La preda di MPS-Monte dei Paschi di Siena si muove. Blitz di Mediobanca su Banca Generali, pagherà con azioni di Assicurazioni Generali.
Anche Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. si lancia nel risiko bancario nelle vesti di predatrice.
La banca italiana guidata dal CEO Alberto Nagel, alla cui conquista punta MPS Monte dei Paschi di Siena, ha annunciato di aver preso nella giornata di ieri, 27 aprile 2025, la decisione di promuovere una OPS - offerta pubblica di scambio - volontaria totalitaria avente per oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali.
Mediobanca e il grande annuncio dell’OPS su Banca Generali, Nagel spiega la ratio della operazione
È Nagel in persona a spiegare la ratio dell’operazione, sottolineando che l’offerta è stata promossa al fine di creare “un gruppo leader nel wealth management in Italia e non solo”.
Nel corso di una conference call indetta per presentare l’OPS, il banchiere ricorda che il comparto del risparmio gestito “sta affrontando sfide importanti e presenta opportunità di crescita interessanti”.
Proprio questa fase fa sì che Mediobanca pensi che sia questo il “momento giusto per lanciare questa operazione”, il cui successo permetterà a Piazzetta Cuccia di accelerare il processo di crescita organica di 8-10 anni.
“Mediobanca avrebbe impiegato 8-10 anni di crescita organica per raggiungere i risultati di crescita nel risparmio gestito previsti dall’operazione”, sottolinea Alberto Nagel, che definisce Banca Generali “la migliore opportunità di M&A” sottolineando che l’OPS “ha un razionale molto forte”.
Detto questo, nello sponsorizzare il deal, Nagel ha reso noto che l’OPS non è stata concordata né con Assicurazioni Generali né con Banca Generali:
“ Non abbiamo concordato il deal né con Banca Generali né con Generali, ma è nello spirito di questa transazione il fatto che vogliamo da ora in poi negoziare con loro un’operazione che riteniamo interessante”, per tutte le parti interessate da questo nuovo dossier.
A questo punto, ha precisato il CEO di Piazzetta Cuccia, la parola spetta agli azionisti di Mediobanca, che dovranno decidere se approvare o meno l’OPS nel corso dell’assemblea che è stata fissata al 16 giugno.
I soci decideranno di dare o no il loro assenso andando oltre le limitazioni della passivity rule che è stata imposta su Mediobanca dopo l’OPS presentata dal Monte dei Paschi di Siena.
Occhio alla reazione dei titoli interessati da questa nuova partita di risiko bancario che piomba a Piazza Affari.
Le azioni Mediobanca viaggiano al di sopra della parità, mentre i titoli di Banca Generali volano, schizzando di oltre +8%.
Mediobanca lancia OPS su Banca Generali pagando con moneta azioni Assicurazioni Generali
L’OPS, ha reso noto Mediobanca, ha per oggetto 116.851.637 azioni ordinarie di Banca Generali al prezzo, per ogni azione che sarà portata in adesione all’offerta, di un corrispettivo unitario, non soggetto ad aggiustamenti, pari a n. 1,70 azioni ordinarie di Assicurazioni Generali.
Di conseguenza, ha precisato Mediobanca, per ogni 10 Azioni di Banca Generali che saranno portate in adesione all’offerta, saranno corrisposte 17 azioni ordinarie di Assicurazioni Generali.
Piazzetta Cuccia pagherà dunque ogni azionista di Banca Generali che deciderà di aderire all’OPS con i titoli di Assicurazioni Generali, il campione assicurativo italiano - appena reduce dall’assemblea degli azionisti di venerdì scorso 24 aprile, che ha blindato l’attuale gestione del CEO Philippe Donnet - di cui Mediobanca è principale azionista, con una quota di maggioranza poco superiore al 13%.
Nel comunicato con cui ha annunciato di avere lanciato l’OPS su Banca Generali, Mediobanca ha precisato di detenere 204.341.658 azioni di Assicurazioni Generali, pari al 13,020% del capitale sociale del Leone di Trieste. Le azioni del colosso assicurativo italiano sono sotto pressione, perdendo più del 2% e confermandosi maglia nera del Ftse Mib.
Di Assicurazioni Generali si è parlato ripetutamente in queste ultime settimane, come di una vera e propria roccaforte di BTP e dei risparmi degli italiani, che il governo Meloni, insieme agli altri tra i principali azionisti del gruppo dopo Mediobanca, ovvero l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone e la famiglia Del Vecchio per il tramite della holding Delfin, vorrebbe blindare dalla presunta minaccia francese, per mezzo dell’OPS che ha scioccato Piazza Affari all’inizio di quest’anno, ovvero quella lanciata da MPS su Piazzetta Cuccia. Una OPS, costantemente rimandata al mittente da Mediobanca, che ha ricevuto da poco la grande benedizione degli azionisti di MPS, che hanno votato a favore dell’aumento di capitale proposto dal CDA della banca senese a servizio della transazione auspicata di M&A.
