Bonus 150 euro contro il caro vita, pubblicato il testo del decreto in Gazzetta Ufficiale: qui tutte le istruzioni su requisiti, limiti di reddito e tempistiche di pagamento.
È ufficiale il riconoscimento di un bonus 150 euro destinato a una parte di coloro che hanno già beneficiato dell’indennità una tantum di 200 euro introdotta dal decreto Aiuti.
Il testo del dl 144 del 23 settembre (decreto Aiuti ter) è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale, rendendo così operativo il nuovo bonus da 150 euro che già da novembre verrà riconosciuto ai primi aventi diritto.
Nel dettaglio, se ne parla negli articoli 18 (lavoratori dipendenti), 19 (pensionati e altre categorie) e 20 (lavoratori autonomi) del suddetto decreto, dove vengono indicate tutte le categorie che possono beneficiare del nuovo bonus nonché i requisiti per farlo.
Va detto, infatti, che questa nuova tranche contro il caro vita si differenzia dalla precedente non solo per l’importo (150 euro anziché 200) ma anche per i requisiti: a poterne beneficiare, infatti, è un numero minore di persone visto che, laddove previsto, è stato ridotto il requisito reddituale entro cui poterne beneficiare. Di fatto, le risorse a disposizione erano inferiori rispetto a quelle utilizzate per il bonus 200 euro, ragion per cui questa volta il governo Draghi si è dovuto limitare alle categorie di persone più in difficoltà.
Con la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale vengono così sciolti i dubbi riguardo ad alcuni aspetti: ad esempio, trova risposta la domanda su quando arriva il bonus 150 euro, con i tempi di pagamento che dipendono dalla categoria di appartenenza.
Di fatto, con questo passaggio si sblocca anche la procedura per la richiesta, tant’è che i lavoratori autonomi nel presentare domanda per il bonus 200 euro hanno potuto anche richiedere quello da 150 euro nel caso in cui ne soddisfino i requisiti.
Il testo del decreto Aiuti ter adesso dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni; se ne occuperà la nuova maggioranza e non è da escludere che possa esserci un potenziamento della misura, come tra l’altro confermato da Fratelli d’Italia.
Nel frattempo, ecco a chi spetta il bonus 150 euro secondo i requisiti attuali e quando verrà pagato in questa guida dedicata.
Cos’è il bonus 150 euro
Si tratta di un’indennità una tantum, erogata quindi una sola volta, riconosciuta dal governo Draghi come forma di ristoro contro il caro prezzi.
L’importo è netto, quindi ogni avente diritto percepirà esattamente 150 euro. Tale indennità non fa reddito, né ai fini fiscali né per la corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali (non se ne tiene dunque conto nell’Isee). Inoltre, non è cedibile, né sequestrabile e né pignorabile.
Bonus 150 euro per i lavoratori dipendenti
Tra le prime categorie che avranno diritto al bonus di 150 euro ci sono i lavoratori subordinati con un contratto in essere nel mese di novembre 2022. Non necessariamente bisogna aver lavorato: il bonus, infatti, spetta anche a coloro che nel mese di novembre sono risultati assenti dal lavoro, purché l’assenza sia coperta da contribuzione figurativa (come nel caso delle lavoratrici in maternità).
Tuttavia, rispetto al bonus 200 euro, la platea dei beneficiari si riduce. Ad avere diritto ai 150 euro, infatti, sono coloro che nel mese di novembre 2022 percepiranno uno stipendio lordo d’importo non superiore a 1.538 euro.
Le modalità di erogazione sono le stesse: sarà il datore di lavoro ad anticiparlo, direttamente nella busta paga di novembre, a coloro che ne soddisfano i requisiti. Da parte sua il lavoratore dovrà consegnare un’apposita autocertificazione, con la quale dichiarerà di non avere diritto del bonus per altro titolo.
