Il taglio delle accise sul carburante non basta a calmierare i prezzi di benzina e diesel: anche in modalità self hanno superato i 2 euro al litro. Cosa succederà nelle prossime settimane?
Il prezzo dei carburanti continua a crescere. Benzina e diesel toccano livelli record e fare un pieno diventa sempre più costoso, nonostante il taglio delle accise introdotto dal governo. L’allarme non riguarda solo i prezzi di oggi, peraltro già elevatissimi, ma è ancor più preoccupante se guardiamo al futuro, con il rischio che dopo l’8 luglio decada lo sconto al distributore di 30,5 centesimi.
Negli ultimi giorni dai mercati internazionali non sono arrivati segnali positivi sui prezzi del carburante: il costo della benzina nelle ultime 24 ore è salito, anche se quello del diesel è sceso. In ogni caso il prezzo dei carburanti continua a crescere, tanto che il costo medio della benzina ha ormai superato i 2 euro al litro anche in modalità self.
Siamo, di fatto, tornati a livelli simili a quelli di inizio marzo. Quando, però, il taglio delle accise non era in vigore. Tradotto: la misura ha sì calmierato i prezzi (e continua a farlo), ma si è rivelata tutt’altro che sufficiente per contrastare il caro carburanti essendo ormai tornati ai livelli record pre-intervento del governo.
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Il prezzo di benzina e diesel oggi
Il prezzo del carburante si aggira ormai attorno ai 2 euro al litro anche in modalità self. L’ultima rilevazione di Quotidiano Energia evidenzia che il prezzo medio della benzina in modalità self è superiore ai 2 euro. I dati sono quelli aggiornati alle ore 8 dell’8 giugno, vediamo cosa ci dicono:
- Benzina self 2,009 euro al litro (1,985 il giorno precedente)
- Diesel self 1,924 euro al litro (era 1,896)
- Benzina servito 2,134 euro al litro (era 2,118)
- Diesel servito 2,055 euro al litro (era 2,034)
- Gpl oscilla tra 0,833 e 0,851 euro al litro
- Metano auto tra 1,720 e 1,931 euro al litro
Quanto pagheremmo la benzina senza taglio delle accise
Se a questi prezzi andassimo ad aggiungere i 30,5 centesimi al litro previsti con il taglio delle accise introdotto il 22 marzo, vedremmo che ormai il costo della benzina in modalità self sarebbe intorno a 2,3 euro al litro. Ricordiamo che il taglio delle accise è in scadenza l’8 luglio e se il governo non dovesse prorogarlo i prezzi al distributore sarebbero quindi nettamente superiori ai 2,2 euro al litro sia per la benzina che per il gasolio.
Cosa succederà dopo l’8 luglio
La scadenza del taglio delle accise è fissata per l’8 luglio. Entro quella data il governo dovrà decidere se prorogare lo sconto sul costo di benzina e diesel o se mettere fine a questi prezzi calmierati, con un inevitabile salasso per automobilisti e motociclisti. L’esecutivo non ha ancora preso una decisione, ma le parole della sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, lasciano ben sperare.
Guerra ha parlato di un nuovo intervento “molto probabile”, spiegando che l’incremento dei prezzi comporta anche un aumento del gettito Iva che il governo non vuole intascare ma utilizzare per abbassare le accise e calmierare i prezzi. Qualche dubbio in più viene espresso dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, secondo il quale ogni decisione dipenderà dalla situazione economica del momento e oggi è ancora presto per fare previsioni.
La conferma del taglio delle accise, dunque, non è certa. Ma se dovesse arrivare le opzioni sembrerebbero essere due: o uno sconto applicato per tutta l’estate (in questo caso servirebbero circa due miliardi di euro) o una proroga addirittura fino a fine anno (ma servirebbero circa 5 miliardi).
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