Bonus nido 2025, via libera alle domande. Ecco cosa devi sapere prima di fare richiesta di rimborso.
Come da programma, da oggi - lunedì 24 marzo - è possibile inviare la richiesta per il bonus Nido dal sito dell’Inps, prenotando le mensilità di cui si intende godere del rimborso nel corso del 2025.
La buona notizia, come confermata dall’Inps con la circolare n. 60 pubblicata nei giorni scorsi (che trovate in allegato), è che nel 2025 aumenta l’importo del bonus Nido, o meglio del rimborso massimo che si può ottenere, per tutti i figli nati a decorrere dal 2024.
Inizialmente, infatti, la maggiorazione che porta il rimborso a un massimo di 3.600 euro era prevista esclusivamente per le famiglie con almeno due minori a carico di cui uno di età inferiore a 10 anni; con la legge di Bilancio 2025, però, si è intervenuti eliminando questa limitazione, estendendo così il diritto all’aumento del bonus Nido anche ai primi figli.
Una buona notizia per le famiglie che chiedono il rimborso quest’anno, le quali possono fin da subito autenticarsi per accedere all’area personale MyInps e utilizzare la procedura telematica per farne richiesta, facendo attenzione a contrassegnare tutte le mensilità in cui i propri figli frequenteranno l’asilo nido nel corso del 2025 (ricordando però che il rimborso spetta per un massimo di 11 mesi).
A tal proposito, ecco tutto quello che c’è da sapere sul bonus Nido rinnovato nel 2025: a cosa serve, quali sono i requisiti e le novità in materia di Isee, nonché le informazioni sulle scadenze per l’invio della domanda e della documentazione utile per ottenere il rimborso.
Cos’è e come funziona
Il bonus Nido è la misura che favorisce l’inserimento dei minori di 3 anni all’interno degli asili nido pubblici e privati. Come? Semplicemente riconoscendo alle famiglie che beneficiano del bonus asilo nido, erogato dall’Inps, un rimborso di tutta o una parte delle spese sostenute per iscrizione e rette mensili.
E in alternativa al bonus per l’asilo nido è possibile ricevere un rimborso per le forme di assistenza domiciliare in favore dei bambini con meno di 3 anni affetti da gravi patologie croniche.
L’importo del rimborso varia a seconda dell’indicatore della situazione economica del nucleo familiare, il cosiddetto Isee.
Gli importi
Quando si parla di importi del bonus Nido bisogna fare una distinzione tra i figli nati prima e dopo l’1 dicembre 2024. Per chi è nato prima di questa data, infatti, la misura massima del rimborso è la seguente:
- 3.000 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore fino a 25.000 euro. L’importo massimo mensile erogabile è di 272,72 euro per 11 mensilità;
- 2.500 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore compreso da 25.001 e 40.000 euro. In questo caso l’importo massimo erogabile mensilmente è di 227,27 euro;
- 1.500 euro per i nuclei familiari con modello Isee di valore superiore a 40.000 euro Il massimo erogabile mensilmente è pari a 136,37 euro.
A seguito delle novità introdotte prima dalla legge di Bilancio 2024 e poi dall’ultima manovra per il 2025, invece, per tutti i figli nati a decorrere dall’1 gennaio 2024 (anche in assenza di altri fratelli e sorelle), i nuovi massimali del rimborso sono:
- Isee minorenni fino a 40.000 euro: 3.600 euro l’anno, 327,27 euro per 11 mensilità;
- Isee minorenni sopra i 40.001 euro (o domande presentate senza Isee): 1.500 euro l’anno, 136,37 euro per 11 mensilità.
Ricordiamo che si tratta di un rimborso, ergo - come precisato dall’Inps sul suo sito Internet - “il contributo mensile erogato dall’Istituto non può eccedere la spesa sostenuta per il pagamento della singola retta”.
Va poi ricordato che il “premio” asilo nido non è cumulabile con le detrazioni fiscali frequenza asili nido previste dall’articolo 2, comma 6, della legge del 22 dicembre 2008, ma solo per la parte rimborsata.
Requisiti
Il bonus spetta per i soli figli di età inferiore ai 3 anni. Può fare domanda per il bonus Nido il genitore:
- straniero apolide, rifugiato politico o titolare di protezione internazionale equiparato a cittadino italiano;
- titolare di Carta blu, “lavoratore altamente qualificato”;
- lavoratore di Marocco, Algeria e Tunisia per i quale gli accordi euromediterranei tra l’Unione europea e questi Paesi prevedono il generale diritto alla parità di trattamento con i cittadini europei;
- lavoratore autonomo titolare di permesso per il quale l’inclusione tra i potenziali beneficiari è motivata dalla circostanza che la norma non discrimina il lavoro autonomo da quello dipendente.
L’importante è che la domanda venga effettuata dal genitore che sostiene l’onere del pagamento della retta.
Il bonus asilo nido spetta a tutti i neogenitori che ne soddisfano i requisiti, indipendentemente dall’Isee. Aver richiesto l’Isee sarà quindi importante, ma non indispensabile. Chi non lo ha, infatti, non sarà escluso totalmente dal beneficio, ma riceverà l’importo minimo riconosciuto, pari a 1.500 euro.
