Esplosioni a Beirut, Libano: morti e feriti, colpiti militari italiani. Che succede?

Violetta Silvestri

05/08/2020

Catastrofe a Beirut: l’esplosione in città ha distrutto l’area del porto e causato molti morti e feriti. A esplodere un magazzino con materiale infiammabile, che ha incendiato in modo violento i dintorni.

Esplosioni a Beirut, Libano: morti e feriti, colpiti militari italiani. Che succede?

Dramma Libano: una forte esplosione ha colpito Beirut, avvolgendo la città in un’enorme nuvola di fumo tossico e distruggendo i dintorni del porto.

Il bilancio è drammatico per danni, morti e feriti. C’è anche un militare italiano colpito dall’esplosione, ma non sarebbe grave, mentre altri sono sotto choc.

La notizia è giunta verso le 18.00 italiane e sembra che tutto sia stato causato dall’incendio di materiale esplosivo tenuto in un magazzino. L’effetto prodotto è stato paragonato a Hiroshima.

Le scene che arrivano da Beirut sono sconvolgenti: 4.000 i feriti e oltre 100 morti. Gli ospedali sono stati presi d’assalto da feriti, giunti anche a piedi. Molti sono in gravi condizioni.

Forte esplosione a Beirut: che succede?

Secondo le notizie che giungono dal Libano, l’esplosione violenta è avvenuta nell’area portuale della città.

Le autorità temono molte vittime, che già sono oltre 100, e il ministro della Sanità del Libano ha parlato di migliaia di feriti e di gravi danni, causati dall’onda d’urto di grande intensità che ha distrutto edifici vicini. Il boato violento si è sentito fino a Cipro.

I media locali hanno mostrato persone intrappolate sotto le macerie. Un testimone ha descritto la prima esplosione come assordante, secondo quanto riporta BBC.

La causa dell’esplosione non è stata immediatamente chiara. Mohammed Fahmi, ministro degli Interni libanese, ha dichiarato che apparentemente il devastante scoppio è stato causato da 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio immagazzinate da anni in una struttura al porto.

Il primo ministro del Libano ha già annunciato che i responsabili pagheranno per quanto accaduto e che è inammissibile il deposito di esplosivo senza condizioni di sicurezza.

Tensioni in Libano

Il fatto è accaduto in giornate cruciali per il Paese: un tribunale delle Nazioni Unite dovrebbe emettere il suo verdetto sul processo contro quattro sospetti dell’omicidio con un’autobomba di Hariri, politico sunnita libanese ucciso nel 2005.

Tutti e quattro sono membri del gruppo Hezbollah sostenuto dall’Iran, che ha costantemente negato qualsiasi ruolo nella morte di Hariri. Il verdetto è atteso per venerdì prossimo e la questione genera da sempre fortissime tensioni politiche e regionali.

La possibile seconda esplosione, infatti, è stata segnalata proprio nei pressi nella residenza di Hariri nella città.

Da sottolineare che il Libano sta vivendo un periodo di forti tensioni interne, con manifestazioni di piazza contro il Governo che sta affrontando la peggiore crisi economica dalla guerra civile del 1975-1990.

Intanto, Israele ha smentito di essere coinvolto nell’esplosione dopo che si erano palesati sospetti nei confronti del Paese. Gli attriti e le tensioni ai confini libano-israeliani sono infatti costanti e negli ultimi giorni hanno registrato una pericolosa escalation.

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