Banche sempre meno diffuse sul territorio italiano: quasi 400 comuni non hanno neanche l’ombra di uno sportello, mentre il personale impiegato continua a ridursi.
Lavorare in banca non è più sicuro come una volta.
Quello che nel corso del tempo è diventato un impiego da sogno, oggi si sta scontrando con i preoccupanti dati di First Cisl, che ha nuovamente alzato il velo sulle condizioni degli sportelli e del personale sparso su territorio italiano.
Le cifre fanno riflettere. Negli ultimi sette anni, il numero di sportelli bancari in Italia si è ridotto di 6.289 unità. Ancora secondo la rilevazione, il personale impiegato in banca è diminuito di 26.249 addetti.
In 15 anni niente più banche fisiche in Italia
Ancor più significativi i dati sulla diffusione geografica degli sportelli bancari: oltre 380 comuni italiani non possiedono una filiale di riferimento. Con l’arrivo del 2011 le chiusure sono aumentate e il numero dei comuni dotati di almeno uno sportello è scivolato da quota 5.906 a quota 5.523.
“Più di un quarto delle filiali perse negli ultimi sette anni è stato chiuso nel solo 2017. A fine 2010 c’erano 33.663 agenzie bancarie, il 31 dicembre scorso erano scese a 27.374 e ben 1.653 chiusure si sono concentrate nel 2017. In un solo anno siamo scesi da 48 a 45 filiali ogni 100 mila abitanti,”
ha ricordato il responsabile dell’ufficio studi di First Cisl, Riccardo Colombani che si è lasciato andare ad una considerazione forte:
“Se si andasse avanti a questo ritmo in una quindicina d’anni non ci sarebbe più alcuna presenza fisica delle banche sul territorio.”
Banche fisiche insostituibili ma problematiche
Nonostante l’innovazione tecnologica e la nascita delle banche online abbiano permesso di ridurre i tempi di numerose pratiche e attività del sistema finanziario, da più parti del mondo gli analisti e gli osservatori continuano a calcare sull’importanza dell’istituto fisico e dunque della filiale.
26 milioni di italiani, circa il 51,7% della popolazione over 18, continua a rivolgersi al personale fisico di filiale, ha ricordato il citato Colombani. I cittadini, dunque, prediligono ancora oggi il rapporto diretto con dipendenti il cui numero, però, continua a ridursi con ovvie conseguenze: meno addetti agli sportelli, file chilometriche, ore di attesa.
“È come se si trattasse di una strategia delle banche per far entrare meno gente possibile in filiale e poter continuare così le chiusure indiscriminate e il taglio del personale”,
ha tuonato Colombani.
Secondo il sindacato, insomma, la chiusura degli sportelli e gli addii al personale continuano ad essere giustificati con l’avanzata dell’innovazione tecnologica. Dietro, però, potrebbe esserci soltanto una malcelata esigenza di continuare a tagliare il più possibile.
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