Bonus 150 euro per i pensionati
Cambiano anche i requisiti per i pensionati. Il bonus 150 euro, infatti, verrà riconosciuto anche ai titolari di pensione - sia per i trattamenti previdenziali che assistenziali, come nel caso delle pensioni d’invalidità civile, ciechi e sordi, e dell’assegno sociale - a patto che nel 2021 abbiano percepito un reddito non superiore a 20.000 euro (mentre per il bonus 200 euro il limite era di 35.000 euro).
Il pagamento avviene d’ufficio, quindi senza che sia necessaria la domanda, con il cedolino di pensione in pagamento a novembre.
Bonus 150 euro per i lavoratori domestici
Anche i lavoratori domestici, quali colf e badanti, hanno diritto al bonus 150 euro: tuttavia, in questo caso non è il datore di lavoro a pagarlo, bensì direttamente l’Inps.
Nel dettaglio, per averne diritto bisogna avere in essere uno o più rapporti di lavoro alla data di entrata in vigore del decreto Aiuti ter, ossia il 23 settembre 2022.
L’indennità verrà corrisposta nel mese di novembre 2022; non servirà farne richiesta, visto che il pagamento avverrà d’ufficio a coloro che sono già risultati percettori del bonus 200 euro.
Bonus 150 euro per chi prende l’indennità di disoccupazione
Anche i titolari d’indennità di disoccupazione, come possono essere Naspi o Dis-Coll, avranno diritto all’indennità di 150 euro se soddisfano le condizioni richieste dalla normativa. Nel dettaglio, bisogna risultare percettori di tale indennità nel mese di novembre.
Il pagamento avviene d’ufficio, tuttavia è probabile che venga ritardato al 2023.
Lo stesso vale per coloro che nel 2022 percepiscono l’indennità di disoccupazione agricola di competenza nel 2021.
Bonus 150 euro per i collaboratori
Dovranno fare domanda all’Inps, invece, i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.), nonché i dottorandi e gli assegnisti di ricerca, che vogliono beneficiare del bonus 150 euro.
Per avere diritto all’indennità bisogna che i suddetti rapporti risultino attivi alla data del 18 maggio 2022; inoltre, non bisogna aver percepito il bonus 200 euro, né essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie diverse dalla Gestione separata. Il reddito da non superare, riferito al 2021, è di 20.000 euro.
Per i tempi di pagamento molto probabilmente bisognerà aspettare fino al 2023.
Bonus 150 euro per i lavoratori stagionali
Sempre previa domanda dell’interessato, il bonus 150 euro spetta ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti, che nel 2021 hanno svolto la prestazione per almeno 50 giornate. L’indennità, che presumibilmente verrà pagata solamente nel 2023, spetta a patto di avere un reddito, risultante dai suddetti rapporti, non superiore a 20.000 euro per l’anno 2021.
Bonus 150 euro per i lavoratori dello spettacolo
L’Inps, a domanda, eroga l’indennità anche ai lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che nel 2021 hanno almeno 50 contributi giornalieri versati. Anche in questo caso il bonus spetta a patto che il reddito risultante dai suddetti rapporti non superi l’importo lordo di 20.000 euro.
Per i tempi di pagamento dovremmo essere sempre nel 2023.
Bonus 150 euro per chi prende il reddito di cittadinanza
Nel caso in cui in un nucleo familiare percettore di reddito di cittadinanza non risulti alcun componente che ha diritto al bonus 150 euro, allora l’indennità verrà erogata direttamente dall’Inps in favore dell’intera famiglia.
Non un bonus per ciascun componente quindi, ma 150 euro complessivi per il nucleo familiare. Non servirà presentare la domanda, visto che il bonus spetta d’ufficio nel mese di novembre.
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Con il decreto Aiuti ter viene anche aumentata la dotazione a disposizione del fondo con cui il bonus verrà erogato ai lavoratori dipendenti con Partita Iva e ai liberi professionisti.
In questo caso i 150 euro si aggiungono ai 200 (arrivando così a 350 euro), ma solo per chi ha un reddito che nel 2021 non supera i 20.000 euro. Per averne diritto è necessario farne richiesta contestualmente al momento in cui si richiede l’indennità da 200 euro.
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