Il bonus mobili è stato prorogato dalla Legge di Bilancio anche per tutto il 2025. Vediamo come funziona lo sconto per chi acquista mobili ed elettrodomestici.
Il bonus mobili è stato confermato anche nel 2025. e prevede un tetto di spesa su cui fruire della detrazione al 50% per l’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici. La Legge di Bilancio 2025, è intervenuta sul beneficio prorogandolo per tutto il 2025 alle stesse condizioni previste per il 2024, ovvero un tetto di spesa su cui è previsto a un limite di 5.000 euro (con un rsparmio massimo di 2.500 euro).
Vediamo cos’è il bonus mobili, come funziona, anche per gli elettrodomestici nel 2025. La proroga non incide sulla modalità in cui il bonus funziona che, quindi, resta sostanzialmente invariata ache per il 2025, e neache sui beneficiari, ma interviene solo sulla scadenza del beneficio.
Cos’è il bonus mobili?
Il bonus mobili, introdotto dall’articolo 16, comma 2 del Dl 63/2013, consiste in una detrazione Irpef pari al 50% sulle spese sostenute per acquistare mobili e grandi elettrodomestici (entro determinati limiti) destinati ad arredare l’immobile oggetto di ristrutturazione edilizia con bonus ristrutturazione.
Il diritto al bonus mobili, quindi, non si acquisisce soltanto con l’acquisto dei mobili, ma è necessario che siano in corso dei lavori di ristrutturazione per i quali si abbia diritto alla fruizione della detrazione al 50% prevista dal bonus ristrutturazione.
Come è stato modificato il bonus mobili negli anni? Ferme restando le modalità di fruizioni e i beneficiari il bonus ha subito delle modifiche nell’importo massimo detraibile nel corso degli anni e nello specifico:
- 2021 il tetto massimo di spesa su cui era possibile ottenere la detrazione al 50% era di 16.000 (con un beneficio, per il contribuente, di 8.000 euro);
- nel 2022 la soglia su cui ottenere il beneficio veniva ridotta a 10.000 euro e con essa anche il beneficio per il contribuente che passava a 5.000 euro;
- nel 2023 il bonus mobili è applicato al 50% su una spesa massima di 8.000 euro (beneficio per il contribuente 4.000 euro);
- nel 2024 un nuovo taglio porta il tetto massimo su cui applicare la detrazione a 5.000 (con beneficio per il contribuente di 2.500 euro);
- nel 2025 i limiti e la detrazione restano invariati rispetto al 2024.
I vantaggi del bonus mobili 2025
Il bonus mobili spetta indipendentemente dalla spese sostenute per la ristrutturazione dell’immobile e permette di godere di una detrazione al 50% su un importo massimo di 5.000 euro per ogni unità immobiliare ristrutturata.
Il bonus consente di acquistare fino al 31 dicembre 2025 mobili ed elettrodomestici. Per questi ultimi la detrazione è subordinata alla classe energetica dell’elettrodomestico e sono ammessi:
- non inferiori alla classe A per i forni;
- non inferiori alla classe E per lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie;
- alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.
L’acquisto è comunque agevolato anche per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo. Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Per quel che riguarda i mobili, invece, va sottolineato che devono essere nuovi e vi rientrano, a titolo esemplificativo:
- letti;
- armadi;
- cassettiere;
- librerie;
- scrivanie;
- tavoli;
- sedie;
- comodini;
- divani;
- poltrone;
- credenze;
- materassi;
- apparecchi di illuminazione.
È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
Per poterne fruire è necessario avere realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni (quindi dal 1° gennaio 2024 devono essere stati realizzati interventi di ristrutturazione per poter fruire del bonus mobili 2025).
Chi sono i beneficiari del bonus mobili 2025?
I contribuenti che possono fruire del bonus mobili, trainato dal bonus ristrutturazione, sono coloro assoggettati all’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) che sono titolari, allo stesso tempo anche della detrazione Irped prevista per i lavori di recupero del patrimonio edilizio (bonus ristrutturazioni).
In uno schema riassuntivo possiamo, quindi, sostenere che beneficiari del bonus mobili ed elettrodomestici sono:
- soggetti Irpef che sostengano le spese al di guori dell’attività di impresa;
- società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice, imprese individuali, imprese familiari a patto che i mobili acquistati siano destinati a immobili merci o strumentali;
- soci di cooperative.
