Riunione BCE: ecco le reazioni e il commento di analisti e gestori alle parole del Presidente dell’istituto Mario Draghi. Per molti settembre sarà il mese decisivo per l’economia europea
La riunione di ieri della BCE ha lasciato i mercati finanziari internazionali perplessi, con gli investitori non entusiasti dei termini usati da Mario Draghi nella consueta conferenza stampa. Dopo una prima fase in cui le quotazioni dell’euro hanno toccato i minimi di giornata e quelle dei listini azionari del Vecchio Continente i massimi, il mood si è inverito. Il risultato è stato quello di una chiusura degli indici di Borsa europei sui minimi di giornata.
I tre punti toccati da Draghi che non sono piaciuti al mercato
Ma cosa non è piaciuto ai mercati? In fin dei conti il Governatore dell’Eurotower ha confermato una politica monetaria estremamente espansiva, con i tassi di interesse che rimarranno bassi almeno fino a metà del 2020 e con l’ormai prossimo lancio in settembre del terzo piano del programma di TLTRO.
Secondo alcuni analisti, uno dei tre motivi che ha depresso il sentiment degli investitori è legato proprio ai dettagli emersi circa l’acquisto di asset da parte della BCE. Un altro tema su cui la visione degli operatori si è divisa è quella della mancanza di unanimità di vedute tra i membri del Consiglio direttivo dell’istituto centrale. Da ultimo, ma sicuramente non per importanza, il peggioramento dell’outlook economico dell’area Euro, con la locomotiva tedesca che appare a sua volta in frenata in scia anche alle tensioni internazionali sul fronte del commercio. Per Berlino la Cina rappresenta un partner commerciale di estrema importanza.
I commenti e la view degli analisti
Nelle ultime ore sono stati numerosi i commenti di analisti e gestori delle diverse banche d’affari. Molti di questi si sono concentrati proprio sulle parole di Mario Draghi, sopratutto sulla necessità da parte della BCE di dar vita a settembre a nuove e importanti misure economiche per sostenere l’economia dell’Eurozona.
Secondo molti settembre sarà il mese decisivo per l’economia europea, non solo per il lancio del piano di TLTRO ma anche per il taglio del costo del denaro. Per Iain Lindsay, co-head global portfolio management obbligazionario di Goldman Sachs Asset Management,: “la BCE ha posto le basi per un pacchetto di misure di allentamento a settembre, che prevede un taglio dei tassi di 20 punti base, la ripresa degli acquisti di attività e il rafforzamento della forward guidance”.
Per Iain Lindsay, Ulrike Kastens, Economist Europe di DWS, con i rischi economici in crescita e l’inflazione destinata per il prossimo futuro a rimanere al di sotto dell’obiettivo, «la BCE è spinta a prendere provvedimenti». La società di gestione si aspetta che l’Eurotower «lo faccia su larga scala, con riduzioni dei tassi di interesse sui depositi, un sistema di tiering per l’utilizzo del deposito, un’ulteriore estensione delle linee guida per il futuro e il rilancio di un programma di acquisto di asset».
Anche per Silvia Dall’Angelo, Senior Economist di Hermes Investment Management, la riunione di settembre della BCE sarà molto importante per l’Eurozona:
“Nonostante tutti i vincoli e le carenze istituzionali, Draghi non lascerà il palcoscenico senza tentare un finale memorabile, anche perché sarà il suo ultimo meeting”.
Riunione BCE: il sentiment dei mercati e degli investitori
Dal punto di vista della reazione dei mercati da qui alle prossime settimane, per Andreas Billmeier, Sovereign Research Analyst di Western Asset (Legg Mason) dopo le parole di Mario Draghi in Europa si assisterà alla prosecuzione «della compressione degli spread tra paesi core e periferici».
E se per Oliver Blackbourn, CFA Portfolio Manager del Multi-Asset Team di Janus Henderson Investors, le “chiare indicazioni di un ulteriore allentamento sono ciò che gli investitori volevano sentire dal numero uno della BCE”, non è dello stesso avviso Vincenzo Longo, market strategist di IG Italia.
L’esperto di mercato del broker anglosassone ritiene che le parole del numero delle BCE evidenzino come «Draghi stia spulciando nella cassetta degli attrezzi e sembri non trovare lo strumento utile per lo scopo della BCE» motivo per cui «gli investitori iniziano ad avere dubbi».
Vincenzo Longo ha anche analizzato la reazione dei mercati al discorso di Draghi:
“Il calo degli indici azionari e il rimbalzo dell’euro verso le altre valute mondiali sono stati contenuti rispetto al movimento messo a segno negli ultimi mesi, quindi si potrebbe vederlo come il classico esempio di sell on news”.
Secondo Antoine Lesné, Responsabile strategia e ricerca EMEA di SPDR ETFs, la BCE sta aspettando che sia la Federal Reserve a fare il primo passo.
“Lasciare che la FED agisca per prima potrebbe aiutare la BCE a valutare l’entità del taglio che verrà e a preparare meglio i suoi messaggi«. Una riduzione dei tassi in Europa sembra ormai un’evenienza molto concreta e per l’esperto»questo dovrebbe continuare a sostenere il debito dell’Eurozona nel contesto attuale". La sfida ora è tutta per gli investitori, che dovranno capire come e dove trovare sul mercato rendimenti positivi e soddisfacienti.
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