Borsa di Milano oggi 9 gennaio: Ftse Mib in rialzo, sprint di Telecom e Ferrari

Violetta Silvestri - Giacomo Andreoli

09/01/2023

Borsa di Milano oggi 9 gennaio: Ftse Mib chiude in rialzo e lo spread tra Btp e Bund tedeschi è in discesa. Oggi c’è stato l’incontro Meloni-von der Leyen sui dossier del Pnrr e dei migranti.

Borsa di Milano oggi 9 gennaio: Ftse Mib in rialzo, sprint di Telecom e Ferrari

Borsa di Milano oggi 9 gennaio: il Ftse Mib chiude in salita rispetto alla chiusura di venerdì 6 gennaio, andando oltre la soglia dei 25.000 punti.

Lo spread si smorza un po’ a meno di 200 punti, con il Btp decennale in discesa. Il rendimento del titolo di Stato viaggia attorno al 4,2%.

Dopo l’allerta del Financial Times sui rischi dell’Italia di una crisi del debito, il ministro della Difesa Crosetto si è scagliato contro l’indipendenza della Bce e la Meloni ha ribadito più prudenti, ma nette, valutazioni sui tassi in aumento da Francoforte e ripercussioni su consumatori e imprese.

Il clima è teso in Italia, in una giornata in cui il rapporto Governo-Europa sarà protagonista con l’incontro della presidente del Consiglio e Ursula von der Leyen. Lo spinoso argomento dei migranti, la questione Pnrr e altro in agenda.

Il Ftse Mib si tiene su solide posizioni sopra la parità, spinto soprattutto da bancari, Ferrari, Telecom. Su quest’ultima, le novità - in base a un’intervista di Milano Finanza - raccontano del fondo infrastrutturale Macquarie, socio di Cdp in Open Fiber, positivo sulla proposta governativa di creare una rete tlc nazionale.

Tonfo per Erg, che perde oltre l’1%.

In Europa, il clima è positivo. Il Dax tedesco sale. La lettura della produzione industriale di novembre ha deluso le attese mensili, con un +0,2% invece che il +0,3% stimato. In Francia, il Cac chiude in aumento, così come il Ftse 100 a Londra.

Borsa di Milano oggi 9 gennaio aggiornamento ore 18.00: Ftse Mib guadagna meno dell’1%

Il Ftse Mib sale dello 0,81% e chiude a 25.385,09. Sul listino principale di Piazza Affari in positivo i petroliferi, con Eni che guadagna lo 0,77% e Saipem il 3,28%. Il vero e proprio balzo, però, è quello di Tim (+5,56%), in vista di un aggiornamento del tavolo sul dossier della Rete Unica promosso dal governo.

Bene anche Stm (+5,33%) e Ferrari (+3,40%). Gli analisti di Citigroup hanno infatti fatto salire il target price del Cavallino, portandolo da 150 euro a 216 euro, e migliorato il giudizio a “neutrale”. In fondo al listino, invece, Erg (-1,64%).

Aggiornamento ore 13.06: Ftse Mib ben intonato

Il listino guadagna lo 0,54%, sostenuto innanzitutto dal +5,82% di Telecom Italia. In evidenza anche i rialzi di Ferrari a +2,39%, Eni a +1,43%, Saipem a +1,52%, Stmicroelectronics e Tenaris a +1,68%.

Giù Italgas, Terna, Snam, Enel, Erg.

Aggiornamento ore 10.30: Ftse Mib resta in rialzo

Il Ftse Mib guadagna lo 0,46%. Sul listino milanese spiccano Azimut Holding (+1,13%), Banca Generali (+1,14%), Banca Mediolanum (+1,55%), Bper Banca (+1,01%), Campari (+1,64%), Cnh Industrial (+1,28%), Ferrari (+2,82%), Iveco Group (+2,13%), Prysmian (+1,24%), Saipem (+1,19%), Telecom Italia (+2,97 %), Tenaris (+1,81%).

Male Enel (-0,96%), Erg (-1,35%), Generali Assicurazioni (-1,53%).

La Cina spinge l’Asia. Futures Usa in rialzo

I mercati dell’Asia-Pacifico hanno aperto la settimana all’insegna di forti guadagni, mentre Hong Kong e la Cina continentale hanno ripreso i viaggi senza quarantena, segnalando la fine della politica zero-Covid che ha mantenuto i confini effettivamente chiusi per quasi tre anni.

Il Kospi della Corea del Sud è salito del 2,63%. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato l′1,86% con i titoli tecnologici che hanno spinto i guadagni insieme ai titoli di viaggio e di consumo. Nel continente, lo Shanghai Composite è salito dello 0,58% e lo Shenzhen Component 0,62%.

Negli Stati Uniti, i principali indici hanno chiuso la scorsa settimana con il loro primo rally del nuovo anno commerciale. I libri paga non agricoli per dicembre sono stati leggermente superiori alle attese, mentre i salari sono aumentati a un ritmo più lento del previsto. L’indice dei responsabili degli acquisti non manifatturieri dell’ISM ha mostrato una contrazione nel settore dei servizi, aumentando le speranze che gli aumenti dei tassi della Federal Reserve stiano facendo progressi nel domare l’inflazione.

Futures Usa cominciano la settimana in rialzo.

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