Eclusi dalla fruizione della detrazione al 50% su acquisto di mobili ed elettrodomestici sono, quindi, tutti i soggetti che non pagano l’Irpef, compresi gli incapienti e i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario.
Per poter beneficiare del bonus mobili il soggetto che acquista gli arredi deve essere o proprietario o nudo proprietario dell’immobile. In ogni caso deve detenere un reale diritto di godimento (usufrutto, uso, abitazione, diritto di superficie) sull’immobile.
A fruire del bonus mobili possono essere anche:
- locatari;
- comodatari;
- familiari conviventi;
- coniuge separato assegnatario dell’immobile anche se questo è intestato all’altro coniuge;
- conviventi di fatto.
Determinante, in caso sia un familiare o un coniuge del proprietario a poter beneficiare del bonus mobili, che anche le spese per il recupero del patrimonio edilizio siano state sostenute dallo stesso soggetto.
Bonus mobili 2025: lavori ammessi
Come abbiamo specificato, quindi, la fruizione del bonus mobili, nel 2024, ma anche nel 2025, è subordinata ad interventi edilizi che danno diritto alla detrazione al 50% prevista dal bonus ristrutturazione. Quali sono questi interventi edilizi?
Per avere diritto al bonus mobili 2025, l’immobile da arredate deve essere oggetto di interventi che rientrano:
- nella manutenzone straordinaria:
- nel restauro e il risanamento conservativo;
- la ristrutturazione edilizia del singolo appartamento;
- la ricostruzione o il ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi (solo se è stato dichiarato stato di emergenta).
Gli acquisti che rientrano nel bonus mobili 2025
L’Agenzia delle Entrate ha fornito una serie di esempi pratici per le spese ammesse in detrazione per il bonus mobili ed elettrodomestici seguendo quanto indicato nella guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata al mese di gennaio 2023.
Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.
Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 5mila euro nel 2025, come nel 2024, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. Per la fruizione della detrazione, in ogni caso, bisogna sempre fare riferimento alla capienza fiscale del beneficiario (chi ha sostenuto la spesa), in mancanza della quale, in tutto o in parte, il beneficio va perduto.
La detrazione non utilizzata, tra l’altro, non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente né in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio.
Bonus mobili 2025 per i condizionatori
Per avere diritto al bonus mobili 2024 non è necessario procedere obbligatoriamente alla ristrutturazione dell’immobile. A chiarirlo l’Agenzia delle entrate la quale specifica che per chi installa condizionatori non è necessario procedere ad altri lavori di ristrutturazione per avere diritto al bonus ristrutturazioni che traina il diritto al bonus mobili. Si può accedere, quindi, alla doppia detrazione fiscale al 50% anche soltanto con l’installazione dei condizionatori. Vediamo i chiarimenti.
Se si installa un impianto di climatizzazione invernale ed estiva si ha diritto anche di beneficiare della detrazione fiscale del 50%, riconosciuta fino a 5.000 euro di spesa per l’acquisto di mobili per l’immobile in cui i condizionatori vengono installati.
L’installazione dei condizionatori, infatti, rientra nei lavori di manutenzione straordinaria che portano alla produzione di un risparmio energetico e al tempo stesso mantengono il requisito dell’innovazione. Proprio per questo motivo questo intervento rientra tra quelli agevolati con il bonus ristrutturazione e può essere il presupposto per la fruizione del bonus fiscale per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici.
Il bonus ristrutturazione e il conseguente bonus mobili spettano a chi installa (ex novo o sostituendo l’impianto già esistente) condizionatori estivi e invernali a pompa di calore. Si tratta dei condizionatori che sono utilizzati in estate per rendere più fresco l’ambiente e in inverno per riscaldare. La scelta consente di ottimizzare i consumi e al tempo stesso risparmiare utilizzando un solo prodotto sia in estate che in inverno. La scelta comporta, tra l’altro, di non utilizzare più la caldaia per riscaldare la casa: con un condizionatore caldo/freddo, infatti, si riesce a risparmiare anche sul costo del riscaldamento.
