Andrea Crisanti propone di istituire un bonus tamponi: uno sconto per i test effettuati per rilevare la presenza del Covid, ma solo per alcune categorie di persone. Entriamo nel dettaglio.
Un bonus tamponi, ma non per tutti. A lanciare l’idea è Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di Microbiologia di Padova. A suo giudizio serve un incentivo per le persone che si devono occupare della cura di chi è più fragile. Non un bonus per tutti, quindi, ma la possibilità di effettuare tamponi a prezzo scontato (o gratuitamente) per proteggere le persone più a rischio.
L’idea di Crisanti, quindi, è quella di andare oltre i prezzi calmierati dei tamponi (il costo in farmacia, per un adulto, è di 15 euro) offrendo un ulteriore sconto almeno a chi si prende cura di persone fragili. Attualmente l’unico bonus in vigore riguardante i tamponi è quello per la sanificazione e l’effettuazione dei test da parte delle aziende sui loro lavoratori.
Ma vediamo la proposta di Crisanti e perché, a suo giudizio, può essere utile incentivare alcune persone a effettuare i test. Ricordando, comunque, che al momento il bonus per i tamponi non è ancora sul tavolo di discussione del governo, ma non è da escludere che si apra un ragionamento in tal senso.
Bonus tamponi, la proposta di Crisanti
Crisanti parla durante la trasmissione Agorà, in onda su Rai 3, delle persone immunodepresse partendo dalla quarta dose. Che, a suo giudizio, non può essere una foglia di fico, in quanto chi non risponde al vaccino rischia di non avere una risposta neanche dopo cinque o sei dosi.
Secondo Crisanti sarà proprio questa la sfida principale dei prossimi mesi: proteggere le persone più fragili. E da qui lancia la sua proposta, quella di un bonus tamponi per chi deve accudire delle persone fragili.
D’altronde il microbiologo sottolinea come in Italia il numero di decessi Covid sia alto non solo per l’età della popolazione, ma anche perché tanti fragili, nonostante la vaccinazione, continuano a essere non protetti. Per questo motivo - prosegue il suo ragionamento - “la quarta dose non basta”.
leggi anche
Quarta dose per tutti, c’è una data
Bonus tamponi, ecco per chi
La proposta del bonus tamponi nasce quindi proprio come idea per proteggere le persone più fragili. Così chi si prende cura di immunodepressi o altre persone vulnerabili può essere maggiormente controllato e può effettuare più tamponi che lo mettano almeno in parte al sicuro prima di incontrare chi è più fragile.
Per proteggere queste persone senza limitarne la libertà, prosegue Crisanti, ci sono anche altri sistemi. A partire dalla possibilità di riconoscere loro il lavoro agile, da casa. Invece chi ha parenti fragili, riconosciuti dalla legge 104, deve avere “un supporto per esser sicuro che, quando va a trovare i propri cari, non li infetti. Bisogna cambiare il paradigma”.
leggi anche
Tamponi e mascherine: quando spetta il rimborso?
© RIPRODUZIONE RISERVATA