Sei ancora nel mercato tutelato dell’energia? I prossimi mesi sono molto importanti: ecco una guida passo per passo su cosa devi assolutamente fare per evitare spiacevoli sorprese in bolletta.
Chi è nel mercato tutelato dell’energia, tanto per il gas quanto per il servizio elettrico, guarda con preoccupazione a quando sarà obbligatorio passare al mercato libero.
Stando alle ultime notizie, infatti, le possibilità che la richiesta di una proroga, sulla quale si sta battendo con forza il ministro Gilberto Pichetto Fratin, possa essere accolta sono minime in quanto la liberalizzazione del mercato è uno dei punti centrali del piano che l’Italia ha presentato all’Ue.
A tal proposito, visto l’avvicinarsi delle scadenze, è bene iniziare a chiedersi cosa fare nel caso in cui siate ancora nel mercato tutelato: conviene fare il passaggio o è meglio lasciare tutto così com’è? Su questo aspetto siamo intervenuti più volte, spiegando le ragioni per cui specialmente in questo periodo storico caratterizzato da forti oscillazioni del mercato dell’energia non è detto che il mercato tutelato sia davvero più conveniente di quello libero.
Non torneremo quindi su questi aspetti (che potete approfondire qui): quel che ci preme spiegare di seguito è quali passi deve seguire chi è ancora nel mercato tutelato, così che le famiglie interessate possano essere sufficientemente informate sul da farsi.
Primo passo: controllare se si è davvero nel mercato tutelato
Il problema principale è che ci sono famiglie che ancora non sanno se sono nel mercato tutelato - dove le tariffe sono uguali per tutti in quanto fissate dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambienti (Arera) - o in quello libero.
Ebbene, fare una verifica è semplice e veloce: basta prendere l’ultima bolletta e consultare i dati di fornitura (solitamente riportati nella prima pagina), dove alla voce “tipologia di mercato” viene specificato se siete nel regime di maggior tutela o in quello libero.
Secondo passo: verificare se è obbligatorio passare al mercato libero
Va detto che anche se siete nel mercato tutelato non è detto che per voi ci sia l’obbligo di passare a quello concorrenziale. Ci sono infatti dei nuclei familiari, cosiddetti vulnerabili, che invece possono continuare a essere serviti alle condizioni contrattuali ed economiche come definite da Arera.
Nel dettaglio, possono definirsi clienti vulnerabili quelli che:
- si trovano in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio percettori di bonus);
- sono soggetti con disabilità ai sensi dell’articolo 3 legge 104/92;
- hanno un’utenza in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
- hanno un’età superiore ai 75 anni.
Nel solo caso del servizio elettrico, si considerano vulnerabili anche quelli che:
- versano in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall’energia elettrica (oppure presso i quali sono presenti persone in tali condizioni);
- hanno un’utenza in un’isola minore non interconnessa.
Chi soddisfa queste condizioni non deve quindi preoccuparsi del passaggio al mercato libero, fermo restando che è comunque nella facoltà di poterlo fare laddove ritenga che sia più conveniente.
Terzo passo: accertarsi delle conseguenze
Una volta accertato di essere ancora nel mercato tutelato, e di non far parte di un nucleo vulnerabile, bisogna quindi guardare con attenzione alla scadenza del 10 gennaio (per il gas) e a quella di aprile (per il servizio elettrico).
La regola vuole infatti che entro le suddette date vada fatto il passaggio al mercato libero: per chi non lo fa non avviene l’interruzione del servizio ma solo il passaggio al Servizio per le tutele graduali.
In tal caso il passaggio avviene in automatico, senza quindi che dobbiate preoccuparvi di nulla: dovete sapere però che non è detto che nel Servizio per le tutele graduali godrete di un trattamento conveniente pari a quello previsto nel mercato tutelato, in quanto qui le tariffe vengono fissate dal venditore che viene selezionato per quella apposita area attraverso specifiche procedure concorsuali. Viene quindi assegnato un fornitore in automatico e le condizioni contrattuali sono le stesse di quelle previste per le cosiddette offerte Placet.
Proprio questa impossibilità di scelta potrebbe però comportare un prezzo più alto in bolletta rispetto a quello che avreste avuto in caso di passaggio al mercato libero.
Quarto passo: attivare un’offerta per il mercato libero
Se non ritenete che il Servizio per le tutele graduali faccia al caso vostro allora l’unica soluzione possibile è quella che prevede il passaggio al mercato libero. Farlo è molto semplice: basta attivare un’offerta tra quelle attualmente disponibili sul mercato, con il fornitore che si occuperà dell’intera pratica di passaggio. Non serve cambiare il contatore e non ci saranno neppure interruzioni della fornitura.
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