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Novità Isee
Una delle novità per il bonus Nido 2025 è quella per cui da quest’anno nell’Isee non vengono considerate le entrate dell’Assegno unico (in particolare le somme percepite nel corso del 2023).
Questa modifica, che si applica solamente ai fini della percezione del bonus Nido e del bonus da 1.000 euro spettante ai nuovi nati, rende più semplice la possibilità di accedere a un rimborso più alto.
Quando fare domanda
La richiesta può essere effettuata per tutti i figli di età inferiore a 3 anni al momento della domanda con frequenza in asili nido pubblici o privati autorizzati.
Ricordiamo che l’invio della nuova domanda di bonus Nido va effettuato anche per quei figli che già nel 2024 frequentavano un asilo nido. La richiesta, a differenza di quanto invece accade per l’Assegno unico universale, va rinnovata ogni anno.
Come fare domanda
L’iter è molto semplice e intuitivo, ma per chi lo volesse può anche rivolgersi a un caf o a un patronato. Utilizzando il servizio Inps che trovate cliccando qui, e una volta effettuato l’accesso con le credenziali Spid o Cie, dovete completare una serie di passaggi.
Cliccate sulla parte dove è scritto “Inserimento”, dopodiché seguite la procedura indicando:
- dati personali del minore;
- dati riferiti all’asilo nido frequentato, compresi quelli afferenti all’autorizzazione del caso delle strutture private;
- mensilità per cui si richiede il rimborso, di cui almeno una deve risultare già pagata;
- modalità di pagamento.
Infine, una volta contrassegnate tutte le dichiarazioni di responsabilità e autorizzato l’Inps al trattamento dei dati personali si può inviare il tutto.
Ma non è finita: la domanda sarà sospesa fino a quando non verrà allegato almeno un documento di spesa (attraverso l’apposita funzione «allegazione» che trovate nel menù a sinistra). A questo punto, dopo aver inserito il documento e averne specificato i dati, bisogna ricordarsi di cliccare su trasmetti così che l’Inps possa acquisire le informazioni necessarie per l’istruttoria della domanda.
Dopodiché la domanda risulterà protocollata (può volerci qualche giorno); da qui ci vogliono poi due o tre settimane di tempo per il completamento della fase istruttoria e per l’arrivo dei primi rimborsi.
A tal proposito, ricordiamo che il rimborso viene effettuato solamente per le mensilità che risultano già pagate (e con documentazione allegata), per le quali c’è tempo fino alla primavera dell’anno successivo per allegarne la documentazione.
Cosa serve per la domanda di bonus Nido 2024
Come anticipato, la domanda può essere inoltrata direttamente dal sito Inps, utilizzando l’apposito servizio precompilato.
Ai fini della domanda è necessario avere con sé un documento che dimostra il pagamento di almeno la prima retta (ad esempio gennaio). Va bene anche uno solo tra questi:
- ricevuta;
- fattura con quietanza;
- bollettino bancario o postale;
- attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido, del pagamento della retta o trattenuta in busta paga.
L’importante è che dalla documentazione risultino le seguenti informazioni:
- la denominazione e la Partita Iva dell’asilo nido;
- il Codice Fiscale del minore;
- il mese di riferimento;
- gli estremi del pagamento;
- il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.
In assenza di questi documenti la domanda sarà inserita a sistema ma non risulterà inviata: lo stato, infatti, sarà sospeso fino a quando non si procede con questo fondamentale passaggio.
Nel solo caso degli asili nido pubblici al momento della domanda è sufficiente allegare la certificazione riguardante l’avvenuta iscrizione oppure l’avvenuto inserimento in graduatoria.
Tempistiche del rimborso
Il rimborso avviene pochi giorni, o settimane, dopo l’allegazione della documentazione riferita ai pagamenti. A tal proposito, è bene ricordare che c’è tempo fino al 31 luglio 2025 per inserire i documenti di spesa riferiti all’anno 2024.
Per quanto riguarda le domande presentate nel 2025, invece, la scadenza per allegare la documentazione riferita alla frequenza e al pagamento delle rette è fissata al 30 aprile 2026.
Quando si perde
Come anticipato, il richiedente dopo aver inviato la domanda per il bonus dovrà, in un secondo momento allegare la documentazione riferita a ogni mensilità. A tal proposito, contestualmente il richiedente è chiamato a confermare l’invarianza dei requisiti rispetto a quanto dichiarato nella domanda.
A tal proposito, il bonus asilo nido decade in caso di perdita di uno dei requisiti previsti dal giudice. Ad esempio, dal momento che il bonus spetta anche con l’affidamento, decade in caso di provvedimento negativo del giudice che determina il venir meno dell’affidamento preadottivo.
Nel dettaglio, l’Inps interrompe l’erogazione dell’assegno a partire dal mese successivo all’effettiva conoscenza di uno dei seguenti eventi:
- perdita della cittadinanza;
- decesso del genitore richiedente;
- decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
- affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda (affidamento del minore a terzi).
Attenzione: è comunque possibile il subentro nel beneficio da parte di un soggetto diverso, qualora ovviamente quest’ultimo ne soddisfi i requisiti. Ad esempio, in caso di malaugurato decesso della madre richiedente del bonus, può beneficiare del bonus il padre. L’importante è procedere entro 90 giorni.
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