Bollette, il governo Meloni proroga il mercato tutelato di gas e luce fino al 2024: cosa cambia per famiglie e imprese

Giacomo Andreoli

11 Novembre 2022 - 13:11

Su richiesta dell’Arera il governo di Giorgia Meloni ha deciso di posticipare la fine del mercato tutelato del gas naturale, adeguandolo a quello della luce: scadranno entrambi nel 2024.

Bollette, il governo Meloni proroga il mercato tutelato di gas e luce fino al 2024: cosa cambia per famiglie e imprese

Arera, l’autorità per l’energia, lo chiedeva da tempo e ora il governo Meloni ha accolto la richiesta: anche per il gas il mercato tutelato non finirà tra poche settimane, come inizialmente previsto, ma a gennaio 2024. La scadenza viene così uniformata a quella dell’energia elettrica. Per entrambi i servizi coinvolti nella crisi energetica, quindi, l’ombrello dello Stato rimarrà ancora per due anni, cercando di limitare gli aumenti per famiglie e imprese.

Prima di un anno a questa parte, da quando sono iniziati i rincari in bolletta, il passaggio al mercato libero sembrava molto vantaggioso, con diverse offerte a prezzo fisso competitive e quelle a prezzo variabile che non destavano grosse preoccupazioni. Oggi, però, è quasi impossibile firmare contratti così e anzi in alcuni casi si può arrivare a pagare molto di più del mercato tutelato, mentre si sono registrati cambi unilaterali di contratto da parte delle società. Per questo il Garante dei consumatori, l’Antitrust, ha aperto un’istruttoria contro quattro compagnie di gas e luce, con contestazioni molto severe, accusandole in sostanza di aver “approfittato” del caro-energia.

Evitata una nuova stangata in bolletta

Secondo le associazioni di consumatori, che salutano positivamente lo slittamento, far finire il mercato tutelato del gas quest’anno e quello della luce nel 2024 avrebbe generato un caos incredibile per le famiglie italiane. Secondo Assoutenti con la proroga si evita una “nuova stangata sulle tasche delle famiglie” e delle imprese a gennaio 2023. L’associazione è convinta che “la grave situazione attuale che impone di garantire gli interessi degli utenti, anche a fronte di tariffe sensibilmente più elevate sul mercato libero”.

La proroga si lega alla novità degli ultimi mesi decisa da Arera: trasformare l’aggiornamento delle tariffe da trimestrale a mensile per proteggere i consumatori da batoste esagerati e far abituare la clientela alle fluttuazioni del mercato. Oggi il regime tutelato è così simile a una vecchia offerta di mercato libero, solo che invece di un operatore privato c’è Arera a contrattare i prezzi.

Conviene passare al mercato libero?

Ad oggi il mercato libero propone opportunità di risparmio vero e proprio solo con alcuni contratti a prezzo variabile. Questi permettono un guadagno nell’immediato rispetto al regime tutelato, ma firmandoli si rimane in balia del prezzo del gas e della luce sui mercati internazionali. Futuri aumenti, insomma, si possono riversare tutti in bolletta, rendendo l’offerta non più vantaggiosa. L’andamento del prezzo del gas, infatti, price cap permettendo, è assolutamente volubile.

Cambi unilaterali di contratto, i procedimenti dell’Antitrust

L’Antitrust, intanto, come detto ha aperto procedimenti istruttori contro Iren, Iberdrola, E.on e Dolomiti. Le contestazioni sono pesanti: errori nelle comunicazioni ai clienti, modifiche unilaterali dei prezzi e minacce di distacco della corrente elettrica e del gas (solo se non si accettano contratti peggiorativi).

L’Autorità, poi, ha inviato una richiesta di informazioni a 25 società. Si tratta di: A2a Energia, Acea Energia, Agsm Energia, Alleanza Luce & Gas, Alperia, Amgas, Argos, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi. A queste aziende il Garante chiede copia di eventuali comunicazioni ai consumatori contrarie alla legge, inviate a partire da maggio. Queste si riferirebbero a modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura.

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