Bonus Natale 100 euro, guida ai requisiti e invio della domanda

Simone Micocci

31 Ottobre 2024 - 12:44

In arrivo a dicembre il bonus una tantum di 100 euro netti spettate ai lavoratori con figli e coniuge a carico con reddito inferiore a 28.000 euro. Ecco una guida completa.

Bonus Natale 100 euro, guida ai requisiti e invio della domanda

Si avvicina il momento del pagamento del bonus Natale di 100 euro, il contributo una tantum che arriverà insieme alla tredicesima mensilità di quest’anno eccezionalmente per i lavoratori dipendenti che ne soddisfano i requisiti.

Ecco perché proprio in questi giorni le aziende hanno iniziato a chiedere ai propri dipendenti di segnalare se intendono beneficiare del bonus Natale di 100 euro, presentando apposita dichiarazione sostitutiva (qui il modello da compilare) con la quale confermano, e se ne prendono la responsabilità, di soddisfare le condizioni richieste dalla normativa vigente che ad esempio condiziona l’accesso al contributo alla presenza di coniuge e figli a carico.

È legge di conversione del Decreto Omnibus a fissare i criteri per l’identificazione dei beneficiari del bonus Natale, per quanto maggiore chiarezza viene fatta nella circolare 19/E dell’Agenzia delle Entrate, con la quale vengono spiegati tutti i requisiti oltre a soffermarsi sulla possibilità che i 100 euro possano essere richiesti anche in assenza di coniuge o figli.

Circolare Agenzia delle Entrate bonus 100 euro
Clicca qui per scaricare il testo.

Ecco quindi una guida che riassume gli aspetti più importanti di una misura fiscale che va ulteriormente a ridurre il cuneo fiscale, ossia la differenza che c’è tra lo stipendio lordo e il netto, per l’anno 2024.

Cos’è il bonus Natale

L’articolo 2-bis del decreto-legge 9 agosto 2024, n. 113, convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2024, n. 143 ha stabilito che, nelle “more dell’introduzione del regime fiscale sostitutivo previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera a), n. 2.4), della legge 9 agosto 2023, n. 111 sia erogata, una tantum per l’anno 2024 un’indennità di importo pari a 100 euro rapportata al periodo di lavoro, a favore dei lavoratori dipendenti che si trovano in particolari condizioni economiche e familiari, individuati sulla base di specifici criteri”.

Semplicemente, quindi, nell’ambito della riforma con cui il governo punta a ridurre la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente, è stato introdotto per il 2024 un bonus di 100 euro netti (non concorre infatti alla formazione del reddito complessivo) spettante ai lavoratori subordinati che soddisfano determinate condizioni.

Inizialmente si era parlato di bonus Epifania dal momento che doveva essere pagato a gennaio, tuttavia il governo ha deciso - attraverso uno stanziamento di circa 100 milioni di euro - di anticiparlo di un mese. Il bonus sarà quindi solo sulla busta paga di dicembre, non bisogna aspettarselo anche su quella di gennaio.

A chi spetta

Il punto centrale della questione è la platea dei beneficiari. I requisiti previsti per beneficiare del cosiddetto bonus Natale, infatti, sono ritenuti piuttosto restrittivi, limitando la percezione di questo contributo a poche persone.

Nel dettaglio, oltre a essere lavoratori dipendenti, vanno soddisfatte tutte queste condizioni:

  • essere titolare di un reddito di lavoro dipendente nel corso dell’anno 2024;
  • reddito di riferimento complessivo (non solo quindi quanto guadagnato per quell’attività lavorativa, in quanto rientrano ad esempio anche i redditi assoggettati a cedolare secca, dei redditi assoggettati a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni) non superiore a 28.000 euro, nel quale però non si tiene conto della casa di abitazione;
  • il lavoratore ha il coniuge non legalmente ed effettivamente separato e almeno un figlio, anche se nato fuori del matrimonio, riconosciuto, adottivo o affidato. Entrambi devono essere a carico (qui i limiti di reddito per esserlo). Sono escluse, nonostante le rassicurazioni della vigilia, le coppie di fatto. in alternativa, abbiano almeno un figlio, fiscalmente a carico, in presenza di un nucleo familiare monogenitoriale;
  • l’imposta lorda deve essere superiore a quella della detrazione spettante. Ciò significa che sono esclusi coloro che guadagnano importi talmente bassi da essere nella no tax area, dove la detrazione da lavoro dipendente annulla completamente l’Irpef dovuta. Non spetta il bonus quindi a chi guadagna meno di 8.500 euro.

