Bonus per animali domestici 2024, che fine ha fatto? Le risorse ci sono, il decreto attuativo no. Ecco quali sono le misure che possono essere richieste.
Nel 2024 è previsto, almeno su carta, un bonus per animali di affezione, come possono essere cani, gatti, conigli e tanti altri animali domestici. Tuttavia, per quanto si tratti di una misura ufficiale in quanto ne sono state stanziate le misure con la legge di Bilancio 2024, il bonus per animali domestici non può essere ancora richiesto dal momento che manca il decreto attuativo che ne fissa importi e requisiti.
Il governo Meloni è quindi in ritardo: nella manovra, infatti, vengono dati 90 giorni di tempo al ministero della Salute per approvare il decreto che darà avvio alle richieste per il bonus animali domestici 2024, il quale sarà limitato alle persone più avanti con l’età e con un reddito basso. Un termine che è ormai ampiamente superato, con l’incertezza su quando il bonus animali domestici sarà effettivamente operativo.
Bisognerà avere, quindi, ancora un po’ di pazienza: per il momento i padroni di cani, gatti e altri animali possono consolarsi con le altre misure che consentono di risparmiare, o comunque di recuperare una parte dei soldi spesi per la cura dei propri animali domestici.
A tal proposito, in questa guida trovate tutte le informazioni sul nuovo bonus per animali domestici in arrivo già nel 2024, il quale si aggiunge alla possibilità di portare in detrazione le spese sostenute per il veterinario nonché alle misure riconosciute localmente.
Bonus animali d’affezione 2024
L’ultima manovra ha stanziato 750 mila euro per il triennio 2024-2026, 250 mila per ciascun anno, destinati a riconoscere un bonus riservato ai padroni di cani, gatti e animali d’affezione.
Tuttavia, la legge di Bilancio si limita a stabilire i caratteri generali della misura. Ad esempio, qui si parla di “animali d’affezione”, senza specificare l’elenco delle «specie» che potranno godere di tale contributo. Possiamo comunque immaginare che saranno compresi cani, gatti e qualsiasi altro animale di compagnia per il quale è possibile certificare una proprietà. Si pensi ad esempio ai roditori o ai furetti, mentre resta da capire se saranno inclusi rettili, anfibi, invertebrati e animali acquatici.
Come anticipato, a definire le specie per le quali si può richiedere il bonus, nonché le modalità di erogazione, sarà un apposito decreto che il ministero della Salute avrebbe dovuto adottare entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio 2024 (30 dicembre 2023) di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze.
Del provvedimento però non si ha ancora notizia e tutto lascia pensare che l’invio delle domande per il bonus animali domestici potrebbe slittare nel 2025. Tuttavia, nel testo della legge di Bilancio 2024 vengono comunque ufficializzati i requisiti per godere di tale contributo. Nel dettaglio, il proprietario dell’animale deve avere:
- età superiore a 65 anni
- Isee inferiore a 16.215 euro
Bonus che è importante sottolineare servirà solamente per sostenere i proprietari di animali d’affezione nel pagamento di visite veterinarie e operazioni chirurgiche veterinarie nonché nell’acquisto di farmaci veterinari, in aggiunta ad altre misure già previste a sostegno delle famiglie.
Detrazione spese veterinarie
Il bonus animali domestici si affiancherà così all’altra agevolazione riconosciuta a livello nazionale, ossia la possibilità di detrarre, in sede di dichiarazione dei redditi, il 19% delle spese veterinarie sostenute nel corso dell’anno, quali:
- visite specialistiche
- interventi di chirurgia
- esami in laboratorio;
- acquisto di farmaci prescritti.
L’importo riconosciuto, ovviamente, varia a seconda della spesa effettuata. Bisogna però precisare che c’è una soglia minima e massima:
- la franchigia minima è di 129,11 euro;
- il limite massimo di spesa detraibile è di 550 euro.
Quindi, sotto i 129,11 euro non è possibile portare in detrazione la spesa sostenuta: sugli importi che superano questo valore, invece, la percentuale del 19% si calcola solamente sul valore eccedente.
Ad esempio, su una spesa complessiva di 500 euro la detrazione si calcola su 370,89 euro, con un recupero di 70,46 euro di spesa (che viene sottratta dall’Irpef dovuta).
Bonus “locali” per animali domestici
Ci sono poi i vari bonus locali per il sostegno delle spese effettuate per conto del proprio animale domestico. Ad esempio, da qualche anno nel Comune di Pisa si ripete l’iniziativa chiamata “bonus animali d’affezione” con la quale viene riconosciuto un rimborso una tantum per le spese veterinarie sostenute dalla famiglia.
Le iscrizioni per quest’anno sono ormai chiuse ma non è da escludere che presto possa esserci un nuovo contributo. Nel bando scaduto lo scorso aprile, infatti, è stata riconosciuta un’agevolazione - d’importo base di 250 euro aumentabile a 300 euro - per le spese veterinarie o l’acquisto di farmaci effettuato nel primo semestre dell’anno. Possibile, ma al momento non ci sono notizie in merito, che possa esserci quindi un successivo bando per la seconda metà dell’anno.
Ormai scaduto anche il bando del Comune di Lucca (28 agosto 2024), volto a riconoscere un contributo del valore di 140 euro sempre a sostegno di visite veterinarie e acquisto di farmaci.
Ma non ci sono solamente i contributi economici: alcune Regioni e Comuni, ad esempio, riconoscono la possibilità di accedere gratuitamente ad alcune prestazioni veterinarie. È il caso, ad esempio, del Comune di Roma, dove hanno diritto all’agevolazione:
- famiglie con Isee non superiore a 15.000 euro;
- titolari di pensione sociale;
- cittadini non vedenti con cane conduttore;
- famiglie con un componente disabile ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992 o con invalidità superiore al 66%;
- Associazioni animaliste di volontariato regolarmente iscritte all’albo regionale del volontariato della Regione Lazio;
- Associazioni di Protezione Civile regolarmente iscritte all’albo regionale del volontariato della Regione Lazio;
- Enti e Associazioni Onlus di promozione sociale per la tutela degli animali.
Volto a contrastare il cosiddetto fenomeno del “randagismo di ritorno”, che rischia di essere favorito dall’attuale crisi economica, garantisce la gratuità di alcune prestazioni, quali:
- applicazione di microchip e iscrizione nell’Anagrafe degli Animali d’Affezione
- sterilizzazione cani e gatti.
Per la domanda bisogna rivolgersi, personalmente o approfittando delle opzioni telematiche, all’ufficio Protocollo del dipartimento Tutela Ambientale.
In giro per l’Italia, quindi, si possono trovare molti opportunità di bonus per animali domestici: a tal proposito, consigliamo di informarvi presso il Comune di residenza, il quale saprà darvi tutte le informazioni che cercate riguardo alla presenza o meno di un contributo per l’acquisto di farmaci o per il sostentamento delle visite veterinarie del vostro amico a quattro zampe.
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