Il premio offerto da Mediobanca per conquistare Banca Generali
Tornando al dossier che ora vede come preda Banca Generali, Mediobanca ha sottolineato che, sulla base del prezzo ufficiale delle azioni di Assicurazioni Generali rilevato alla chiusura del 25 aprile 2025 (ossia, l’ultimo giorno di borsa aperta precedente la data del presente Comunicato) pari a 31,86 euro, il prezzo offerto a Banca Generali esprime una valorizzazione di 54,17 euro, incorporando di conseguenza un premio, così presentato da Piazzetta Cuccia:
- Premio pari all’11,4% rispetto al prezzo ufficiale a cui le azioni di Banca Generali hanno chiuso l’ultima sessione di Piazza Affari precedente l’OPS lanciata.
- Premio pari al 9,3% rispetto al prezzo medio ponderato nel mese antecedente alla Data di Riferimento.
Il prezzo totale offerto da Mediobanca per rilevare Banca Generali è pari, complessivamente, a 6,3 miliardi di euro.
Mediobanca ha motivato la decisione di lanciare l’OPS al fine di imprimere una accelerazione alle “linee guida del proprio piano strategico, con l’obiettivo di completare il percorso di creazione di un gruppo finanziario, diversificato ed altamente sinergico, con una posizione di leadership in tutti i segmenti in cui opera, e
con significative prospettive di crescita e creazione di valore”.
Nel ricordare di detenere “storicamente una posizione di leadership nell’investment banking in Italia, integrata in anni più recenti con un franchise pan-europeo di successo” e di avere “creato un modello distintivo di private investment banking che si caratterizza per un’offerta di prodotto rilevante nel panorama italiano per ampiezza, personalizzazione e rigore di gestione”, Mediobanca ha rimarcato di avere sviluppato anche “ lo storico business nel credito al consumo, anticiclico a quello di banca di investimento, diventando un operatore leader in Italia per posizionamento competitivo, redditività e ritorno sul capitale investito”.
I gioielli di Mediobanca: da CheBanca! al Wealth Management, che sarà rafforzato con Banca Generali
La banca guidata dal CEO Alberto Nagel, messa nel mirino da MPS-Monte dei Paschi di Siena, ha ripercorso la sua storia recente, in particolare, quella che, a partire dal 2008, l’ha vista dar vita a CheBanca!, ed espandersi successivamente a partire dal 2016 con le acquisizioni di Banca Esperia e del franchise di Barclays Italia, creando al contempo una propria divisione di Wealth Management di rilevanza nazionale.
Proprio questa divisione di Wealth Management, sulla scia del lancio del Piano Strategico “One Brand One Culture” 2023-26, “ ha acquisito un ruolo centrale nello sviluppo strategico di Mediobanca, con l’obiettivo di diventare entro il 2026 il primo contributore per commissioni e il secondo in termini di ricavi del Gruppo Mediobanca ”.
Piazzetta Cuccia ha motivato la conquista di Banca Generali con il desiderio di rafforzare proprio la sua divisione di Wealth Management in Italia.
In caso di successo dell’OPS, Mediobanca ha fatto notare che riuscirà a conquistare “una rete (quella di Banca Generali) altamente complementare, capillare e con forte radicamento nei territori di riferimento”, composta da più di 2.350 consulenti finanziari e caratterizzata da “ una copertura territoriale di circa 300 punti dedicati tra uffici dei consulenti, agenzie e filiali, di cui circa il 60% nel nord Italia e il residuo equamente diviso tra centro e sud Italia ”.
ROTE, utile netto, CET1 e dividendi: cosa accadrà con M&A con Banca Generali
L’operazione, ha annunciato Mediobanca, si tradurrà in una significativa creazione di valore per i suoi azionisti, garantendo il perseguimento dei seguenti obiettivi.
- ROTE dal 14% ad oltre il 20%.
- Un utile netto netto consolidato di €1,5mld, in crescita del 15%.
- EPS accretive: mid single digit stated, double digit banking EPS.
- Un CET1 al 14%.
Lato dividendi, Piazzetta Cuccia ha confermato la distribuzione cumulata di €4 miliardi del Piano 23-26, coerente con uno yield cumulato del 22% nei prossimi 18 mesi.
E ancora, così si legge nel comunicato diramato dalla banca guidata dal CEO Alberto Nagel:
“L’operazione imprime una forte accelerazione all’esecuzione del Piano “ONE BRAND – ONE CULTURE” trasformando il Gruppo Mediobanca in un leader nel Wealth Management per attivi in gestione (€210 miliardi TFA), ricavi (€2 miliardi), capacità di crescita (oltre €15mld NNM annui). Il WM (Wealth Management) diviene il business prevalente, oltre che prioritario, del Gruppo Mediobanca: ricavi raddoppiati a €2 miliardi (45% dei ricavi consolidati), utile netto quadruplicato a €0,8 miliardi (50% dell’utile di Gruppo)”.
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