Bolletta dell’energia elettrica: quanto spendono le famiglie italiane?

Massimiliano Carrà

31/07/2019

Secondo una ricerca del Centro Studi Impresa Lavoro in otto anni il costo della bolletta dell’energia elettrica domestica per le famiglie italiane è aumentato dell’8,8%. Dal 1° luglio 2020 sono però previste delle novità

Bolletta dell’energia elettrica: quanto spendono le famiglie italiane?

Le famiglie italiane in media spendono annualmente 634 euro per la bolletta dell’energia elettrica che in otto anni, ossia nel periodo compreso dal 2010 al 2018, è aumentata dell’8,8%.

È questo uno dei dati più importanti della ricerca effettuata dal Centro Studi Impresa Lavoro che ha analizzato l’andamento dei prezzi medi dal 2010 al 2018 dell’energia energia elettrica per uso domestico fornita in questo periodo di tempo alle famiglie in tutta Europa.

Per capire quanto spendono le famiglie italiane per la bolletta dell’energia elettrica, la ricerca prima di tutto si è soffermata sul costo per kWh che è passato da 0,1943 nel 2010 a 0,2114 euro per kWh nel 2018, e poi sulle stime del consumo medio per famiglia. Quest’ultimo per il Centro Studi Impresa Lavoro nel 2018 è stato di 3.000 kWh,

L’aumento dell’energia elettrica nell’UE

Dalla rielaborazione dei dati Eurostat emerge però che l’aumento del costo della bolletta dell’energia elettrica è abbastanza generalizzato all’interno dell’UE. Tra le Nazioni che hanno fatto registrare in otto anni un aumento, l’Italia è quella con la percentuale minore.

Infatti, l’onere per le famiglie ha fatto registrare +45,1% in Lettonia, +44,2% in Belgio, +40,1% in Estonia e +39,7% in Portogallo. In Regno Unito il costo della bolletta dell’energia elettrica è cresciuto del 38%, in Spagna del 35,8%, in Francia del 34,7%, e in Germania del 24,4%.

La ricerca però ha dimostrato che in sei Paesi il costo dell’energia elettrica domestica è diminuito. Infatti in Lussemburgo ha subito un decremento del 3,2%, nei Paesi Bassi del 4,0%, in Slovacchia del 4,1%, in Lituania del 7,5%, a Malta del 21,5%, e in Ungheria addirittura del 31,6%.

Tasse e accise rappresentano oltre il 30% del costo totale

A livello europeo solo in Danimarca, Germania, Belgio, Irlanda, Spagna e Portogallo l’energia costa di più che nel nostro Paese. Se la stessa famiglia italiana, per esempio, si trovasse a vivere nei Paesi Bassi risparmierebbe su base annua 122 euro, se vivesse in Croazia 239 euro. In Germania, invece, il conto sarebbe più elevato: +264 euro.

Si tratta di costi comprensivi di tasse e accise che nel nostro Paese rappresentano il 36,1% del prezzo finale. L’incidenza delle imposte è più elevata che da noi in Danimarca (66%), Portogallo (55,2%), Germania (54%), Slovacchia (40,9%) e Austria (37,2%).

In Francia, nel Regno Unito e in Spagna invece l’incidenza delle imposte è inferiore rispetto a quella italiana. Nel Paese transalpino si attesta al 35,1%, in quello anglosassone al 29,7% e in quello iberico del 21,4%.

Si avvicina il passaggio al mercato libero

Il costo della bolletta dell’energia elettrica per le famiglie italiane potrebbe andare incontro a una nuova variazione. Infatti, a meno di ulteriori rinvii, dal prossimo anno e precisamente dal 1° luglio 2020 è previsto il passaggio obbligatorio al mercato libero e la fine del regime della maggior tutela per quanti avranno mantenuto il proprio storico fornitore di energia.

Massimo Blasoni, Presidente del Centro studi Impresa Lavoro però sottolinea che questo passaggio può essere “una spada di Damocle”. Infatti, l’imprenditore rivela:

“coloro che entro quella data non avranno provveduto autonomamente al passaggio a un fornitore sul libero mercato potrebbero infatti confluire nel cosiddetto servizio di salvaguardia che già oggi prevede costi maggiori di quelli praticati in regime di maggior tutela”.

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