Le banche europee sono sempre più sotto pressione, con una redditività ancora molto bassa. Come affrontare la crisi? De Guindos (BCE) offre soluzioni
Le banche europee continuano a essere sotto pressione in questo delicato periodo di crisi. Per questo, il vicepresidente della BCE De Guindos è tornato sul tema, affermando che le fusioni possono migliorare la redditività del comparto.
Di certo, da Francoforte si chiede un ulteriore consolidamento e ancora più riduzioni dei costi per gli istituti dell’Eurozona.
Non si può nascondere, infatti, che la redditività bancaria della regione sia piuttosto colpita dalla crisi e continui a mostrare segni di sofferenza.
De Guindos, della BCE, ha illustrato cosa fare per sostenere l’intero comparto.
Banche europee: favorire fusioni contro la crisi?
Istituti bancari sempre più sotto pressione nella zona euro. L’aumento dei crediti deteriorati e non solvibili a causa della pandemia e i bassi tassi di interesse stanno logorando l’intero comparto.
Luis de Guindos, vicepresidente della BCE, durante l’intervento a un evento finanziario, ha ribadito lunedì 19 ottobre:
“Eliminare gli eccessi di costo è più necessario di quanto non fosse prima della pandemia. Il consolidamento è uno strumento, non è un obiettivo in sé, ma può essere utile per risparmiare sui costi, per rimuovere la capacità eccessiva.”
La redditività delle banche della zona euro è bassa e si prevede che l’attuale crisi economica minerà ulteriormente le prospettive.
I dati mostrano che il ritorno sul capitale (ROE) degli istituti dell’Eurozona - una misura della redditività - è diminuito a quota 2% con l’impatto COVID-19, portando a maggiori accantonamenti e minori entrate. Prima dell’epidemia, il ROE della regione si attestava al 5%.
Le fusioni tra istituti sono auspicati? Una maggiore flessibilità da parte della BCE riguardo ai requisiti patrimoniali potrebbe aprire la strada a un maggiore consolidamento tra le banche in Europa.
L’accordo del mese scorso tra Caixabank e Bankia per creare la più grande banca nazionale spagnola, per esempio, ha aumentato le aspettative di una nuova ondata di fusioni e acquisizioni tra le banche del Paese. Il loro numero è già sceso a 12 da 55 dopo la crisi finanziaria del 2008.
© RIPRODUZIONE RISERVATA