Il rendimento dei Btp a tasso fisso è sceso del 5% dopo il taglio dei tassi Bce (anche se meno rispetto ai tassi interbancari). Ecco quanto dovrà offrire il Btp Più per essere conveniente.
Btp Più, i rendimenti attesi non sono più quelli stimati la scorsa settimana e potrebbero cambiare ancora prima del 14 febbraio, data in cui il Mef comunicherà il rendimento effettivo del nuovissimo titolo di Stato italiano in emissione tra il 17 e il 21 febbraio.
Il recente taglio dei tassi da parte della Bce ha avuto un impatto limitato sul rendimento del Btp decennale italiano - utilizzato come benchmark per valutare la convenienza di una obbligazione - che è sceso leggermente dal 3,62% al 3,43%. Questo livello rimane (per ora) vicino alla soglia del 3,60%, che si conferma come uno spartiacque, spesso testato dal mercato, tra uno scenario rialzista e uno ribassista. L’incertezza sulle prossime mosse di politica monetaria, aggravata dalla crescente divergenza tra le strategie della Bce e della Fed, sta però ampliando il divario tra l’andamento dei titoli di Stato e quello dei tassi interbancari. In questo contesto, gli scenari sono estremamente fluidi e suscettibili a rapide evoluzioni, influenzati da variabili geopolitiche come l’eventuale risoluzione del conflitto in Ucraina o dalla politica commerciale statunitense, con l’applicazione dei dazi di Trump.
Come stabilire se conviene comprare il Btp Più a partire dal 17 febbraio? Vediamo di seguito tutti parametri da considerare per valutare la convenienza al momento dell’emissione, analizzando i fattori chiave che influenzano il rendimento obbligazionario. [...]
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