Benzina in aumento? In arrivo nei prossimi mesi il bonus di circa 460 euro erogato ai possessori di Carta Dedicata a te. Non spetta più, invece, il rimborso esentasse erogato dal datore di lavoro.
I prezzi della benzina aumentano: in gran parte dei distributori è già stata sforata la soglia dei 2 euro al litro tanto da toccare persino i 2,50 euro in alcuni casi (fortunatamente) isolati.
Una situazione che si sposa perfettamente con l’arrivo di un nuovo bonus benzina, per quanto comunque ci sia da fare chiarezza a riguardo. Nel 2023, infatti, erano in vigore due differenti bonus benzina e altri carburanti: avevamo quello di 200 euro che poteva essere corrisposto dal datore di lavoro a cui si è aggiunto il pagamento di circa 80 euro in favore dei nuclei familiari che sono risultati percettori della Carta Dedicata a te.
Nessun taglio delle accise invece, visto che lo sconto di 25 centesimi introdotto dal governo Draghi non fu rinnovato dopo la scadenza del 31 dicembre 2022.
A questo punto è lecito chiedersi cosa succede nel 2024 visto che il caro prezzi per i carburanti non sembra volersi arrestare.
Stop al bonus carburanti corrisposto dal datore di lavoro
Con l’ultima legge di Bilancio non è stato rinnovato il bonus di 200 euro che i datori di lavoro corrispondevano ai loro dipendenti, che tra l’altro già nel 2023 era stato reso meno conveniente per il fatto che sull’importo erogato continuavano a non essere dovute imposte mentre bisognava versare i contributi previdenziali.
Quest’anno, quindi, non c’è possibilità di riconoscere al dipendente un bonus carburante esentasse, fermo restando che il datore di lavoro è libero di erogarlo accettando però di pagare imposte e contributi.
Il che ovviamente lo rende meno conveniente, limitando le possibilità che i datori di lavoro possano riconoscerlo.
Bonus benzina e carburante, per il momento c’è solo la Carta Dedicata a te
Per il momento l’unico bonus e carburante atteso per il 2024 è quello che verrà erogato all’interno della Carta Dedicata a te, misura riservata ai nuclei familiari con Isee inferiore a 15 mila euro che non beneficiano di altri sostegni statali.
A oggi si può utilizzare ancora la Carta consegnata nel 2023, che come da modifica effettuata con il decreto Energia (n. 131 del 2023) può essere utilizzata anche per fare carburante o, in alternativa, per acquistare abbonamenti per i mezzi pubblici di trasporto.
Benzina, diesel, gpl: volendo anche tutti i soldi a disposizione sulla Carta Dedicata a te possono essere spesi per fare carburante, a patto di farlo entro il 15 marzo prossimo.
Dopodiché verrà avviata una nuova procedura di assegnazione prendendo in considerazione i nuclei familiari con Isee 2024 fino a 15 mila euro. Nel dettaglio, anche per quest’anno dovrebbero essere 1 milione e 300 mila le carte assegnate, per un importo complessivo di circa 460 euro.
Soldi che come è stato per lo scorso anno potranno essere spesi per l’acquisto di beni di genere alimentare, come pure per fare benzina o per il rifornimento di altre tipologie di carburante. La certezza arriverà solamente con la pubblicazione del decreto attuativo che il ministro dell’Agricoltura dovrà sottoscrivere insieme a quello delle Imprese e del Made in Italy, ma la sensazione è che complice l’aumento dei prezzi dei carburanti il Governo confermerà in toto il funzionamento della Carta.
Quindi, dei 460 euro, o poco meno, in arrivo, anche tutti potrebbero essere utilizzati per fare carburante dando così ad alcune famiglie un valido supporto su cui contare.
Sono in arrivo altri bonus benzina?
Al netto dell’arrivo del bonus benzina accorpato della Carta Dedicata a te non dovrebbero esserci, almeno per il momento, altre misure riservate al contrasto dei prezzi dei carburanti.
Il problema è sempre il solito: la mancanza di risorse che ad esempio non permettono al governo di effettuare un taglio sostanziale delle accise (sul quale più volte ha fatto leva Giorgia Meloni quando era all’opposizione).
Con la Carta Dedicata a te in arrivo i prossimi mesi il governo ritiene dunque di aver fatto abbastanza, almeno secondo le proprie possibilità economiche, per garantire un sostegno perlomeno alle famiglie più bisognose.
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