Quali sono i bonus che si possono richiedere nel 2024 senza avere l’Isee? E cosa cambia nel 2025? Ecco un elenco completo e aggiornato.
Generalmente per accedere a bonus e agevolazioni (qui l’elenco completo dei bonus famiglia attualmente in vigore) serve aver richiesto l’Isee, ossia l’indicatore della situazione economica equivalente.
Il cosiddetto Modello Isee è molto importante perché attraverso un calcolo complesso dove si tiene conto tanto dei redditi quanto dei patrimoni (seppur in forma ridotta), viene individuata la condizione economica della famiglia rapportata al numero di componenti del nucleo, come pure delle loro condizioni (ad esempio se sono presenti persone con disabilità).
Ecco perché per avere accesso a dei bonus, come pure per determinare la misura spettante, è necessario che la famiglia abbia un Isee in corso di validità (che va dall’1 gennaio al 31 dicembre dell’anno di riferimento): in questo modo lo Stato si assicura che ad accedere a determinate misure siano solo coloro che ne hanno davvero bisogno. Non avere l’Isee però non sempre rappresenta un elemento che preclude l’accesso a queste agevolazioni: ci sono misure, infatti, che spettano anche senza Isee.
A tal proposito, di seguito trovate un elenco valido tanto per il 2024 quanto per il 2025, anche perché va detto che non ci sono novità significative in arrivo il prossimo anno. L’unico nuovo bonus importante per le famiglie è il bonus nascite di 1.000 euro che tuttavia non può rientrare nel seguente elenco dal momento che necessita dell’Isee (che non deve superare i 40.000 euro).
Assegno unico universale per figli a carico anche senza Isee
Una delle prestazioni di sostegno al reddito delle famiglie è l’Assegno unico universale (Auu), misura che spetta per tutti i minori a carico (e in alcuni casi anche ai maggiorenni) indipendentemente dalla situazione economica.
Per questo motivo l’Assegno unico universale può essere percepito anche senza Isee, ma in tal caso l’importo spettante è pari al minimo. Ad esempio, oggi una famiglia che richiede l’Assegno unico senza aver prima richiesto l’Isee - o comunque nel caso in cui l’attestazione risulti scaduta - ha diritto a un importo pari a:
- 57 euro per il figlio minore;
- 28,50 euro per il figlio maggiorenne;
- 17,10 euro di maggiorazione per i figli successivi al secondo;
- non spetta invece alcuna maggiorazione nel caso di genitori entrambi percettori di reddito.
Spettano per intero, in quanto non condizionate dall’Isee, le maggiorazioni del 50% dell’importo base nel caso di figli minori di 1 anno (o 3 anni per i nuclei familiari con almeno 3 figli), come pure quelle riconosciute per i figli con disabilità o nel caso di madri con meno di 21 anni.
Nel 2025 anche l’importo base dell’Assegno unico, così come succede alle pensioni, gode di un aumento dovuto alla rivalutazione, sulla base della variazione del costo della vita come rilevata dall’Istat. A oggi le previsioni ci danno un tasso dell’1%, con i suddetti importi che quindi potrebbero beneficiare di un aumento di qualche centesimo.
Bonus nido
Restando nell’ambito delle prestazioni per il sostegno del reddito delle famiglie, troviamo il bonus per asilo nido, misura che può essere richiesta anche senza Isee.
Vale però lo stesso discorso fatto per l’Assegno unico: senza dichiarare la propria condizione economica, si può fare richiesta solo per l’importo minimo del bonus nido, pari a 1.500 euro l’anno (136,37 al mese per 11 mesi). Allo stesso tempo non spetta la maggiorazione che la legge di Bilancio 2024 ha riconosciuto in favore dei figli successivi al secondo.
A differenza dell’Assegno unico e di altre prestazioni presenti in questo elenco, il bonus Nido non è oggetto di rivalutazione: pertanto l’importo nel 2025 sarà lo stesso di quello attuale.
Assegno sociale
Non serve l’Isee per la richiesta di Assegno sociale, quella prestazione che spetta alle persone che hanno compiuto i 67 anni di età e sono una situazione di disagio economico.
In tal caso per valutare se spetta o meno il diritto alla misura si guarda alla condizione reddituale del richiedente, il quale deve avere un reddito (si prende come riferimento l’anno precedente) inferiore al valore annuo dell’Assegno sociale stesso che nel 2024 è pari a 6.947,33 euro.
Tuttavia, per avere diritto al massimo dell’importo - pari a 534,41 euro al mese - bisogna avere un reddito personale pari a zero, altrimenti il valore della prestazione è calcolato sottraendo dalla soglia massima annua il reddito personale, dividendo successivamente tutto per 13.
