Beirut scossa dalle proteste dopo l’esplosione che ha devastato la città
Caos in Libano dopo l’esplosione che ha scosso la capitale Beirut. Ieri, sabato 8 agosto, i Ministeri degli Esteri, dell’Ambiente e dell’Economia sono stati occupati da manifestanti che chiedevano le dimissioni dell’élite al potere del Paese, cinque giorni dopo che una violenta esplosione ha squarciato il porto di Beirut provocando la morte di 158 persone e oltre 6.000 feriti.
Alcuni ministri del Governo hanno cominciato a dimettersi, mentre parte la corsa internazionale per aiutare il Libano.
Ondata di proteste in Libano
Si è concluso un sabato di rabbia a Beirut, ma gli strascichi persisteranno nelle settimane - se non mesi - a venire. L’esplosione di cinque giorni fa - si dice la terza più potente mai causata dall’uomo - è diventata agli occhi del popolo libanese simbolo della corruzione e dell’approssimazione che caratterizza la classe politica del Paese.
La catastrofe è stata provocata da 2.700 tonnellate di nitrato di ammonio (anche se alcuni esperti parlano di un deposito di armamenti) lasciati per anni, senza precauzioni, in una struttura portuale. Quale che sia la verità, di una cosa i manifestanti sono certi: che l’esplosione poteva essere evitata.
A Beirut si sono verificati violenti scontri fra cittadini e polizia. Più di 700 persone sono rimaste ferite. Qualche ora dopo le prime proteste, il primo ministro libanese Hassan Diab ha promesso elezioni anticipate in risposta alle richieste di dimissioni.
Libano, si dimettono due ministri
Diab ha detto che rimarrà in carica altri due mesi, il tempo di permettere alle forze di maggioranza di trovare un accordo. Intanto la ministra dell’Informazione Manal Abdel Samad si è dimessa domenica, seguita a stretto giro dal ministro dell’Ambiente.
Il patriarca dei cristiani maroniti Boutros al-Rai ha detto che “le dimissioni di un parlamentare o di un ministro non sono abbastanza… l’intero governo dovrebbe dimettersi, visto che è incapace di aiutare il Paese”. Le autorità libanesi hanno preso in custodia 19 persone per accertamenti sull’incidente.
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