Banche Usa: sta arrivando un nuovo tsunami? C’è un avvertimento

Violetta Silvestri

8 Agosto 2023 - 15:18

Nuovo allarme per le banche Usa: il segnale è di Moody’s, che ha tagliato il rating di diversi istituti. C’è aria di crisi, cosa rischiano il settore bancario e la stabilità finanziaria mondiale?

Banche Usa: sta arrivando un nuovo tsunami? C’è un avvertimento

Aria di crisi nel settore delle banche Usa con l’ultimo giudizio di Moody’s: l’agenzia ha tagliato i rating creditizi di diverse banche statunitensi di piccole e medie dimensioni e ha affermato che potrebbe declassare alcuni dei maggiori istituti di credito della nazione.

La mossa suona come un allarme sulla solidità creditizia del settore, che sarà probabilmente messa alla prova dai rischi di finanziamento e dalla minore redditività.

Il crollo della Silicon Valley Bank e della Signature Bank all’inizio di quest’anno ha scatenato una crisi di fiducia nel settore bancario statunitense, portando a una corsa ai depositi presso una serie di banche regionali. Ora, con l’inasprimento delle condizioni monetarie da parte della Federal Reserve, la tensione si è accesa di nuovo nel comparto bancario.

Perché Moody’s ha declassato le banche? Quali sono i motivi di allerta per un possibile tsunami finanziario e quali istituti sono coinvolti.

Moody’s declassa queste banche e allerta tutto il comparto

Moody’s ha tagliato i rating di 10 banche e ha collocato sei giganti bancari, tra cui Bank of New York Mellon, US Bancorp, State Street e Truist Financial in esame per potenziali declassamenti.

I motivi di tale allerta sono stati così spiegati:

“I risultati del secondo trimestre di molte banche hanno mostrato crescenti pressioni sulla redditività che ridurranno la loro capacità di generare capitale interno. Questo arriva mentre una lieve recessione negli Stati Uniti è all’orizzonte per l’inizio del 2024 e la qualità degli asset sembra destinata a diminuire, con rischi particolari nei portafogli di immobili commerciali (CRE) di alcune banche”

Nello specifico, proprio le elevate esposizioni CRE sono rappresentano una minaccia rilevante a causa degli alti tassi di interesse, del calo della domanda di uffici a causa del lavoro a distanza e di una riduzione della disponibilità di credito CRE.

In questa cornice, l’agenzia ha anche cambiato le sue prospettive in negativo per undici importanti istituti di credito, tra cui Capital One, Citizens Financial e Fifth Third Bancorp.

Gli investitori, sconvolti dal crollo di una banca regionale in California e New York quest’anno, hanno osservato attentamente i segnali di stress nel settore mentre l’aumento dei tassi di interesse costringe le aziende a pagare di più per i depositi e ad aumentare il costo del finanziamento da fonti alternative.

Allo stesso tempo, questi tassi più elevati stanno erodendo il valore delle attività delle banche e rendendo più difficile per i mutuatari di immobili commerciali rifinanziare i propri debiti, indebolendo potenzialmente i bilanci dei prestatori.

Ci sono anche altri fattori incerti e allarmanti da considerare. I tassi più alti hanno sollevato lo spettro della recessione e messo sotto pressione settori come quello immobiliare.

I dati dell’indagine della Federal Reserve pubblicati la scorsa settimana, inoltre, hanno mostrato che le banche statunitensi hanno riportato standard di credito più severi e una domanda di prestiti più debole sia da parte delle imprese che dei consumatori durante il secondo trimestre.

Gli analisti di Morgan Stanley hanno affermato che è probabile che la domanda di prestiti continui a indebolirsi, con un ulteriore rallentamento del tasso di cambi.

In questo contesto così complesso, un nuovo tsunami potrebbe abbattersi sulle banche Usa. Sarebbe un pessimo segnale per la stabilità finanziaria globale.

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