La detrazione al 50% spetta in caso di installazione di un climatizzatore a pompa di calore di classe almeno A+, ma spetta anche in caso di acquisto di uno dei seguenti prodotti:
- climatizzatore a basso consumo energetico;
- deumidificatore d’aria;
- termopompa.
Per poter fruire della detrazione al 50% sull’acquisto e l’installazione del climatizzatore, sfruttando anche il bonus mobili, è necessario che lo stabile sia a norma e che il pagamento dei lavori venga effettuato con mezzi di pagamento tracciabili e sia documentato da fattura.
Inizio lavori per diritto al bonus mobili 2025
In linea generale, il bonus mobili si applica sugli acquisti sostenuti dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2025 (con la proroga attuale) ma è necessario fornire alcuni chiarimenti.
Il meccanismo su cui si basa il bonus mobili è a scalare, ovvero:
- se i lavori sono iniziati dal 2024, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2025
- se i lavori sono iniziati dal 2023, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2024;
- se i lavori sono iniziati dal 2022, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2023;
- se i lavori sono iniziati dal 2021, sono agevolati gli acquisti eseguiti fino a fine 2022;
- se sono iniziati dal 2020, rientrano gli acquisti effettuati fino a fine 2021;
- se sono iniziati dal 2019, gli acquisti che rientrano nel bonus sono quelli effettuati fino a fine 2020.
L’altro vincolo del bonus mobili è sempre legato alla tempistica dell’acquisto dei mobili. I nuovi arredi o elettrodomestici per cui si vuole usufruire della detrazione, infatti, devono essere necessariamente acquistati dopo l’inizio dell’intervento di ristrutturazione.
Bonus mobili 2025, gli importi detraibili
Il limite di spesa su cui si può fruire della detrazione prevista dal bonus mobili è la stessa del 2024, ovvero 5.000. Questo limite rappresenta la spesa massima su cui applicare la detrazione al 50% che da diritto, quindi, a un beneficio massimo di 2.500 euro da spalmare su 10 anni (un risparmio massimo dall’Irpef pari a massimo 250 euro l’anno per 10 anni).
L’aliquota della detrazione rimane al 50% per l’acquisto di arredi e di:
- forni di classe non inferiore alla A;
- lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie di classe non inferiore alle E;
- frigoriferi, congelatori e altre apparecchiature dotate di etichetta energetica di classe non inferiore alla F.
Rimane anche il “gemellaggio” col bonus ristrutturazione, cioè per usufruire del bonus mobili è necessario effettuare interventi di recupero del patrimonio edilizio dal 1° gennaio.
Bonus mobili: quando spetta nel 2025?
Il requisito fondamentale per avere accesso alle detrazioni del bonus mobili ed elettrodomestici è avere iniziato interventi di ristrutturazione prima dell’acquisto degli arredi e degli elettrodomestici. L’Agenzia delle Entrate, infatti, chiarisce che la detrazione spetta solo al contribuente che “usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio”.
In pratica, questo significa che se un coniuge paga le spese per ristrutturare l’immobile, e l’altro si occupa dell’acquisto dei mobili, il bonus arredi non spetta a nessuno dei due.
La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.
Per ottenere la detrazione si deve indicare la spesa sostenuta nel modello 730 oppure modello Redditi Persone Fisiche.
Il bonus mobili è riconosciuto, infine, anche quando i mobili e gli elettrodomestici acquistati sono destinati a un immobile il cui intervento di ristrutturazione è stato realizzato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.
Comunicazione Enea per il bonus mobili
In alcuni casi per poter fruire del bonus mobili è necessaria la trasmissione per via telematica all’ENEA, pena la decadenza del beneficio. Quando è obbligatorio presentarla ed entro che tempistiche?
Il bonus elettrodomestici rientra tra gli interventi soggetti all’obbligo di trasmissione dei dati all’Enea, introdotto dalla Legge di Bilancio 2018 e in vigore anche negli anni successivi.
A prevede l’obbligo di trasmissione all’ENAE è l’articolo 1, comma 3 della Legge 205 del 2017. Nella trasmissione vanno comunicati i dati relativi ad alcuni degli interventi di recupero del patrimonio edilizio, ma anche i dati riferiti ad alcuni elettrodomestici che rientrano nel bonus mobili.
