Benzina e diesel sempre più in alto e il governo Meloni vara un decreto ad hoc per limitare la speculazione dei prezzi. Ecco cosa cambia con il doppio prezzo al distributore.
Doppio prezzo al distributore per avere il massimo della trasparenza sui prezzi dei carburanti. Questa è la brillante decisione presa dal governo per permettere ai consumatori di avere il massimo della trasparenza tra i prezzi dei carburanti medi nazionali e quelli di vendita del singolo benzinaio. Inoltre il monitoraggio dei prezzi passa da settimanale a giornaliero.
Con il prezzo del carburante che va sempre più in alto era inevitabile prendere una decisione in merito al monitoraggio di questo. Secondo l’Osservatore dei prezzi del ministero dell’Impresa e del Made in Italy in autostrada il prezzo di diesel e benzina ha toccato e superato i 2,4 euro e i 2,5 euro al litro. Il Codacons sta monitorando e denunciando l’andamento dei listini e ha infine presentato un esposto all’Antitrust.
L’Antitrust da parte sua sta stringendo i controlli sui prezzi dei carburanti al distributore E, in collaborazione con la Guardia di Finanza, ha chiesto la documentazione dei controlli recentemente effettuati per visionare tutte le violazioni accertate. Le pratiche commerciali scorrette verranno sanzionate e, in caso di recidiva il distributore potrebbe andare incontro alla sospensione dell’attività.
Benzina e diesel continuano a crescere: la decisione del governo Meloni
Davanti a un aumento dei prezzi di diesel e benzina la presidente del consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti hanno fatto il punto della situazione e predisposto un decreto ad hoc sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti e sul rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatorio del garante dei prezzi.
Con questa norma si obbligano i gestori dei distributori a disporre un doppio prezzo per diesel e benzina. Uno dei prezzi deve dichiarare il prezzo medio nazionale e l’altro il prezzo di vendita. In questo modo si punta alla trasparenza e alla consapevolezza del consumatore al momento dell’acquisto.
Disagi più gravi si trovano però in autostrada, quando la possibilità di scegliere viene meno. Sulla A14 il tetto dei 2,5 euro è stato superato per il diesel e la benzina non costa meno, con prezzi vicini ai 2,4 euro al litro con il servito.
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“Il primo responsabile di quanto sta accadendo è il governo stesso che ha deciso di aumentare le tasse agli italiani, prima alzando le accise di 0,10 euro a partire dal 1° dicembre e poi non rinnovando dal 1° gennaio lo sconto rimasto di 0,15 euro”, spiega Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. E il danno è servito. La Guardia di Finanza ha lavorato per monitorare i distributori e sanzionare quelli che avevano comunicato dati errati al ministero o esponevano prezzi rialzati.
L’aumento dei prezzi ha però un enorme impatto sull’economia italiana e incide sull’inflazione. Non solo i prezzi dei beni aumentano per rispondere all’aumento del costo dei trasporti, ma le imprese aggiornano, o rischiano di perdere, il costo dei trasporti. L’aumento dei controlli e l’obbligo di esporre i doppi prezzi potrebbero quindi non dare la risposta che i consumatori e i cittadini italiani attendono dal governo in carica.
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