Bonus bici, il Ministero dell’Ambiente mette in guardia i contribuenti: solo con piattaforma ufficiale, non ancora operativa, si può ottenere il rimborso. Il Ministero quindi invita a diffidare da siti web non istituzionali poiché sono tentativi di truffa: ecco i dettagli del comunicato stampa del 17 luglio 2020.
Bonus bici, dal Ministero dell’Ambiente arriva un importante monito: attenzione alle truffe online per ottenere il rimborso.
Per ottenere il 60% della spesa sostenuta per l’acquisto di bici, monopattini e altri mezzi di mobilità alternativa infatti bisogna aspettare che venga pubblicata online la piattaforma del Ministero dell’Ambiente.
Tale piattaforma, attesa entro la metà di luglio ma in ritardo sulla tabella di marcia, è l’unico canale ufficiale attraverso il quale ottenere il rimborso.
Bonus bici, attenzione alle truffe online per ottenere il rimborso
Il Ministero dell’Ambiente segnala, tramite la nota sul proprio sito pubblicata il 17 luglio, di fare attenzione ai tentativi di truffa riguardanti il bonus bici.
L’incentivo per la mobilità sostenibile consiste nel rimborso del 60% della spesa sostenuta (fino a un massimo di 500 euro) per l’acquisto di biciclette, anche con pedalata assistita, monopattini anche elettrici, segway e hoverboard, così come per i servizi di sharing mobility.
La richiesta del rimborso si può fare solo ed esclusivamente attraverso la piattaforma del Ministero dell’Ambiente, attesa per metà luglio -ed evidentemente in ritardo-.
Si legge sul sito del Ministero dell’Ambiente:
“Il Ministero dell’Ambiente invita chi intende avvalersi del bonus mobilità 2020 a diffidare da applicazioni web oggi attive e che possono trarre in inganno, perché l’unico canale per ottenere il bonus sarà quello attivato dal Ministero dell’AMbiente sul sito www.minambiente.it. È stata infatti segnalata la presenza di applicazioni su “Bonus mobilità 2020” scaricabili dalle piattaforme più diffuse.”
Il Ministero dell’Ambiente mette in guardia i contribuenti: l’unica piattaforma da utilizzare per ottenere il rimborso è quella ufficiale, ancora non operativa. Nella nota pubblicata si garantisce che:
“l’opinione pubblica sarà informata con ampio anticipo in modo da poter richiedere il bonus nella massima trasparenza e con indicazioni chiare su tutta la documentazione necessaria.”
Fino a quel momento quindi è bene diffidare dalle imitazioni e dai siti non istituzionali che promettono rimborsi legati al bonus mobilità alternativa.
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Bonus bici, solo con la piattaforma del Ministero dell’Ambiente si ottiene il rimborso
L’unico modo per ottenere il rimborso quindi è attendere la piattaforma del Ministero dell’Ambiente che, in base a quanto comunicato, pubblicizzerà la messa online della piattaforma con largo anticipo.
Ricordiamo che il bonus bici introdotto dal decreto Rilancio ha validità retroattiva per gli acquisti effettuati dal 4 maggio.
Chi ha acquistato nella Fase 1, cioè dal 4 maggio fino a quando l’applicazione web non sarà operativa, dovrà allegare la fattura o lo scontrino parlante nell’istanza di rimborso.
Chi invece farà acquisti dalla data di pubblicazione della piattaforma fino al 31 dicembre 2020 (la cosiddetta Fase 2) potrà usufruire dello sconto diretto: tramite l’applicazione web si genererà un buono spesa digitale.
Sembra, infine, che i Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti abbiano finalmente trovato un accordo sui documenti utili al rimborso: non solo fattura, ma anche scontrino parlante. Accantonata (secondo le ultime indiscrezioni) l’ipotesi che anche lo scontrino “normale” possa valere per ottenere il rimborso.
Per saperne di più bisogna attendere l’approvazione definitiva del MEF e il decreto attuativo congiunto tra MIT e Ministero dell’Ambiente.
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