Bonus Natale spetta senza coniuge o figli?

Bisogna però fare chiarezza sulla possibilità che il bonus spetti senza coniuge o figli. Per quanto riguarda quest’ultimi assolutamente no: avere almeno un figlio o una figlia fiscalmente a carico rappresenta una condizione essenziale per avere diritto al bonus.

Per quanto riguarda l’assenza del coniuge, invece, la circolare dell’Agenzia delle Entrate precisa che il bonus spetta comunque ma solo se il richiedente fa parte di un nucleo familiare monogenitoriale, ossia nel caso in cui:

  • l’altro genitore è deceduto;
  • l’altro genitore non ha riconosciuto il figlio nato fuori del matrimonio;
  • il figlio è stato adottato da un solo genitore (destinatario del bonus) oppure è stato affidato o affiliato a un solo genitore (destinatario del bonus).

Quando invece il figlio fiscalmente a carico abbia due genitori, che lo abbiano riconosciuto, l’indennità non spetta:

  • al lavoratore dipendente che vive con il figlio a carico e convive con l’altro genitore in un rapporto affettivo stabile dichiarato all’anagrafe comunale;
  • al lavoratore dipendente che vive con il figlio a carico e convive con l’altro genitore senza alcuna formalizzazione all’anagrafe comunale;
  • al lavoratore dipendente che vive insieme al figlio a carico da solo o con una terza persona (in un rapporto affettivo dichiarato o meno all’anagrafe comunale) ed è separato dall’altro genitore.

In tali casi, infatti, il convivente non può essere considerato un coniuge fiscalmente a carico, né la famiglia può definirsi monogenitoriale, in quanto il figlio a carico è stato riconosciuto da entrambi i genitori.

Calcolo importo

Inoltre, per averne diritto per intero bisogna essere stati impiegati per tutte le dodici mensilità di quest’anno. In caso contrario l’importo del bonus viene ridotto sulla base dei mesi lavorati, utilizzando la seguente formula:

(100 /12) * Numero mesi lavorati

Ad esempio, un lavoratore che è stato assunto a giugno 2024 dopo un periodo di inattività godrà di un bonus dimezzato, del valore di 50 euro.

Nessuna riduzione deve essere invece effettuata in presenza di particolari modalità di articolazione dell’orario di lavoro, come ad esempio in caso di part-time.

Chi lo paga e come farne richiesta

A dover anticipare il bonus in busta paga sono i datori di lavoro in qualità di sostituti d’imposta. Nel dettaglio, il pagamento deve avvenire contestualmente alla tredicesima mensilità.

Il pagamento deve avvenire però previa richiesta per iscritto del dipendente, il quale deve dichiarare di averne diritto attraverso un apposito modulo, che verrà messo a disposizione dall’azienda, con il quale oltre a certificare il possesso dei requisiti richiesti indica il codice fiscale di coniuge e figli.

Autodichiarazione per richiesta bonus Natale
Il Fac Simile da scaricare

Una richiesta che va ragionata. Il rischio infatti è che laddove in sede di conguaglio risultasse che il lavoratore non ne aveva diritto, il datore di lavoro ne chieda indietro l’importo trattenendolo dalla prima busta paga utile.

Per questo motivo potrebbe anche essere conveniente un’alternativa. Laddove si tema di superare i 28.000 euro di reddito, si potrebbe attendere la dichiarazione dei redditi 2025 per richiedere il bonus non percepito in busta paga, così da essere certi di non doverlo restituire in un secondo momento. Ma ovviamente, sempre che ci sia sufficiente capienza Irpef.

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