Bollette, questi aumenti sono illegali. Come riconoscerli e cosa fare

Ilena D’Errico

25 Marzo 2025 - 00:33

Gli aumenti in bolletta non sono solo sgradevoli, ma potrebbero andare contro la legge. Ecco come scoprirlo e come difendersi.

Bollette, questi aumenti sono illegali. Come riconoscerli e cosa fare

Gli aumenti in bolletta sono un problema con radici profonde, che negli ultimi anni ha assunto una rilevanza ancora maggiore a causa degli stravolgimenti economici, politici e delle risorse che ha affrontato il mondo. Una situazione critica che fornisce terreno fertile per pratiche scorrette, che quindi vede l’attenzione dell’Antitrust ai massimi livelli. Dopo le proteste dei consumatori, alcune società di fornitura sono state multate proprio per degli aumenti illegittimi. Non si pensi che nell’occhio del mirino ci siano società instabili o comunque poco affidabili, perché tra le forniture multate compaiono alcune delle compagnie più importanti.

Tra queste Enel Energia, Eni Plenitude e Edison Energia, tanto per citarne alcune. L’elenco completo si può vedere nella pagina delle sanzioni di Agcm (Autorità garante della concorrenza e del mercato). Nello specifico, le sanzioni riguardano la violazione del Decreto Aiuti bis che vietava la modifica unilaterale delle condizioni contrattuali fino ad aprile 2023. Un errore che è costato molto caro alle compagnie, tra multe salatissime e rimborsi.

La vicenda è ormai datata, ma ancora molto attuale. Resta infatti da capire quali società provvederanno al rimborso (Edison lo ha fatto spontaneamente per esempio) e quali invece saranno effettivamente sanzionate, non potendo l’Antitrust chiudere il procedimento senza l’impegno delle compagnie. Gli utenti possono comunque verificare da sé gli aumenti in bolletta e pretendere un indennizzo dalle società. Ecco come fare.

Come controllare se gli aumenti in bolletta sono legali

Uno dei casi in cui gli aumenti in bolletta sono illegittimi riguarda quelli legati a modifiche contrattuali unilaterali intervenute tra il 10 agosto 2022 e il 30 aprile 2023, come avevamo spiegato. Si fa riferimento alla violazione del Decreto Aiuti bis, ma sono molte altre le regole che devono rispettare le compagnie fornitrici.

Sono infatti molti i principi che devono seguire le società di servizi energetici nell’ottica della trasparenza e dell’onestà; infatti, i consumatori devono essere debitamente informati ed esprimere il consenso. Vediamo quali sono le regole principali che, se disattese, possono portare ad aumenti incongruenti e contestabili. Bisogna quindi munirsi di pazienza per verificare con attenzione tutte le voci in bolletta, il contratto sottoscritto con la società insieme ai rinnovi e ad eventuali variazioni intercorse o offerte.

Le modifiche unilaterali del contratto

Le modifiche unilaterali del contratto sono quelle imposte dalla società fornitrice, ad esempio pena la conclusione del contratto in corso. Oltre ai limiti su questo tipo di variazioni nel periodo tra il 10 agosto 2022 e il 30 aprile 2023, la legge prevede che siano comunicati in forma scritta e dettagliata con un termine di preavviso:

  • Di 2 mesi per le variazioni automatiche;
  • di 3 mesi d’anticipo per le variazioni di rinnovo non definite nel contratto iniziale.

Le informazioni devono essere inserite nella sezione “Comunicazioni” della bolletta su supporto cartaceo, o digitale se acconsentito dal consumatore. È importante sapere che la comunicazione si considera ricevuta dopo 10 giorni dal suo invio, un fattore determinante per la responsabilità della società fornitrice. Si tratta però di una presunzione, che può essere superata con le dovute prove contrarie. La variazione unilaterale deve in ogni caso essere motivata e giustificata, come per l’appunto dall’aumento generale dei prezzi.

Le pratiche commerciali scorrette

I consumatori possono opporsi a tutti gli interventi della compagnia erogatrice di servizi intervenuti a seguito di pratiche commerciali scorrette. Si fa riferimento alle pratiche e alle pubblicità false e ingannevoli oppure aggressive, che paventano conseguenze immotivate per indurre il cliente ad acconsentire.

Ne abbiamo parlato anche in tema di truffe sull’uscita dal mercato tutelato, in tema di false minacce ai consumatori sullo stop della fornitura.

Le novità 2025

Dal 1° gennaio 2025 sono mutate alcune regole per quanto riguarda le bollette di luce e gas, anche in riferimento agli aumenti. È stato in particolare stabilito che la modifica delle condizioni contrattuali deve essere notificata all’utente con almeno 3 mesi di preavviso. Il termine si riduce a un solo mese quando viene proposta una diminuzione delle tariffe. In ogni caso, viene pretesa una comunicazione limpida ed esaustiva, che sia segnalata all’utente senza lasciare spazio a dubbi o confusa insieme ad altri documenti.

Altrimenti, l’utente ha diritto a un indennizzo forfettario da stornare direttamente dalla bolletta. Oltre a questo, è aumentato il periodo per il recesso dei contratti conclusi a mezzo dei venditori porta a porta, passato da 14 a 30 giorni, entro cui l’utente può esercitare il ripensamento senza alcuna motivazione particolare. Questa regola vale per i contratti conclusi al di fuori delle sedi commerciali. Oltretutto, i contratti conclusi telefonicamente non sono più validi se non completati dalla firma di un’offerta scritta su un supporto durevole (lettera, email, ma anche app sullo smartphone).

Come difendersi

Se si sospettano azioni illegittime da parte della società fornitrice bisogna innanzitutto inviare un reclamo scritto con raccomandata a/r o pec indirizzato ai recapiti ufficiali, in cui esporre il problema riscontrato indicando le varie prove in proprio possesso. In caso di mancata risposta entro 40 giorni o comunque di impossibilità nel raggiungimento di un accordo soddisfacente si può ricorrere al servizio di conciliazione di Arera, un passaggio preventivo obbligatorio anche per chi intende agire in giudizio. Il ricorso in tribunale rappresenta infatti l’ultima strada da percorrere per ottenere un risarcimento dalla società dopo aver subito aumenti illegittimi e danni correlati. In tal proposito, è bene verificare se è possibile usufruire dell’assistenza legale con patrocinio gratuito oppure della tutela legale mediante le associazioni per i consumatori, al fine di limitare l’esborso economico per la causa.

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