Nel caso del pensionato coniugato si guarda anche ai redditi del coniuge: complessivamente la soglia da non superare per avere diritto all’Assegno sociale per intero è salita a 6.947,33 euro, 13.894,66 euro per quello parziale.
Anche per l’Assegno sociale è in arrivo un aumento nel 2025 che avrà ripercussioni anche sui limiti di reddito per beneficiare della misura. Nel dettaglio, laddove dovesse essere confermata la rivalutazione dell’1%, per l’Assegno sociale ci sarebbe un incremento di circa 5 euro mensili, arrivando a sfiorare i 540 euro mensili.
“Bonus” per invalidi e disabili
Neppure per le prestazioni di supporto per disabili e invalidi è generalmente richiesto l’Isee.
Ad esempio, nel caso delle pensioni per invalidi civili si guarda alla situazione reddituale dell’interessato, o del nucleo familiare di cui fa parte il minore con disabilità nel caso dell’indennità di frequenza.
A tal proposito, ecco una tabella aggiornata con gli importi e i limiti di reddito per le singole prestazioni aggiornati all’1 gennaio 2024.
Prestazione | Importo 2024 | Limite di reddito 2024 |
---|---|---|
Ciechi civili assoluti ricoverati con sola pensione | 333,33 euro | 19.461,12 euro |
Ciechi civili assoluti non ricoverati con sola pensione | 342,01 euro | 17.920 euro |
Ciechi parziali con sola pensione | 333,33 euro | 19.461,12 euro |
Ciechi parziali con sola indennità speciale | 221,20 euro | Non ci sono limiti di reddito |
Ciechi assoluti non ricoverati con pensione e indennità | 333,33 euro (+978,50 euro di indennità speciale) | 19.461,12 euro |
Ciechi parziali con pensione e indennità speciale | 333,33 euro (+221,20 euro di indennità speciale) | 19.461,12 euro |
Ipovedenti gravi decimisti con solo assegno a vita | 247,40 euro | 9.356,39 euro |
Indennità di accompagnamento per ciechi civili | 978,50 euro | Non ci sono limiti di reddito |
Sordomuti | 333,33 euro | 19.461,12 euro |
Indennità di comunicazione | 263,19 euro | Non ci sono limiti di reddito |
Invalidi civili totali (100%) | 333,33 euro | 19.461,12 euro |
Invalidi civili parziali (dal 74% al 99%) | 333,33 euro | 5.725,46 euro |
Indennità di accompagnamento per non autosufficienti | 531,76 euro | Non ci sono limiti di reddito |
Indennità di frequenza (invalidi minorenni) | 333,33 euro | 5.725,46 euro |
Lavoratori affetti da talassemia major o drepanocitosi | 598,61 euro | Non ci sono limiti di reddito |
Anche questi importi aumentano leggermente nel 2025 per effetto della rivalutazione.
Non serve l’Isee neppure per beneficiare degli sconti e delle agevolazioni fiscali riconosciute in favore delle persone con disabilità, come ad esempio per l’acquisto di auto con Iva ridotta o per usufruire del cosiddetto bonus tablet e smartphone, come pure per altre agevolazioni previste per le persone con disabilità.
Esenzione Canone Rai
Non serve l’Isee neppure per non pagare il Canone Rai. Spetta l’esenzione, infatti, ai cittadini che hanno compiuto i 75 anni e hanno un reddito proprio - o coniugale se sposati - non superiore a 8.000 euro. Inoltre, non devono esserci conviventi titolari di un reddito proprio del nucleo, fatta eccezione di collaboratori domestici, colf e badanti.
Esenzione ticket sanitario
Il diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario viene accertato anche in base alla condizione reddituale. Tuttavia, si guarda al reddito familiare e mai all’Isee.
Nel dettaglio, nel 2024 l’esenzione del ticket sanitario per reddito si applica nei confronti di:
- Cittadini di età inferiore a 6 anni appartenenti a un nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151,98 euro.
- Cittadini di età superiore a 65 anni appartenenti a un nucleo familiare con reddito annuo complessivo non superiore a 36.151,98 euro.
- Disoccupati e familiari a loro carico appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.
- Titolari di pensione sociale.
- Titolari di pensioni al minimo di età superiore a 60 anni, compresi i familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con un reddito annuo complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.
Queste soglie saranno le stesse nel 2025, in quanto non sono soggette a rivalutazione.
Detrazioni e deduzioni Irpef
Non serve l’Isee neppure per tutti quei bonus che prevedono detrazioni o deduzioni di cui è possibile godere in sede di dichiarazione dei redditi. Ad esempio i bonus sull’edilizia, o le detrazioni per le spese sanitarie (e veterinarie).
Ma attenzione perché nel 2025 cambia il tetto entro cui godere delle detrazioni: è prevista infatti una quota massima che varia in base allo stipendio percepito e al numero di figli.
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