una banca.

In quest’ultimo caso, il commissariamento avviene con un provvedimento di sospensione degli amministratori deciso dalla Consob, sentita la Banca d’Italia, in caso di gravi irregolarità nell’amministrazione delle società, violazioni delle disposizioni legislative o situazioni di pericolo per i clienti.

Il commissariamento è una procedura appositamente prevista e disciplinata dal Testo Unico Bancario, concepita per tutelare l’integrità di una banca in caso di gravi irregolarità nella gestione.

In questo caso le autorità, oltre a rimuovere i vertici, nominano un commissario ad hoc chiamato a gestire la società che è stata commissariata.

Banca Progetto: cosa era emerso stamattina

Ma cosa si legge nel provvedimento di amministrazione giudiziaria di Banca Progetto scritto dai giudici della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano e riportato stamattina dalle agenzie?

Nel testo, così avevano riportato le agenzie, si parla di “denaro” di un ammontare superiore ai 10 milioni di euro, “cannibalizzato” dai clan con “ingenti guadagni”.

Riportata stamattina anche la nota del procuratore di Milano Marcello Viola, che ha reso noto che l’analisi dei “fascicoli bancari ha consentito di appurare come l’intermediario, spesso eludendo i principi della normativa antiriciclaggio, ha erogato finanziamenti assistiti da garanzia statale in favore di società pienamente inserite all’interno di dinamiche criminali, in quanto oggetto della contestazione del delitto di trasferimento fraudolento di valori, in alcuni casi commessi con l’aggravante del metodo mafioso, consistito nell’agevolazione della ’locale’ di ’ndrangheta di Legnano/Lonate Pozzolo”, in provincia di Varese.

Le indagini, che sono state condotte dal Gico del Nucleo Pef della Gdf milanese e coordinate dalla Dda, guidata da Marcello Viola e Alessandra Dolci, hanno evidenziato “diverse criticità sull’operatività dell’istituto di credito, con riguardo ai pericoli di permeabilità dello stesso in relazione ai rapporti con soggetti indagati per gravi delitti o destinatari di misure di prevenzione personali/patrimoniali”.

L’Ansa has riportato inoltre che il provvedimento di amministrazione giudiziaria, disposto in base al “Codice Antimafia” ed eseguito oggi dalla Gdf, “costituisce il risultato di più ampie indagini” volte “all’approfondimento dei rapporti tra l’istituto finanziario e soggetti legati a consorterie di ’ndrangheta ”.

I giudici della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano hanno fatto riferimento nel provvedimento di amministrazione giudiziaria dell’istituto al “modus operandi” di Banca Progetto spa, definito “opaco e discutibile”, che ha di fatto “trasferito il rischio di insolvenza, in concreto verificatosi, sullo Stato”, finanziando con fondi a garanzia statale società legate alla ’ndrangheta, e che ha così determinato “il paradosso che il denaro confluito nelle casse della consorteria criminale risulta di provenienza statale”.

Banca Progetto: il recente annuncio

Di Banca Progetto si è parlato sui mercati di recente con la notizia annunciata il 4 settembre scorso, data in cui è arrivato l’annuncio relativo all’accordo vincolante firmato da BPL HoldCo, società detenuta da fondi gestiti da Oaktree Capital Management, relativo alla cessione della propria partecipazione di controllo (99,82%) nell’istituto ai fondi gestiti da Centerbridge Partners.

Trattasi di una operazione che inaugura - si legge nella nota - “una ulteriore fase per Banca Progetto nel suo percorso di crescita come banca leader in Italia per le piccole e medie imprese, con l’offerta di una gamma diversificata di prodotti per le PMI italiane (i.e. finanziamenti garantiti a medio-lungo termine, factoring, acquisto di crediti d’imposta) e per la clientela privata europea (i.e. conti correnti, conti deposito e depositi vincolati), grazie alla combinazione di un’innovativa piattaforma digitale e un ampio network di agenti presente su tutto il territorio nazionale”, aveva ricordato il comunicato.

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