Se le spese per la ristrutturazione sono state pagate con un bonifico sbagliato è possibile recuperare le detrazioni in due modi, vediamo quali sono.
Cosa fare per recuperare le detrazioni fiscali del bonus ristrutturazione nel caso le spese edilizie siano state pagate con bonifico errato? Si può scoprire che la spesa sostenuta non è stata inserita nel modello 730 solo al momento di presentazione della dichiarazione. Se in questo caso si scopre che il pagamento è stato effettuato con un bonifico ordinario invece con quello specifico previsto per le detrazioni edilizie (bonifico parlante), si deve rinunciare alle detrazioni o si può salvare il diritto?
Se si effettua un bonifico parlante sbagliato si rischia di perdere le detrazioni fiscali che da esso potevano derivare. Esistono modi di correggere gli errori che permettono di non perdere eventuali agevolazioni fiscali.
Ecco una breve guida per capire come fare per correggere eventuali bonifici parlanti sbagliati e non perdere le detrazioni.
Detrazioni fiscali con bonifico errato, cosa fare
Per poter fruire delle detrazioni fiscali per i lavori edilizi, è necessario che la spesa sia stata pagata con specifico bonifico in cui siano indicati tutti i dati che servono a banca o Poste per operare la ritenuta di acconto a chi il pagamento è destinato.
Quali sono i dati da inserire nel bonifico dedicato alle detrazioni fiscali? Quelli necessari che non possono assolutamente mancare nel bonifico parlante sono:
- nome, cognome e codice fiscale dell’ordinante (che è colui che fruirà della detrazione);
- nome, cognome e codice fiscale o partita Iva del beneficiario del bonifico;
- causale di pagamento in cui inserire:
- gli interventi eseguiti:
- la normativa in base a cui spettano le detrazioni.
Cosa succede se per errore si effettua un bonifico in cui mancano i dati necessari o si è effettuato un bonifico ordinario?
Per cosa si usa il bonifico parlante
Il bonifico parlante è un metodo di pagamento utilizzato dai cittadini nel momento in cui vengono eseguiti lavori edilizi e si desidera accedere a detrazioni fiscali. Infatti, il bonifico è un documento che va ad attestare le ragioni dei pagamenti, come nel caso di riqualificazione energetica.
Si tratta infatti dell’unica modalità di pagamento accettata per poter accedere ai bonus edilizi ed alle relative detrazioni, possibilità valida solo nel caso in cui i dati vengano compilati correttamente.
Il bonifico può essere effettuato sia online, sia offline, e attraverso il bonifico parlante gli enti pubblici, come l’Agenzia delle Entrate per esempio, possono avere le informazioni necessarie per permettere l’accesso ai bonus per i lavori di riqualificazione energetica o per le opere di ristrutturazione.
Come recuperare le detrazioni con bonifico errato
Se per errore sul bonifico non sono stati indicati tutti i dati, la prima cosa da fare è vedere se è possibile ripetere il pagamento con un bonifico parlante contenente tutte le informazioni necessarie.
In alternativa la detrazione si può avere nel caso che il contribuente abbia una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui l’azienda o il professionista che ha ricevuto il bonifico attesti che i corrispettivi sono stati contabilizzati correttamente per la determinazione del reddito di impresa. La dichiarazione sostitutiva deve essere esibita al Caf quando si presenta la dichiarazione dei redditi (solo per il primo anno in cui si fruisce delle detrazioni), ma deve, poi, essere conservata dal contribuente nel caso ci siano controlli successivi sulla dichiarazione stessa.
Errori nella causale del bonifico parlante, come fare?
In passato, commettere degli errori poteva pregiudicare l’accesso ai bonus e quindi alle detrazioni, ma le norme riguardanti queste situazioni sono state modificate per evitare problemi. In caso di errori nella compilazione ci sono due strade percorribili:
- farsi rimborsare e ripetere il pagamento;
- farsi rilasciare una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio.
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È da precisare che gli errori nella causale del bonifico non vanno a pregiudicare l’accesso alle detrazioni fiscali, mentre questo accade con l’utilizzo di un metodo di pagamento sbagliato, come il bonifico ordinario.
Questa regola è valida a patto che tutti gli altri dati inseriti all’interno del bonifico consentano di individuare in maniera incontrovertibile i soggetti, l’oggetto dell’operazione di pagamento e il beneficiario del versamento, ai fini della corretta applicazione della ritenuta, come nel caso, per esempio, di causale incompleta o con all’interno un errore materiale.
Errori nel bonifico parlante: come ripetere il bonifico
Uno dei due metodi per risolvere gli errori all’interno del bonifico parlante, o in caso di utilizzo di bonifico sbagliato, è quello di ripetere il pagamento.
In questo caso si dovrà procedere nel modo seguente:
- dopo aver spiegato la situazione, ci si fa rimborsare totalmente dal beneficiario del pagamento o si annulla il bonifico effettuato se possibile;
- si inseriscono i dati e i riferimenti normativi richiesti compilando il bonifico nel modo corretto;
- a questo punto si può ripetere il pagamento, utilizzando il bonifico parlante nella giusta modalità, così da poter accedere alle detrazioni.
Come correggere il bonifico parlante: la dichiarazione sostitutiva
Oltre alla ripetizione di pagamento, nel caso in cui questa non fosse possibile, l’Agenzia delle Entrate ha previsto un’altra modalità di correzione in modo da evitare che il cittadino perda le detrazioni che gli spettano di diritto per un mero errore formale.
Come previsto dalla circolare n. 43/E/2016 dell’Agenzia delle Entrate, anche in caso di utilizzo di un bonifico normale, si può andare a sanare l’errore e non incorrere nella perdita delle detrazioni. In questo caso però sarà necessario richiedere all’impresa a cui è stato effettuato il pagamento nella modalità errata una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.
All’interno di tale dichiarazione dovrà essere attestato che i corrispettivi accreditati siano stati correttamente contabilizzati ai fini dell’imputazione nella determinazione del reddito, che andrà a correggere gli errori fatti in sede di compilazione del bonifico.
Inoltre, la dichiarazione dovrà essere obbligatoriamente firmata dal fornitore e, una volta ricevuta, il contribuente che intende avvalersi della detrazione dovrà ricordarsi di presentare la dichiarazione stessa, accompagnata dalla fattura e dal bonifico originale, al momento della dichiarazione dei redditi.
All’interno della dichiarazione dovranno essere indicati:
- nome della società, partita Iva, e codice fiscale, oltre ai dati (nome e cognome) riguardanti il suo rappresentante;
- i dati relativi alla fattura e il bonifico errato;
- la dichiarazione che le somme citate siano state correttamente contabilizzate ai fini dell’imputazione nella determinazione del reddito;
- la firma del fornitore.
Su questa tipologia di bonifici, va ricordato, è applicata una ritenuta alla fonte dell’11% da banche e istituti finanziari a titolo di acconto sulle imposte dovute dal professionista o dall’impresa che ha effettuato l’intervento.
L’Agenzia delle Entrate è comunque sempre legittimata a fare ulteriori controlli in caso di dubbi, anche nel momento in cui viene presentata la dichiarazione sostitutiva.
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