Ovviamente per chi acquista solo mobilio la trasmissione all’ENEA non è necessaria, ma laddove si vadano ad acquistare elettrodomestici per i quali è prevista l’etichetta energetica, la trasmissione è obbligatoria se si vuole godere della detrazione al 50%.
L’Enea ha pubblicato una guida rapida per l’utente e, secondo quanto indicato, per beneficiare del bonus elettrodomestici è dunque obbligatorio comunicare i dati relativi alle spese sostenute per l’acquisto di:
- forni;
- frigoriferi;
- lavastoviglie;
- piani cottura elettrici;
- lavasciuga;
- lavatrici.
La certificazione all’ENEA va trasmessa entro 90 giorni dal termine dei lavori, per quel che riguarda gli interventi edilizi, o dal collaudo per quel che riguarda l’acquisto di elettrodomestici. Se la trasmissione viene effettuata oltre il novantesimo giorno cosa succede?
La scadenza per l’invio è fissata a 90 giorni dalla data di collaudo. Cosa accade se, in presenza di obbligo di presentazione di comunicazione ENEA la stessa non venga trasmessa o sia trasmessa dopo il 90° giorno? Con la risoluzione 46/E del 2019, l’Agenzia delle Entrate sottolinea che la trasmissione ENEA non comporta, nel caso non sia effettuata o sia effettuata in ritardo, la perdita del diritto alla detrazione al 50% della spesa.
Bonus mobili 2025: i documenti da conservare
Per poter usufruire del bonus mobili gli acquirenti dovranno presentare specifica documentazione che attesti l’avvenuta compravendita all’Agenzia delle Entrate.
I documenti che bisognerà aver cura di conservare sono i seguenti:
- ricevuta del bonifico;
- ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
- documentazione di addebito sul conto corrente;
- fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
È fondamentale, come abbiamo visto, dimostrare che i lavori di ristrutturazione siano iniziati in una data precedente a quella di acquisto di mobili ed elettrodomestici.
La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’ASL, se è obbligatoria.
Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Come pagare per avere il bonus mobili 2025
Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito.
Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Se il pagamento è disposto con bonifico, non è necessario utilizzare quello parlante (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento (circolare n. 7/2017). In questo caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del pagamento da parte della finanziaria.
L’Agenzia delle Entrate ricorda che, per i pagamenti con carte di credito o debito, la data di pagamento sarà quella individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente.
Quando basta solo lo scontrino per il bonus mobili?
Un acquisto certificato da fattura rientra pienamente nel diritto alla detrazione del bonus mobili. Se il contribuente, però, invece della fattura ha soltanto lo scontrino ha diritto lo stesso al bonus mobili ed elettrodomestici?
Lo scontrino, ai fini della detrazione, ha lo stesso valore della fattura a patto che riporti il codice fiscale dell’acquirente, l’indicazione della natura dei beni acquistati, la quantità e la qualità degli stessi.
Se lo scontrino non indica il codice fiscale dell’acquirente (a patto che indichi natura, qualità e quantità dei beni) la detrazione può essere fruita soltanto se l’acquisto può essere ricondotto al contribuente titolare della carta di credito o di debito utilizzata per l’acquisto.
Come si riconduce il pagamento al contribuente? Deve esserci corrispondenza tra pagamento e scontrino e nello specifico l’esercente a cui è stato effettuato il pagamento, l’importo versato, la data e l’ora della transazione devono corrispondere con gli stessi dati presenti sullo scontrino. In questo modo anche se sullo scontrino non è riportato il codice fiscale del contribuente la detrazione potrà essere fruita lo stesso.
Niente sconto in fattura e cessione del credito per il bonus mobili 2025
Nemmeno per il 2025 il bonus mobili consente di usare tramite cessione del credito o sconto in fattura.
L’unico modo per poterne beneficiare, quindi, resta la detrazione in sede di dichiarazione dei redditi che permetterà di recuperare le somme in dieci quote annuali di pari importo, ferma restando la capienza fiscale del beneficiario (che ricordiamo avrà diritto anche alla detrazione per il bonus ristrutturazioni).
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