Dopo la Fed è stato il turno della BoE che nel suo report specifica che i tassi saliranno al 5,25% nel 2023.
La Fed alza i tassi di 75 punti base portando i tassi target al 3,75-4%, un aumento consistente considerando che è il terzo rialzo consecutivo di questa entità. Il giorno dopo la Fed è stato il turno della BoE che alza i tassi di interesse anch’essa di 75 punti base portando il tasso di referimento al 3%. In tale situazione abbiamo visto una sterlina che è letteralmente crollata partendo da 1,1560 fino a 1,1150, un crollo di oltre 4 figure iniziato durante la conferenza stampa di Jerome Powell, il governatore della Fed, poi proseguito l’indomani con le dichiarazioni da parte della Bank of England.
Molto interessante è il fatto che nello statement della Bank of England abbiamo dei target sui tassi di interesse, a differenza di quanto viene detto dalla Fed e dalla Bce che difficilmente si esprimono riguardo dei tassi target certi per una scadenza temporale. La BoE ha parlato di un tasso target del 5,25%n un tasso raggiungibile nel corso del terzo trimestre del 2023.
Rialzo dei tassi, il report in sintesi
La BoE alza i tassi e parla delle ragioni principali di questo rialzo nel report pubblicato proprio sul sito ufficiale. Innanzitutto si parla di rallentamento economico negli UK dove i proprietari di case (e non solo) hanno maggiori spese da mettere in conto e questo porta a una diminuzione dei consumi e dei risparmi.
L’inflazione rimane molto alta e le cause sono molto simili a quelle che abbiamo visto negli altri report delle altre banche centrali come Fed e Boe: la colpa ricade sempre nell’inflazione esogena dovuta al forte aumento dei prezzi del settore energetico e dall’interruzione della supply chain. Per quanto riguarda il contenimento dell’inflazione, la BoE parla appunto degli effetti dell’aumento dei tassi di interesse che dovrebbe avere l’effetto di far spendere meno e cercare quindi di abbassare ulteriormente i prezzi all’interno dell’economia, o meglio abbassare il ritmo di crescita dei prezzi nel lungo periodo.
Nel report viene rimarcato il fatto che da dicembre 2021, la BoE ha portato i tassi di interesse dallo 0,1% al 3%, un incremento molto importante che vediamo però anche nelle restanti banche centrali occidentali. Secondo il report, la Boe prevede un ribasso dell’inflazione a partire già dalla metà del prossimo anno, nel senso che inizieremo a vedere un ribasso forte dell’inflazione che potrebbe addirittura portare la stessa a ridosso dello 0% nel 2025, almeno questo è quello che si evince dal grafico riportato all’interno del report. Inoltre nel report si parla di un tasso target del 5,25% nel corso del terzo trimestre del 2023, un ottimo riferimento per gli operatori che ora sanno fino a che punto la BoE può spingersi per aumentare il suo tasso di interesse, cosa che non si può fare con Bce e Fed.
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La Sterlina e il suo futuro
Possiamo dire che della sterlina ne abbiamo parlato parecchio in quanto la potremmo identificare come quella valuta che fa da “spia” a un eventuale ribasso del dollaro. A livello tecnico è l’unica valuta che ha manifestato una reazione interessante nel mese di settembre dove ha formato un pattern di inversione che si è ripetuto per altre due volte nel corso del tempo e che effettivamente ha portato a un rialzo delle quotazioni protratto nel tempo. Il rialzo dopo questi movimenti è stato importante, oltre le 20 figure, e in questo momento la sterlina sta formando lo stesso pattern sui grafici mensili, quindi la direzione principale della sterlina da qui ai prossimi mesi è molto probabilmente rialzista.
Negli ultimi due giorni, la sterlina ha visto dei forti ribassi che hanno portato il cambio a scendere di oltre 4 figure, da area 1,1560 fino a 1,1150, un ribasso molto forte e alquanto insolito per una valuta. La sterlina è divenuta una valuta molto volatile soprattutto di recente e possiamo paragonare i suoi movimenti a quelli che vediamo solitamente sullo Yen quando viene scosso da qualche intervento della BoJ o quando rompe dei livelli importanti nel lungo periodo.
Attenzione quindi a quello che succede su sterlina in quanto la dinamica di lungo, qualora dovesse essere confermata dalle dinamiche mensili, potrebbe portare ad un buon rialzo e di conseguenza tutti i ritracciamenti e gli eventuali “squeeze” di mercato non sono altro che movimenti che vanno contro il trend principale pronosticato per il futuro. Inoltre, il tasso al 5,25% di cui abbiamo parlato, è un ottimo punto di riferimento per gli operatori che ora sanno che la BoE può aumentare il costo del denaro di altri 2,25% dai livelli attuali, un ottimo assist per chi pensa di poter incrementare sterline in portafoglio.
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