Nel 2023 potrebbero arrivare nuovi rincari per le bollette: per il Consiglio di Stato sono legittimi gli aumenti delle aziende alla scadenza del contratto. Cosa può cambiare?
Bollette più alte nel 2023? Il rischio è concreto, non solo per il prezzo del gas che continua a rimanere alto (seppur in discesa negli ultimi giorni) e per la crisi energetica. Ma anche per la decisione del Consiglio di Stato che ha bocciato, in parte, il provvedimento con cui l’Antitrust aveva sospeso i rinnovi dei contratti.
Cosa vuol dire? Semplicemente che le società energetiche, le aziende che emettono le bollette, potranno rinnovare i contratti agli utenti prevedendo dei rincari. Certo, non è detto che lo debbano fare sempre, ma sicuramente saranno autorizzate a farlo e la possibilità che arrivino nuovi aumenti è quindi probabile.
Cosa può succedere, quindi, per i consumatori sul fronte delle bollette? E cosa decideranno di fare le società energetiche? Probabilmente la situazione potrebbe restare quasi invariata per un altro paio di mesi, ma poi i rincari non sono da escludere. Entriamo nel dettaglio.
Bollette, la sentenza del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha bocciato in buona parte il provvedimento dell’Antitrust che aveva sospeso i rinnovi dei contratti per le forniture energetiche, sulla base di quanto stabilito da un decreto del governo Draghi. I giudici erano chiamati a esprimersi su un appello del gruppo Iren e hanno ritenuto che il provvedimento dell’Autorità per la concorrenza sia fondato solamente quando si tratta di variazioni unilaterali, ma non quando si è di fronte a un “aggiornamento dei prezzi per il rinnovo di contratti scaduti”.
Secondo il Consiglio di Stato l’Antitrust ha interpretato nel mondo sbagliato il decreto Aiuti bis con cui era stata sospesa fino al 30 aprile del 2023 la possibilità di modificare il prezzo di fornitura da parte delle aziende. Possibilità che veniva bloccata, quindi, solamente per le modifiche unilaterali di contratti non in scadenza. A febbraio sarà il Tar del Lazio a decidere definitivamente sulla questione, considerando anche la sentenza del Consiglio di Stato.
Bollette, cosa cambia nel 2023: rischio rincari?
Quindi le aziende non potranno modificare le condizioni contrattuali, aumentando i prezzi, in maniera unilaterale. Ma potranno farlo quando il contratto arriva alla sua scadenza. Cosa che avviene, per esempio, per chi ha accettato un’offerta scontata di tre anni a febbraio 2020 e si trova quindi di fronte a un rinnovo all’inizio del 2023. In pratica l’azienda energetica non può cambiare le condizioni contrattuali a dicembre 2022 o a gennaio 2023, ma può farlo a febbraio 2023, quando il contratto scade.
Per i consumatori, comunque, non dovrebbe cambiare molto nell’immediato: un eventuale aumento delle tariffe potrebbe essere stabilito dalle aziende - solo per i contratti in scadenza - dopo la decisione definitiva del Tar del Lazio. Nel frattempo, comunque, è vero che potrebbero anche decidere di applicare dei rincari per le offerte in scadenza, ma ognuno deciderà autonomamente il da farsi.
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