Cos’è un business plan, a cosa serve e come si fa

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28 Novembre 2024 - 17:43

La stesura di un business plan è un passo fondamentale nella vita di un’azienda, e non solo: ecco come crearne uno per una strategia d’impresa vincente.

Cos’è un business plan, a cosa serve e come si fa

Il business plan è il punto di partenza di ogni progetto che vuole arrivare al successo. Che sia aziendale, professionale o personale. Riuscire a creare un piano di business è di fondamentale importanza per inquadrare (e prevedere) tutti i possibili cambiamenti che possono avvenire nella nostra attività.

In un mercato in continuo cambiamento ed evoluzione, la stesura di un business plan è centrale per chiunque desideri dare il via alla propria impresa e anche per richiedere fondi attraverso venture capitalist, oppure tramite le banche. Difatti, grazie al business plan tutti gli imprenditori che stanno per lanciare una nuova idea sul mercato possono illustrare nel dettaglio i servizi e i prodotti che intendono fornire, gli obiettivi che si sono prefissati e soprattutto i mezzi per raggiungerli. Anche e soprattutto dal punto di vista economico.

Una vero e proprio mezzo concreto per trovare investitori interessati alla nostra idea di business. Se la risposta alla domanda “È conveniente dar vita a questa idea di impresa?” è affermativa, si può iniziare a redigere il proprio business plan. Ecco, allora, cos’è un business plan e come si compila nel modo giusto.

Cos’è un business plan?

Un business plan è un documento strategico che descrive in modo dettagliato gli obiettivi di un’azienda, i mezzi per raggiungerli e il contesto in cui opera. Si tratta di una guida strutturata che comprende informazioni cruciali come l’analisi di mercato, il piano operativo, il piano finanziario e le strategie di marketing.

Questo strumento è fondamentale per avviare, gestire o ampliare un’attività, fornendo una chiara visione di ciò che l’azienda intende realizzare. Proprio per tale motivo, il business plan ha una duplice funzione: interna, per orientare le decisioni aziendali, ed esterna, per convincere potenziali investitori, banche o partner commerciali della validità del progetto.

Non a caso, non tutti i business plan sono uguali: uno redatto per cercare finanziamenti da un privato sarà diverso da quello da presentare a una banca, per esempio. Tutti però condividono uno scopo simile, ovvero mostrare al meglio la propria impresa e tutti i suoi elementi.

Lo si può considerare, quindi, una presentazione dell’azienda su più punti di vista. A seconda della realtà a cui si presenta il business plan ci si dovrà concentrare su elementi differenti. Ad esempio:

  • se si sta parlando a un possibile socio, la storia della propria azienda, i suoi valori, mission, e piani futuri avranno una grande importanza;
  • se l’interlocutore è un finanziatore o una banca, l’interesse maggiore sarà per le capacità economiche dell’impresa e la sua abilità di ripagare il debito chiesto.

A cosa serve il business plan aziendale e quando si redige

L’importanza del business plan risiede nella sua capacità di tradurre un’idea in un progetto concreto, fornendo un quadro chiaro e misurabile delle tappe per il successo. Svolge una funzione cruciale in ogni fase della vita aziendale. Ecco i suoi principali scopi.

1) Definire obiettivi chiari

  • Il business plan aiuta a stabilire obiettivi specifici, realistici e misurabili, fornendo una direzione chiara per l’azienda. Questo è essenziale sia per le startup che per le imprese consolidate che vogliono innovare o diversificare.

2) Attrarre finanziamenti

  • Come detto, un documento ben strutturato è indispensabile per convincere investitori, banche o istituti di credito. Questi soggetti cercano dettagli su ritorni economici, rischi e strategie, tutte informazioni che un business plan ben fatto può fornire.

3) Monitorare la crescita aziendale

  • Il business plan serve anche da strumento di controllo: permette di confrontare i risultati raggiunti con quelli pianificati, individuando eventuali discrepanze e intervenendo tempestivamente.

4) Valutare la fattibilità del progetto

  • Prima di avviare un’attività, è fondamentale analizzare se il progetto è sostenibile dal punto di vista economico e operativo. Il business plan permette di identificare i punti critici e di valutare se ci sono le risorse necessarie per affrontarli.

E quando si redige? Il business plan viene redatto in diverse situazioni, come, ad esempio, l’avvio di un’attività (la casistica più comune). Ma si tratta di uno strumento essenziale per pianificare e attrarre capitali anche in caso di un ampliamento dell’impresa, valutando la sostenibilità di nuovi investimenti e aspetti come solidità e redditività di un progetto. Infine, in caso di difficoltà, il business plan aiuta anche a ristrutturare l’azienda e a pianificare una ripresa.

Banche e finanziatori: perché chiedono il business plan?

