La differenza tra le ore lavorate e le ore retribuite segnate. Ecco cosa significano queste voci in busta paga.
Non tutti i lavoratori dipendenti leggono con attenzione la busta paga, ma chiunque si trova a un certo punto dinanzi ad alcuni elementi di dubbio. Tra i più comuni c’è la differenza tra ore lavorate e ore retribuite, non chiara a tutti i dipendenti.
Ovviamente, il personale verifica innanzitutto che la retribuzione sia corretta rispetto all’attività lavorativa svolta, ma capire gli altri aspetti non è meno importante. La busta paga è un documento fondamentale, necessario a informare i lavoratori dipendenti in modo dettagliato sulla retribuzione periodica. Il datore di lavoro è per questo obbligato alla consegna della busta paga entro le tempistiche previste dalla legge, subendo altrimenti pesanti sanzioni.
L’omessa consegna della busta paga costituisce infatti un inadempimento piuttosto grave, anche di più rispetto al pagamento tardivo dello stipendio. Anche quando i lavoratori ricevono correttamente la busta paga, tuttavia, possono avere dei problemi nella sua lettura e nella comprensione delle varie voci che la compongono. Se si sospettano delle inesattezze particolari o comunque ci sono perplessità importanti è sempre preferibile farsi aiutare nella lettura della busta paga da parte di un esperto, anche affidandosi ai sindacati di categoria.
Ci sono però degli aspetti che possono essere controllati in autonomia da parte dei lavoratori, a patto di scoprire quali sono davvero i loro significati.
La differenza tra ore lavorate e ore retribuite in busta paga
Le ore lavorate e le ore retribuite in busta paga possono coincidere, senza creare particolari dubbi al lavoratore. Molto spesso, però, il totale di ore retribuite supera, più o meno leggermente, le ore lavorate. Questo certamente non significa che il datore di lavoro sta corrispondendo una retribuzione più elevata di quella effettivamente spettante al lavoratore. Le ore retribuite includono infatti tutte le assenze del dipendente giustificate che devono essere pagate secondo le modalità individuate dalla contrattazione collettiva e individuale. In buona sostanza, nelle ore retribuite il calcolo comprende anche le ore in cui il dipendente non ha lavorato ma mantenuto il diritto allo stipendio, cioè:
- permessi retribuiti;
- ferie;
- malattia;
- festività soppresse.
Le ore lavorate, invece, tengono conto esclusivamente del periodo di tempo in cui il dipendente ha effettivamente prestato attività lavorativa. Chi non si è mai assentato durante il periodo di riferimento della busta paga non dovrebbe perciò rilevare alcuna differenza tra le due voci.
Quando viene fatta differenza tra ore lavorate e ore retribuite
Questo genere di divisione solitamente è presente quando il calcolo della retribuzione del dipendente viene effettuato su base oraria, dove appunto la retribuzione mensile viene individuata moltiplicando la paga oraria per la somma tra le ore di lavoro e quelle di assenza retribuita. Il totale può ovviamente subire delle variazioni ulteriori se si presentano eventi differenti.
La retribuzione lorda può però essere calcolata anche su base mensile, cioè il sistema a paga mensilizzata. In questo caso, la retribuzione fissa tiene già conto degli eventi ordinari che possono verificarsi nel periodo di riferimento, vale a dire:
- lavoro ordinario;
- ferie;
- festività infrasettimanali;
- permessi retribuiti.
Si parte infatti dal presupposto che le citate assenze dal lavoro siano permesse e retribuite entro un certo totale, considerato appunto nella paga mensile abituale.
In presenza di eventi differenti, anche in questo caso avviene ovviamente una modifica della retribuzione, a cui aggiungere per esempio le ore di lavoro straordinario.
Restando sul punto della differenza tra le ore retribuite e lavorate, nel sistema a paga mensilizzata è più facile osservare una dicitura che distingue tra giorni lavorativi e retribuiti. In ogni caso, è fondamentale che la busta paga indichi con precisione e distintamente tutti gli elementi che compongono la retribuzione lorda e netta percepita dal dipendente, altrimenti come visto sopra sono previste delle sanzioni a carico del datore di lavoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA