Niente bonus 200 euro a chi ha cessato il lavoro entro la data del 30 giugno 2022. Ma c’è una possibilità per ricevere comunque i soldi a ottobre.
I datori di lavoro hanno avviato le pratiche per il riconoscimento del bonus 200 euro in busta paga per i dipendenti aventi diritto, ossia per coloro che nel primo quadrimestre 2022, anche per un solo mese, hanno beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,80% introdotto dall’ultima legge di Bilancio avendo percepito uno stipendio lordo non superiore a 2.692 euro.
In alcuni casi i 200 euro saranno caricati direttamente nella busta paga di giugno, mentre in altri bisognerà attendere quella di luglio.
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C’è però un fattore che i datori di lavoro devono prendere in considerazione quando anticipano il bonus 200 euro in busta paga e riguarda la sussistenza del rapporto di lavoro. Come spiegato dalla circolare Inps n. 73 del 2022, infatti, per avere diritto ai soldi non basta soddisfare i requisiti indicati dall’articolo 31 del decreto n. 50 del 17 maggio 2022: è necessario anche che sussista il rapporto di lavoro, a tempo determinato o indeterminato, nel mese di luglio.
Ciò detto, ne risulta che ci sono persone che per pochi giorni non avranno diritto al bonus: ci riferiamo a tutti coloro che hanno cessato il servizio entro la data del 30 giugno 2022, ai quali non sarà possibile anticipare i 200 euro tra le competenze di fine servizio pena la restituzione futura degli importi.
Bonus 200 euro: chi sono gli esclusi dell’ultimo minuto
Tutti quei lavoratori dimessi o licenziati alla data del 30 giugno non hanno diritto al bonus 200 euro in busta paga. Come detto sopra, infatti, non basta aver percepito, tra le mensilità di gennaio e aprile 2022, almeno uno stipendio inferiore a 2.692 euro per avere diritto al bonus, in quanto è richiesta anche la sussistenza del rapporto di lavoro nel mese di luglio.
La circolare Inps 73/2022 non precisa se tutto il mese di luglio deve essere lavorato, quindi potrebbe bastare anche un solo giorno per avere comunque diritto al bonus.
Ne risulta, dunque, che vengono esclusi dalla possibilità di godere del bonus in oggetto, pur soddisfandone tutti i requisiti, coloro che hanno perso il lavoro entro la data del 30 giugno.
Bonus 200 euro a chi non lavora a luglio: attenzione, si rischia di dover restituire i soldi
Cosa succede se il datore di lavoro eroga comunque nella busta paga di giugno, pagata a luglio, il bonus 200 euro per il lavoratore che ha cessato servizio entro la data del 30 giugno? In tal caso l’Inps si riserva la facoltà di chiedere indietro l’importo erogato.
Va detto che l’Istituto si rifarà sul datore di lavoro, il quale a sua volta dovrà chiedere indietro i soldi al dipendente. Semplice nel caso in cui ci sia costanza di rapporto di lavoro, visto che i 200 euro possono essere trattenuti dai successivi stipendi, meno quando nel frattempo il dipendente ha cessato il rapporto di lavoro.
Bonus 200 euro per chi cessa il lavoro entro il 30 giugno: quando spetta comunque
Ricordiamo che in alcuni casi il bonus 200 euro viene pagato anche ai disoccupati, purché percettori di Naspi o Dis-Coll.
Ne parla il comma 9 dell’articolo 32 del suddetto decreto, stabilendo che i 200 euro spettano a coloro che hanno percepito per il mese di giugno 2022 le prestazioni previste dagli articoli 1 e 15 del decreto legislativo 4 marzo 2015 n. 22.
Non sono richiesti altri requisiti: è sufficiente aver percepito la Naspi o la Dis-Coll per (e non “nel”) il mese di giugno per avere diritto comunque ai soldi, i quali saranno caricati in automatico nel mese di ottobre.
Quindi, coloro che hanno cessato il lavoro nel mese di giugno e hanno fatto subito domanda di Naspi e Dis-Coll, ovviamente perché ne soddisfano i requisiti, non perdono il diritto al bonus, a patto che risultino percettori d’indennità di disoccupazione per almeno una giornata nel mese di giugno 2022.
Pensiamo ad esempio a un lavoratore a cui il contratto di lavoro è scaduto in data 15 giugno. Questo presenta subito domanda di Naspi: l’indennità di disoccupazione decorre quindi dal 23 giugno, ossia dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro (quando la domanda viene presentata entro l’ottavo giorno).
Di conseguenza, dal momento che tra il 23 e il 30 giugno figura comunque percettore di Naspi, questo avrà diritto al bonus 200 euro, il quale viene pagato in automatico nel mese di ottobre.
Ricordiamo che per i titolari di Naspi e Dis-Coll per il mese di giugno non serve soddisfare altri requisiti. Paradossalmente, quindi, ne ha diritto anche chi nei primi mesi del 2022 ha percepito stipendi superiori a 2.692 euro, come pure coloro che nel 2021 hanno avuto un reddito superiore a 35 mila euro (requisito richiesto, ad esempio, per i titolari di pensione).
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