Non solo collaboratori, ma anche banche e finanziatori esterni richiedono un business plan per decidere se fornire fondi o meno. Normalmente l’attenzione di un finanziatore è più concentrata su prospettive future e mercato, e quindi possibilità di guadagno. Diversamente una banca sarà più interessata ai dati relativi ai rischi, e quindi all’analisi economico-finanziaria.

In entrambi i casi, attraverso un buon business plan si forniscono tutti i dati utili per l’interlocutore per poter arrivare a una decisione informata e corretta, onestamente e in modo credibile. Non viene utilizzato per promettere la luna, ma per fornire informazioni solidi e coerenti.

Al suo interno devono essere presenti tre tipologie di analisi differenti: qualitativa, quantitativa, e andamentale. Si parte dagli obiettivi strategici e le strategie di mercato e del prodotto, con previsioni di vendita, passando a presentare una pianificazione per gli anni futuri, con necessità e obiettivi, concentrandosi poi sulla progettazione a un anno e i risultati degli stress test.

Cosa deve contenere il business plan

La presentazione delle informazioni può variare a seconda dell’interlocutore, ma un business plan presenta sempre degli elementi fondamentali.

Per poterlo redarre ci si deve basare su una serie di documenti, tra cui: dati e storico dell’azienda, analisi del mercato di riferimento, del bilancio storico interno ed esterno, financial plan, commento sugli indicatori di allerta, sistema contabile e amministrativo, e analisi delle priorità. I componenti principali del business plan sono: obiettivi, strategie, vendite, marketing e previsioni finanziarie.

Normalmente un business plan si può dividere in tre aree principali.

  1. Executive Summary: che racchiuda il progetto e contenga al contempo obiettivi, strategie, vendite, marketing e previsioni finanziarie. Devono essere presenti sia i rischi di mercato, sia i vantaggi dell’azienda nei diversi scenari possibili, le previsioni future, e i risultati previsti partendo dai flussi finanziari e l’andamento del presente. Si può considerare una sintesi del progetto imprenditoriale futuro.
  2. Focus sull’azienda: con storia, mission, prodotto, e modello di business, con il posizionamento attuale dell’impresa.
  3. Piano finanziario: ovvero il conto economico e la liquidità, e la crescita prevista, la capacità di rispettare obiettivi e adattarsi. Deve essere credibile e immediato, con previsioni di costi ed entrate, mostrando anche la flessibilità nei confronti del mercato e mettendo in luce la sostenibilità dell’investimento.

Sarà fondamentale utilizzare sia una parte descrittiva, sia una numerica riguardante il piano finanziario e le evoluzioni future, che facciano riferimento sia allo scenario attuale, sia a quello seguente. Il documento deve permettere non solo di comprendere l’azienda al suo stato attuale, ma anche di poterne visualizzare l’evoluzione e le possibilità di sopravvivenza e adattabilità.

Per quanto possa sembrare attraente l’idea di perdersi nelle descrizioni, un business plan efficace fa dei numeri e delle analisi la parte principale.

Chi scrive un business plan?

La stesura di un business plan prevede una serie di componenti differenti e abilità specifiche. Le opzioni disponibili sono generalmente tre:

  • in autonomia da parte dell’azienda. Questo è possibile soprattutto in presenza di realtà già avviate o comunque che possono contare al loro interno su personalità diverse in grado di svolgere tutti i compiti necessari;
  • attraverso professionisti e consulenti esterni, che aiuteranno nella redazione del piano in ogni aspetto. Il vantaggio è la possibilità di affidarsi a un esperto del settore, che spesso viene apprezzato anche dalle banche nel momento in cui si chiede un prestito;
  • soluzione ibrida, dove imprenditore e consulente esterno collabora alla stesura del piano.

La redazione di questo documento è un lavoro che richiede tempo e approfondite conoscenze tecniche. Una volta ottenuto, però, permetterà di avere un’immagine più chiara e precisa della propria impresa, da presentare agli investitori.

Come fare un business plan: 10 punti per un progetto di successo

Creare un business plan è un’operazione che deve essere svolta con attenzione e cura. Difatti, si devono prendere in esame tutti i possibili cambiamenti, le diverse eventualità e soprattutto capire in che modo creare il miglior business plan.

Di seguito abbiamo quindi deciso di offrirti 10 consigli, che possono guidare i meno esperti nella creazione di questo progetto.

1) Presentati

Nella copertina del business plan vanno indicati tutti i dati anagrafici e di residenza dell’imprenditore: indirizzo, numero di telefono e sede legale dell’azienda.
Ricordate che per fidarsi di una persona la si deve conoscere e il primo modo di conoscere qualcuno a dalle sue informazioni personali.

Inserendo tutti i vostri dati darete inoltre l’impressione di essere delle persone che sono precise e soprattutto che non hanno nulla da nascondere.

2) Scrivi una buona descrizione della società è fondamentale

Completezza delle informazioni prima di tutto. Nel business plan bisogna descrivere le ragioni che hanno portato alla nascita dell’attività e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Il prodotto o il servizio che si vogliono offrire vanno illustrati con tutte le loro caratteristiche tecniche e i punti di forza rispetto ai competitor.

In questa prima fase è consigliabile utilizzare diagrammi e video che possano mostrare in modo completo ed esaustivo cosa si va a vendere. Naturalmente qualsiasi dettaglio in più che possa perorare la causa- tecnologie impiegate, brevetti o un determinato know-how del team- va assolutamente indicato.

I dati raccolti devono essere concreti, specialmente se si cercano finanziatori, che non si possono basare su congetture o supposizioni.

3) Individua minacce e opportunità

Non si può lanciare un’idea sul mercato senza aver prima realizzato una profonda analisi del settore in cui si va a operare. Innanzitutto vanno determinate le norme che lo regolano, dopodiché si valutano le eventuali economie di scala, la profittabilità media e anche il potere contrattuale dei fornitori.

I competitor diretti e indiretti vanno studiati nei minimi dettagli, individuandone punti di forza e debolezza e fornendo esempi precisi di come il proprio prodotto possa risultare vincente. Dei clienti vanno stabilite le caratteristiche demografiche, geografiche e socio-economiche: ossia sesso, età, reddito, residenza, grado d’istruzione e classe sociale di appartenenza.

Fattori essenziali sono anche gusti e abitudini, oltre che un’attenta analisi del territorio su cui si sta lavorando. Non è infatti possibile impiantare una nuova attività in un terreno in cui le persone non sono interessate.

4) Definisci le strategie di marketing per le previsioni di fatturato

In ogni business plan che si rispetti non possono mancare accurate strategie di marketing. Innanzitutto vanno determinati gli obiettivi commerciali. Dopodiché si sviluppa un piano d’azione sul prodotto o servizio che riguarda il prezzo di vendita (sempre paragonato a quello della concorrenza), le strategie promozionali e distributive, il piano di comunicazione e pubblicità.

Una volta acquisite queste informazioni sarà facile calcolare quale possa essere la propria quota di mercato e fare delle previsioni di fatturato, di solito su base triennale.

Un ulteriore consiglio? Meglio definire obiettivi validi e realistici, piuttosto che lasciarsi travolgere da previsioni eccessivamente ottimistiche.

5) Non solo numeri, ma anche volti e mansioni

Un’azienda è fatta di persone e i loro ruoli e le loro mansioni vanno definite anche in un business plan. Ci si aspetta che un buon business plan contenga anche un piano di gestione delle risorse umane: numero dei dipendenti, tipologie contrattuali, eventuali nuove assunzioni e collaborazioni esterne, percorsi di carriera e corsi di formazione.

È necessario specificare la storia e la forma giuridica della società, indicare la sua ubicazione, comunicare se l’immobile è di proprietà oppure in affitto e con quali mezzi vengono offerti il proprio servizio o prodotto.

6) Prevedi gli investimenti futuri

Gli investimenti a capitale fisso vanno indicati sul business plan in una tabella che deve contenere costi, fornitori e numero di beni, attrezzature, impianti e macchinari che serviranno alla propria attività.

Tutte le uscite future devono infatti essere messe in conto e prese in esame per l’andamento dell’azienda.

7) La copertura degli investimenti

L’aspetto finanziario va calcolato sia per le uscite di cassa del “capitale attivo circolante”- credito, iva, liquidità generale e scorte- sia per gli eventuali prestiti ricevuti, indicando i tempi e i modi di copertura dei debiti.

8) Il conto economico e lo stato patrimoniale

Attività e passività stimate su base triennale vanno indicate nel business plan tenendo conto dei costi di gestione, dei flussi di cassa su base mensile e dei ricavi di esercizio alla fine di ogni anno.

Vanno inserite inoltre le condizioni di pagamento sia stabilite con i clienti che richieste dai fornitori. Fondamentale considerare anche le previsioni di spese correnti, includendo l’ammortamento, e i ricavi attesi.

9) Prevedi le uscite finanziarie

Nel business plan l’imprenditore deve comunicare di essere in grado di sostenere le uscite finanziarie a cui la sua azienda inevitabilmente andrà incontro e quindi prevedere se le entrate legate al capitale di rischio, agli incassi, ai finanziamenti oppure alle agevolazioni saranno sufficienti per coprire le spese di gestione e investimento.

10) Completa il business plan con allegati

Tutto ciò che è contenuto nel business plan va completato con allegati di diverso tipo: dal curriculum vitae del management a documenti e dati sulle indagini di mercato realizzate, il metodo di ricerca adottato ed eventuali questionari somministrati; dai preventivi dei fornitori ai contratti di affitto, fino agli accordi stipulati con partner e clienti.

Sedersi ad un tavolo, cercare di raccogliere tutte le informazioni necessarie per il proprio progetto di impresa e riportarle in un business plan non è mai tempo perso, perché permette di ridurre il rischio di un fallimento.

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